Una lascrima minacció di uscire ma dovetti restistere.
MR: mi dispiace cosí tanto
Continuava a ripetere la donna
MR: mi dispiace cosí tanto dirvi che...
R: Mamma che palle muoviti cos'è che ti dispice cosí tanto
MR:Beh la mail arriva da Totowa e avvisa che le signorine Gentile Chiara e Romboli Rachele sono state accettate per il progetto di anno estero
Coló il silenzio nella stanza
C/R: ooooommmiiiooooooddiiiiooooo nonn ci preeedddoooooo!!
Urla salti pianti e abbracci rimbombavano nella stanza
Non ci credo finalmente il nostro sogno si è avverato, mancavano due mesi alla partenza ed ora a dir poco entusiasta.
Nelľultima settimana io e Rachele non abbiamo fatto altro che parlare di cosa sarebbe potuto succedere e di come sarebbe cambiata la nostra vita.
Pomettemmo inoltre che niente avrebbe separato le nostre strade e che si saremmo sostenute a vicenda.
Passarono altre due settimane e la data della partenza di avvicinava sempre piú.
Nonostante avessimo fatto shopping non troppo tempo fa io e rache decidemmo di recarci nei vari negozi e comprare roba inutile da aggiungere al nostro guardaroba.
Non conoscevo niente di Totowa sapevo solo che si trovava nel New Jersey e che era un posto alquanto tranquillo e non troppo distante da New York la mia città dei sogni.
Durante questi due mesi ho dovuto subire le contune lezioni di vita e di comportamento da parte dei miei genitori, d'altronde non ero mai stata fuori dalľeuropa e neanche lontana da casa cosí tanto tempo.
Ero elettrizzata alľidea di conoscere tutta la cultura americana e viverla in prima persona.
Un pomeriggio per pura curiosità andai sul sito della scuola che avremmo frequentato e andai a cercare il nostro racidance era enorme e splendido
Non persi occosione di mandare mille messaggi sclero a Rachele la quale mi ricordó che mancavano due giorni alla partenza.
Ero scioccata avevo perso completamente la cogniezione del tempo e non mi resi conto che erano trascorsi due mesi da quella splendida notizia.
Non sprecai tempo ed inizia a preparare la valigia con ľaiuto miracolosa di mia mamma che riuscí a farmi mantenere la calma*sera prima della partenza*
Erano le nove di sera e dopo cena decisi di andare per ľulima volta in girno per la mia città accompagnata dal mio gruppo di amici, anche lore erano molto importanti e sapevo che mi sarebbero mancati tanto.
Purtroppo dovetti andare a casa molto presto perchè alle 11 del giorno seguente sarei dovuto recarmi alľareoporto.
Salutai tutti per ľultima volta e mi incammai verso casa
A 0:00 finalmente calai nel sonnonpiú assoluto.
Drinnnn Drinnnn
Le 6 erano segnate sullo schermo del mio nuovo e fiammante iphone 11pro regalatomi gentilmente dai miei nonni .
Mi alzai faci una doccia rigenerante e indossai i capi scelti il giorno primaNiente di particolare ma amavo il modo in cui i jeans mettevano in risalto le mie lunghe gambe toniche.
Mi truccai e con ľaiuto di mio padre portai giú la valigia anzi due enormi valigie e uni zainetto trussardi.
Salutai i nonni e verso le 9:00 arrivammo alľareoporto.
Appena arrivata la prima persona che notai fu rachele che anche lei aveva molte valigie.
Mi scaraventai fuori dalla macchina e corsi ad abbracciarla.
Eravamo entrambe emozionate cosí ci racammo verso il chek-in e imbarcammo le pesanti valige.
Era giunto il momento di salutare i genitori che erano fieri di noi.
Passaporto in mano io e Rachele eravamo pronte ad affrontare la nostra sfida insieme.
Dopo 30 minuti una voce mettallica chiamó il nostro volobe ci imbarcammo.
Parlammo per svariate ore poi crollai.
Non ero pronta ad affrontare un viaggio lungo 8 ore.
Ad un tratto sentii un leggero tocco alla spalla, mi svoglia di soprassalto e per mia fortuna era una hostess che mi segnaló ľarrivo in meno di 15 minuti.
La ringraziai e decisi di svegliare Rachele.
Eravano pronte a farci valere