To Start Again

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- Entro in macchina del mio ragazzo e mi giro per dargli un bacio sulla guancia.

"Hey piccola." ha il vizio di utilizzare questi nomignoli ogni volta, la sua motivazione?
'Non ho mai tenuto a qualcuno così tanto da chiamarlo con un nome carino, il nome intero mi sembra troppo scontato per te.'
E si, tutto tanto dolce, tutto tanto carino, ma sopporto questa cosa sempre meno.
So che dovrei dirglielo, ma so quanto potrebbe ferirlo una cosa del genere, quindi meglio passare oltre, anche perchè ogni tanto l'arroganza del mio segno ha la meglio su di me e il suo ne rimane ferito.

Cancro e Leone.

Parcheggia la macchina vicino ad un parco per poi scendere e fare due passi.
Stringo la mano del ragazzo al mio fianco intrecciando le dita con le sue camminando.
Strano che per la prima volta non sento gli schiamazzi dei bambini che giocano, ma soltanto i cinguettii degli uccelli, talmente tanto silenzio che riesco a sentire persino il lieve rumore delle foglie muoversi per il vento. Chiudo per qualche secondo gli occhi godendomi di questi momenti prima di riaprirli e girare lo sguardo verso il biondo, notando anche la sua espressione rilassata, sorrido leggermente stringendomi al suo braccio e riportando lo sguardo davanti a me.
Alzo le spalle guardandomi intorno e mordicchiandomi leggermente il labbro "Ho fame, andiamo a mangiare qualcosa?"
"Si certo, dove vuoi andare?" Passa il pollice sul mio labbro facendo sì che lo togliessi dai denti.
"Mhhh non so, è indifferente." Mi appoggio alla panchina incrociando le braccia al petto e alzando lo sguardo verso di lui, che mi sovrastava con la sua altezza.
"Scegli tu, piccola." Si siede facendomi segno.
Alzo gli occhi al cielo accomodandomi al suo fianco e accavallando le gambe.
Riceverò mai una risposta diversa da 'scegli tu?'
"Pizza o sushi?"
"È uguale per me." Mi tira dai fianchi sulle sue gambe.
Sospiro."Possiamo anche prendere qualcosa e mangiarla a casa, se no."
Il biondo alza le spalle legandomi i fianchi con le braccia e poggiando il viso contro la mia schiena.
"Indifferente."
Probabilmente no, non avrei sentito mai una risposta diversa uscire dalla sua bocca.
"Senti - sospiro alzandomi dalle sue gambe e girandomi velocemente verso di lui - ho capito che vuoi darmi tutte le attenzioni possibili, ma potresti evitare di farmi scegliere qualsiasi cosa?" Incrocio le braccia al petto guardandolo non ottenendo nessuna risposta in cambio.
"Ora non hai neanche le palle di rispondermi? Dio l'indecisone regna sovrana in te. - Alzo gli occhi al cielo prima di chiuderli - Non sei un bambino, hai le capacità di pensare e di parlare, sei grande abbastanza da poter prendere da solo una decisione, non c'è bisogno che la tua ragazza ti dica dove andare, cosa fare e cosa non fare. Se ti dico di buttarti da un ponte, che fai? Lo fai? No, non rispondere, per come stanno le cose allora mi sa proprio di sì."
Riapro gli occhi passandomi nervosamente una mano tra i capelli.
"Solo perché voglio far scegliere te dove andare a mangiare non significa che sono sempre indeciso."
"Cazzo, non è solo dove andare a mangiare. È sempre così, andiamo al mare? Scegli tu. Andiamo al cinema? Indifferente. Mangiamo fuori? È uguale. Mi fa piacere che tu voglia che scelga anche io cosa fare insieme, ma dio, svegliati un po', non lasciare che sia io a comandare e controllare la tua vita."
Si volta a guardarmi negli occhi per poi cercare di afferrarmi la mano.
"Piccola hei, non..."
"E finiscila di chiamarmi così." lo interrompo prima che possa finire la frase, sottraendomi alla sua presa forse un po' troppo bruscamente.
Il ragazzo di fronte a me abbassa gli occhi sulle sue mani iniziando a sfregarle tra loro, un modo abbastanza comune di esprimere uno stato di stress e tensione, traslazione delle sensazioni dall'interno all'esterno.
Mi prenderei quasi a sberle da sola, ho imparato a conoscerlo, ma non sono ancora in grado di darmi una controllata e fermarmi nel momento giusto.
Ripeto il gesto che stava per fare lui prima, afferrandogli le mani fermando il movimento dovuto al nervosismo, lui alza il viso puntando i suoi occhi nei miei, mare e ghiaccio, e per un attimo permetto a quest'utlimo di sciogliersi, lasciando che il mare si tranquillizzi.
"Scusa."
"No..non ti preccupare, hai ragione, dovrei prendere posizione e.."
"No, non c'era motivo per risponderti così, tu vuoi solo avere una bella serata e io sono sempre in grado di rovinare qualcosa." abbasso lo sguardo verso le nostre mani intrecciate, ma una delle sue si divincola dolcemente dalla mia prendendomi delicatamente il mento tra le dita alzando il mio viso, in modo da poter far scontrare i nostri occhi di nuovo.
Ed io mi ci perdo.
"Smettila di scusarti per qualsiasi cosa."
L'ultima cosa che vedo prima di chiudere gli occhi è il suo viso avvicinarsi al mio.-

Story Of Another Us || LH.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora