3) lettera ad una persona speciale

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Sono in bagno arrabbiatissima passa un'ora e non so con quale coraggio io stia tornando in classe.
Mi siedo vicino al mio compagno di banco, lui mi guarda come per chiedere delle spiegazioni ma io lo ignoro completamente.
Arriviamo a fine lezione
Prof. Per domani mi scriverete una lettera ad una persona speciale.
So già di chi scrivere, racconterò di me e di Sofia la mia migliore amica defunta.
Torno a casa con il bus e mi metto a scrivere.
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La mattina dopo:
Alejandro si mette nuovamente vicino a me sul bus.
Ale: allora sono "bello"
Io arrossisco
Io: zitto stai rovinando tutto-
Parliamo del più e del meno finché non arriviamo a scuola, lui va dal suo gruppetto e io vado da Emma.
Entriamo a scuola e la prof. Di italiano vuole sentire le lettere che abbiamo scritto.
Chiama me. Ho l'ansia a mille mi rimprovero per aver scritto troppo e per essermi mostrata troppo in questa lettera ma ormai
Io: ehm allora io ho scritto questa lettera alla mia migliore amica che si è tolta la vita.-
La classe rimane sconvolta.
Io: allora questa lettera l'avevo scritta quando avevamo litigato quindi è un po' vecchia mi scusi.- cercai di giustificarmi.
Io: non potete capire quanto mi manca Sofia, quanto ancora io la amo e le voglia bene, beh, il mio amore per lei non finirà mai. E lei non ha mai visto ciò che ero pronta a darle. Rileggo alcune nostre conversazioni o riguardo le nostre foto e penso a quanto siamo state sceme-
La prima lacrima scende sul mio volto
Io:soprattutto io, pagherei per non aver mai litigato con lei, 2 mesi e 3 giorni che non ci parlo. Chissà se mai torneremo quello di prima? Non penso, mi manca tanto.
Chissà se mi pensa mai? E a cosa pensa, non ci sarà mai un'altra Sofia, mai. Voglio lei. La rivoglio a stringermi mentre piango.-
Le lacrime stanno uscendo silenziosamente ad ogni mia parola. Mentre la classe mi guarda spiazzata, poi c'è il gruppo di Alejandro che mi guarda mentre piango.
Io: la rivoglio a piangermi sulla spalla, a ridermi in faccia e a passare i sabati sera sul mio letto a fare le cretine o parlare seriamente. La rivoglio nelle chat scritte di notte, quelle in cui fai quei bei discorsi che poi quando li rileggi ti fanno sorridere. La rivoglio a tenermi per mano quando fuori fa freddo, a tenermi per mano quando sto per fare una cazzata o quando sto per cadere. Ti rivoglio accanto a me, a gridare come delle casalinghe isteriche perchè dei cretini ci hanno fatto incazzare. Io voglio te accanto a me. Vorrei farti capire quanto sei essenziale per me, tu per me sei la felicità, sei i pianti la sera, sei le migliori parole che fuoriescono da questa maledetta penna e si posano su questo dannato foglio di carta. Io ti adoro, ti stimo, ti voglio bene perchè ci conosciamo da sempre. Mi manchi spero di fare pace con te e magari un giorno ti leggeró questa lettera piena di sentimenti e riderò di me stessa.-
Io sono un fiume di lacrime e anche la classe lo è (compreso il gruppetto di ale) corro in bagno per la seconda volta in due giorni.

L'amore è autolesionismo//Alejandro Kairi MattiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora