Capitolo 12

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Angelica infilò le mani nella tasca della felpa, ringraziando mentalmente la ragazza più grande per averle infilato le sigarette. Come aveva previsto, il nervosismo e l'ansia erano iniziati appena avevano messo piede fuori dalla porta a vetri, notando il gruppo di ragazzi con i cellulari in mano.
Se per Gaia e Martina l'interazione con i fan sembrava una passeggiata, per lei invece era sempre stato un problema. Non perche' fossero pressanti, anzi, non piacendo alla gente non c'erano neppure orde di ragazzi che volevano fare foto con lei, ma perche' non sapeva mai come comportarsi. Si sentiva inadeguata, impacciata.

Porto' la sigaretta alla bocca, inspirando la nicotina nascosta dentro il piccolo strumento che ormai utilizzava troppo sesso per alleviare il nervosismo. Stava in piedi vicino a Gaia, mezzo passo indietro, limitandosi a sorridere quando qualcuno si girava verso di lei. Ogni volta che la cantante italo brasiliana si allontanava da lei per fare una foto o un video, ad un certo punto sembrava migrare di nuovo al suo fianco, come due calamite che non riuscivano a stare separate se posizionate ad una distanza cosi' breve.

La riccia si senti' tirare i pantaloni, e quando abbasso' lo sguardo si ritrovo' a fissare gli occhi lucidi di una bimba che le arrivava appena all'ombelico. Aveva due codini biondi, fissati con due elastici rosso fuoco.

-"Tu sei quella che ha cantato la canzone di Shrek?"-

Angelica avampo', rivolgendole un sorriso -"Si sono io"-

La piu' piccola le tiro' la manica, sorridendo contenta -"Mi piace un sacco come canti. Vorrei che cantassi in ogni puntata"- Trillo' felice -"Possiamo farci un foto?"-

-"Certo"- La riccia rise quando la bimba alzo' le mani, pronta a farsi prendere in braccio. -"La faccio io la foto, che dici?"- Aggiunse, posizionando la bimba sul fianco, e girando la fotocamera con la mano libera.

Dopo averne scattate un bel po', fece scendere la bimba, che sembrava su di giri -"Come ti chiami principessa?"- Domando' accovacciandosi alla sua altezza.

-"Veronica"-

-"Ma che bel nome"- Le sorrise -"Dove e' la tua mamma? Sei un po' piccola per girovagare da sola"-

-"Ho sette anni"- Mostro' le dita con il numero giusto -"Mi ha portato mio fratello"-

-"E' dove e' ora?"-

La bimba fece spallucce, guardandosi intorno. Non sembrava preoccupata dall'essere lasciata da sola.

-"Vero, Cristo santo, mi hai fatto prendere un infarto"-

L'esclamazione proveniva da dietro le loro spalle, proferita da un ragazzo con il viso trafelato -"Dio non scappare cosi' "-

-"Lui e' Davide, mio fratello"- Trillo' la bimba, saltellando dal giovane ancora preoccupato.

-"Mi dispiace se ti ha dato fastidio"-

Angelica scosse la testa, sorridendo -"Non preoccuparti, e' molto educata"- Si sposto' una ciocca di capelli dietro l'orecchio, facendo l'occhiolino alla bimba -"Mi ha solo chiesto una foto"-

Il ragazzo la stava osservando, un guizzo divertito che gli illuminava gli occhi scuri. Aveva gli stessi capelli biondi della sorellina, che cadevano disordinati sulla fronte, collegandosi ad un leggero velo di barba che copriva le guance. -"Se non l'avesse fatto lei, te lo avrei chiesto io"-

La riccia avvampo', aprendo la bocca per rispondere, ma nessun suono usci' dalle labbra, non sapendo cosa dire. Era di certo un bel ragazzo, e se le circostanze fossero state diverse probabilmente si sarebbe sentita lusingata dal complimento. Se la sua mente fosse stata libera, non avrebbe esitato ad accettare le lusinghe.
Ma la sua mente non era libera. Era cosi' colma di pensieri che danzavano attorno alla cantante brasiliana che se Shawn Mendes fosse stato davanti a lei non si sarebbe sentita coinvolta.
A suo parere nulla poteva competere con quegli occhi color ghiaccio, cosi' pieni di vita e di cose da dire; nulla poteva competere con un sorriso colorato sopra quelle labbra che sembravano fiori morbidi, disegnati con un pennello; nulla poteva competere con la bellezza d'animo dell'artista con cui ormai condivideva la stanza da mesi, sempre in grado di vedere il bello in ogni angolo buio.

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