Il brusio assordante proveniva da ogni angolo della piazza, udibile anche a metri di distanza da coloro che rimanevano nascosti dietro alle quinte, intenti a sistemare microfoni, luci, costumi, come formiche laboriose.
Uno stato di euforia aleggiava nell'aria, tra i ragazzi frementi, incapaci di non dondolarsi sui talloni o tamburellare i piedi contro il pavimento. Stringevano convulsamente i microfoni tra le dita, tutti allo stesso modo, come copie di un unico stampo.Angelica rimaneva in un angolo, nel tentativo di non intralciare i tecnici, le braccia avvolte attorno al corpo di Gaia, alla ricerca di un po' di calore in quella notte invernale.
-"Avresti mai pensato di esibirti su un palco così grande?"- Domandò la maggiore, intenta a disegnare con la punta delle dita forme irreali sui pantaloni scuri della ragazza dietro di lei, seduta su una delle casse in disuso.
Lo faceva spesso, aveva notato la riccia, tracciava segni sulla pelle senza rendersene conto, persa in mille pensieri. Non le dava fastidio, anzi. Le sembrava quasi di essere una tela per un pittore, sfondo di immagini bellissime, come se Gaia trovasse conforto nel semplice sfiorarla.
-"Se devo essere sincera no, non mi sarei mai aspettata di arrivarci. Cioè stiamo parlando del concerto di Capodanno, un evento enorme, seguito da migliaia di persone. Fino a due mesi fa suonavo nella mia cameretta"-
-"Già, sembra irreale..."-
La ventunenne sorrise, lasciandole un bacio tra i capelli -"Però non ho nessuna difficoltà ad immaginare te su un palco del genere. Magari anche più grande"-
-"Che scema"- Gaia si alzò in piedi, spostando una ciocca chiara dietro l'orecchio -"Sei più lecchina di Neno quando vuole qualcosa"-
Angelica aggrottò le sopracciglia, facendo una smorfia -"Ehi non è vero"- Mugolò, tirandola di nuovo a se. Le lasciò una serie di baci sulla guancia, fino a mordere il mento con fare scherzoso -"Dico la verità, ti meriti questo e molto di più"-
La cantante le pizzicò le guance, lasciando poi alle dita il compito di addolcire quel gesto, attenuando il rossore provocato pochi secondi prima. Non la fissava direttamente, evitava in modo volontario gli occhi della minore, facendo saltellare le sue iridi da un particolare all'altro del viso, senza mai soffermarcisi.
Dopo i mesi trascorsi assieme, Angelica poteva vantare la capacità di leggere ogni minimo cambiamento d'umore della brasiliana davanti a lei.
In quel momento, coperta solo dalla giacca rappresentativa e un maglioncino a collo alto, sembrava incapace di porre freno al vortice fitto di pensieri che vedeva danzare dietro quello sguardo quasi vacuo, spento.-"Ehi.."- La attirò a se, aspettando che finalmente alzasse quelle due perle blu per incontrare quel cioccolato caldo con cui sembravano sposarsi perfettamente.
-"Che succede?"-
Con la punta dell'indice, ammorbidì quelle tre onde spuntate sopra il naso, distendendo i lineamenti delle sopracciglia perfette, aggrottate fino a pochi secondi prima in un modo così teatrale.
Gaia si morse il labbro, tornando a disegnare con le dita -"Sono un po' in ansia.."-
-"Per cosa?"-
Fece spallucce, appoggiando la fronte contro la spalla della minore -"Per il concerto, soprattutto, ma anche perché Frida non sta tanto bene"-
-"In che senso non sta bene?"-
La maggiore sorrise impercettibilmente alla cura con cui la ragazza davanti a lei riusciva a trattare ogni aspetto della sua vita. Non aveva ancora conosciuto le sue sorelle, eppure non mancava mai una parola di conforto quando ne sentiva la mancanza, o un saluto affrettato quando era al telefono con loro.
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Densa
FanfictionAngelica e Gaia si incontrano il primo giorno dei casting per il programma di Amici. Le loro storie sono completamente diverse, ma legate indissolubilmente dall'amore per quella forma d'arte che ti permette di sognare e volare piu' in alto delle nuv...