Ciao a tutti! Come promesso (e premesso nel mio account Instagram a_friendly_fangirl), sono tornata con una storia, sempre rigorosamente ShinRan, a capitoli. Non sono brava a scrivere introduzioni, perciò posso solo augurarmi e augurarvi che vi piaccia. Buona lettura!
P.S. : Vi consiglio di ascoltare la canzone di questo capitolo, ovvero Fire Away di Chris Stapleton. Ovviamente, vi lascerò il video con le parole!
Capitolo uno: Il sacrificio.
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Well, I wish I could say
That I've never been here before
But you know and I know
That I'll always come back for more
Your love might be my damnation
But I'll cry to my grave(Be', vorrei poter dire
Di non essere mai stato qui prima d'ora
Ma tu lo sai ed io lo so
Che tornerò sempre per averne di più
Il tuo amore potrebbe essere la mia dannazione
Ma piangerò sulla mia tomba)
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Il ragazzo bevve un altro sorso di caffè dalla sua tazza gialla, lanciando uno sguardo seccato attraverso il fumo biancastro al giornale di quella mattina posto accanto al suo gomito.
I suoi estremamente espressivi occhi blu e le sue labbra rosee impegnate in una smorfia rivelavano tutto il disappunto nei confronti di quest'ultimo e si fece quasi venire un'emicrania a forza di cercare di convincersi che fosse per la posizione in cui l'aveva messo e non per quello che c'era scritto sopra.
Infatti, il povero quotidiano era stato schiaffato sul tavolo in una posizione alquanto precaria, con l'angolo destro che penzolava placidamente dal bordo, sembrando così pronto a cadere sul parquet lucido del pavimento alla minima sollecitazione.
Cos'avesse fatto quell'ammasso di carta per meritarsi un simile trattamento, lo rivelava la sua prima pagina, su cui spiccava a caratteri cubitali il titolo "Detective Kogoro Mouri trasferito al centro di detenzione di Tokyo: schiaccianti le prove contro di lui".
Quando l'aveva letto, si era quasi lasciato sfuggire una sentitissima risata isterica per la sensazione asfissiante di star perdendo tempo prezioso.
Ma non ne aveva diritto, si era detto subito dopo, voltandosi a preparare la macchinetta del caffè.
Non era compito suo, si era ripetuto, mangiando distrattamente un biscotto.
Avevano rifiutato il suo aiuto, si era ricordato, versando la salvifica bevanda nera nella sua tazza preferita, la cui ceramica scottante l'aveva quasi bruciato.
Ma allora cos'era quel maledetto senso di colpa che lo stava facendo impazzire?
Il giovane sbuffò e smise di guardare il quotidiano, distogliendo lo sguardo quasi con una punta di disgusto, non sapeva se per l'articolo, se stesso o per entrambi.
La luce calda del sole di fine luglio penetrava debolmente attraverso le corte tende della finestra sopra il lavabo della cucina, illuminando piacevolmente la stanza di un bagliore rasserenante.
I lievi raggi, tipici di una mattinata appena iniziata, colpivano dolcemente parte della tovaglia a scacchi bianchi e rossi sotto le sue mani e dividevano in una metà quasi perfetta la credenza sopra il frigo alla sua sinistra, creando un'atmosfera quasi surreale.
I suoi occhi si bearono di una tanto piacevole illuminazione, che non necessitava di rafforzo da parte del lampadario grigio sopra la sua testa.
Aveva passato gran parte della notte in piedi per completare l'ultima ricerca prima delle vacanze estive, alternandosi tra portatile e libri per quasi sei ore di fila, durante le quali le sue cornee si erano fatte via via sempre più rosse, fino a bruciargli tanto da causare la lacrimazione.
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Lover Of The Light
أدب الهواةQuando il dolore ci colpisce, tutto ciò che vorremmo fare è dimenticare. Soprattutto quando, a ferirci, è la persona che amiamo di più. Ran, però, non ha tempo per lasciarsi tutto alle spalle, perché l'unica cosa che può fare per salvare chi ama è c...