13 settembre 7.00 a.m.
La sveglia suona, suona ininterrottamente ma chi ha voglia di alzarsi? Io (forse). Mi chiamo Rachele e sono sempre stata entusiasta dei primi giorni di scuola, quest'anno mi sono trasferita qui a Milano con mia sorella per superare il lutto dei nostri genitori ... Ebbene sì, sto incominciando una nuova esperienza che mi rende molto curiosa e ansiosa allo stesso tempo.
Sarò sola in questa avventura; la mia migliore amica Sarah è rimasta a Genova in Liguria per un'offerta molto allettante (che a dirla tutta avrei accettato anche io), per un prestigioso liceo linguistico. Il vero dilemma di questa giornata è se sarai all' altezza delle nuove aspettative e soprattutto: come vestirsi? A voi sembrerà una cosa da nulla, insignificante, ma il modo in cui appari è tutto il primo giorno, se non vuoi già iniziare ad avere nomignoli stupidi e cretini da persone che per sentirsi più grandi (che poi di grande dimostrano solo i muscoli perché il cervello non lo vedi nemmeno con la lente d'ingrandimento) ti giudicano solo all' apparenza. Mi alzo dal letto e inizio a specchiarmi: sono una ragazza alta e magra,con una seconda di seno e delle spalle da nuotatrice quale sono, ho i capelli mossi ramati e degli occhi color cielo notturno e molte lentiggini sparse sulle gote e sul naso; vivo sola con mia sorella perché i miei genitori sono morti in un incidente circa sei mesi fa; è stata molto dura accettarlo e stavo addirittura pensando al suicidio ma poi mi sono ricordata che mia sorella è stata forte sia per sé stessa che per me e quindi mi sono fatta coraggio e ho deciso di non fare l'egoista.
Apro l'armadio e cerco qualcosa da mettermi, ma non ho troppo tempo quindi opto per un jeans a vita alta con due strappi sulle ginocchia e una maglia a maniche corte aderente; scendo le scale e mi dirigo in cucina dove mia sorella maggiore Beatrice ha già preparato la colazione. Mentre mangio la osservo e stamattina mi sembra più sorridente di quanto già non sia di solito: le sue gote sono di un rosa acceso e anche i suoi occhi (blu simili ai miei) hanno qualcosa di diverso, si è vestita con un abito azzurro che le fascia perfettamente la vita e ha una bella coda alta
R "Dove devi andare vestita così?" dico per spezzare quel silenzio che si era creato
B "Oggi non lavoro e ho un appuntamento con Federico! Tu mi raccomando vai a scuola, non combinare guai e quando tornerai ti farò trovare un bel pranzetto" (alle medie ero una peste, beh lo sono sempre stata, mi sono addirittura intrufolata nella cantina della scuola con Sarah ma non abbiamo trovato nessun segreto per il suo blog) sapete lei è fissata con questa cosa dei segreti in cantina e io ovviamente la seguo ahaha.Appena finita la colazione mi precipito in bagno: mi sciacquo la faccia, mi lavo i denti, mi trucco e sono pronta per uscire; essendo il primo giorno di scuola non porto tutti i libri, solo un quaderno per prendere appunti, un astuccio e il diario. Beatrice sarà uscita mentre io mi stavo preparando perché di lei non c'è nessuna traccia.
Una volta davanti alla scuola provo a non farmi notare troppo ma la cosa sembra impossibile con i capelli rossi che mi ritrovo e inizio subito ad attirare l'attenzione di alcuni ragazzi. Entro in classe come promesso a mia sorella e mi siedo al secondo banco vicino alla finestra (posto tattico secondo me perché non sei né troppo avanti né troppo indietro, ascolti bene e prendi appunti ma non sei preso di mira da nessun professore).
Passate le prime ore di noia assoluta suona la campanella dell'intervallo e, mentre giro per la scuola in cerca del bar, mi scontro con un ragazzo che non conosco (ovviamente) ma che sembra carino: liscio, occhi scuri e un corpo molto magro (così sembra dato che ha una maglia enorme rispetto a lui):
X "Ehi stai attenta, non vedi che mi stavi facendo rovesciare il caffè sulla camicia?!"
Io da buona educata quale sono non faccio caso a lui e mi limito a chiedere R "Si certo ehm a proposito, saresti così gentile da dirmi dove si trova un bar o una macchinetta per fare merenda?"
... lui, dopo un minuto abbondante passato a fissarmi, mi risponde con le indicazioni (ritiro tutto quello che avevo detto su di lui, mi sta antipatico).A fine giornata sono stravolta; e quando torno a casa trovo un enorme quantità di cibo neanche fosse il pranzo di Natale, ma non ho molta fame quindi mangiucchio qualcosa qua e là ma non finisco tutto. Salgo in camera mia e mi sdraio sul letto accendendo il telefono che fino a quel momento era spento e in neanche due secondi mi ritrovo con quindici messaggi da tre chat: tre sono da parte di Sarah che mi chiede del primo giorno di scuola, cinque sono di mia sorella che vuole sapere anche lei come vanno le cose e gli altri sette sono da parte del mio ragazzo Dario che (essendo a parer mio troppo geloso) mi ha scritto alle 11.00 e non vedendo ancora risposta alle 13 ha continuato a scrivermi. Non penso che mi piaccia sul serio ma quest'estate è stato così carino con me che non ho avuto il coraggio di negare alla domanda "Ti va di essere la mia ragazza?",così ho ceduto come la maggior parte delle mie vecchie relazioni; non so cosa vuol dire essere lasciata perché sono sempre io quella che scarica i ragazzi, ma non so nemmeno cosa vuol dire amare: mi reputo da sola troppo giovane anche se ho compiuto 16 anni da poco.
Così di punto in bianco decido di non rispondere ai messaggi di Dario e di video chiamarlo, puntualmente risponde e, dopo gli svariati saluti sdolcinati che mi fanno rivoltare lo stomaco, invento una scusa come sempre facendogli capire che lo voglio lasciare perché non può più andare avanti così ... So che sembro crudele ma non è colpa mia se non trovo il ragazzo giusto, io ci provo ma se non mi sento bene non ci posso fare nulla ...
SPAZIO AUTRICE:
Questa parte è un po' dedicata alle presentazioni, infatti da qui in poi i capitoli saranno leggermente più corti.
SPERO VI SIA PIACIUTO!!
BYEEEE
Becky
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My life is a magnificent mess
Mystery / ThrillerRachele è una ragazza un po' sfortunata in ambito familiare e non sa che proprio a causa del suo trasferimento le cose peggioreranno grazie ad uno strano individuo...