Yoongi fece manovra, e parcheggiò la sua Mercedes Classe A.
Rivolse lo sguardo verso il portone dell'edificio in cui era situato lo studio, e vide Namjoon.Aveva le braccia incrociate al petto, e batteva il piede con fare infastidito.
Con fare arrabbiato, sciolse le braccia e diede un occhiata al suo orologio.Yoongi sospirò, e si strofino la faccia. Sapeva già che un cazziatone immenso lo avrebbe presto investito.
Raccolse le sue forze e spense la macchina, quindi uscì e camminò lentamente verso Namjoon.
"Quaranta minuti di ritardo!" esclamò il ragazzo. "Mi devi delle spiegazioni."
Namjoon era un grande amico di Yoongi e Hoseok, i tre si conoscevano già dai tempi delle medie. Namjoon e Yoongi avevano aperto, insieme come soci, una casa discografica. La avevano chiamata "Kim&Min Productions".
Entrambi componevano musica e si dedicavano al rap.
Yoongi era esperto di pianoforte e suonava diversi strumenti, era ciò che si poteva definire un genio della musica.
La loro agenzia si occupava anche di cercare talenti, e di promuoverli se li reputavano adatti allo stage.Ormai Namjoon era abituato ai ritardi di Yoongi, ma ciononostante era infastidito da questi, specie se avevano un appuntamento con dei potenziali clienti, e si ritrovava a doverli valutare da solo.
"Scusami Nam, ma ieri non ho dormito." rispose Yoongi. "Avevo anche preparato una sveglia, ma non ha aiutato."
Namjoon sospirò e scosse la testa."Cerca di andare a letto prima." gli rispose il ragazzo. "Ti rendi conto di quanto non sia professionale il fatto che ci sia solo io agli incontri con i possibili candidati? E quanto sia negativo ai loro occhi parlare solo col 50% della casa? Fa cattiva pubblicità."
Yoongi si grattò il capo, imbarazzato. Quando Namjoon ci si metteva, sembrava un vecchio precisino.
"Mi dispiace Nam, non lo faccio mica apposta." gli rispose. "Ma comunque, che importa se ci sono o no? L'importante è che io faccia ciò che so fare meglio, comporre."
"Sei comunque l'altra metà della casa discografica." disse Namjoon. "Perciò è opportuno che tu sia presente agli incontri."Yoongi sospirò ed annuì, guardandolo negli occhi.
"Scusa. Cercherò di essere più puntuale."Namjoon sorrise e gli diede una pacca sulla spalla.
"Scuse accettate." disse. "Adesso seguimi, nonnetto."I due entrarono insieme nell'edificio.
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Hoseok era proprietario di una scuola di ballo:"Hope Dance Academy", o HDA. interamente gestita da lui. Non solo la gestiva: dava anche lezioni.
Da un po' di tempo aveva preso l'abitudine di godersi la sua pausa pranzo nel ristorante situato proprio di fronte alla sua scuola.
Però il cibo non era l'unica ragione per la quale decise di frequentare il ristorante, settimane prima.
Il motivo principale per cui tornava nello stesso ristorante ogni giorno, era un cameriere dai capelli arancioni e la personalità vivace. Nonostante la sua figura esile e le sue guance paffute aveva un fisico muscoloso, occhi taglienti e un atteggiamento provocante.
Settimane prima Hoseok aveva conosciuto lo stesso cameriere durante una fatidica serata, alla festa di un amico. Mentre ballava, la sua attenzione venne attirata da un ragazzo bellissimo e dalle movenze ipnotiche.
Dopo averci ballato un po', l'aria cominciò a farsi bollente. Dopo un paio di drink, tra una carezza e l'altra, decisero di dirigersi verso le stanze da letto, al piano superiore.
I baci si fecero più intensi, e i due finirono per passare una focosa notte insieme.
Hoseok non riusciva a togliersi il ragazzo dalla testa, e il ricordo di quella fatidica notte era ancora molto vivido nella sua mente.Purtroppo il ragazzo non sembrava nemmeno ricordarsi di Hoseok.
Come tutti i giorni, era arrivata l'ora di andare in pausa.
Quindi Hoseok si alzò dalla sua sedia, prese il suo giubbotto di pelle e si avviò verso il ristorante.Mentre si apprestava ad entrare, qualcuno lo urtò, facendolo quasi cadere.
Indispettito, si girò nella direzione di chi lo aveva urtato, con l'intenzione di dirgliene quattro. Ma non appena si girò si ritrovò davanti il ragazzo che tormentava i suoi pensieri.
"Chiedo scusa! Non era mia intenzione urtarla!" disse Jimin, inchinandosi leggermente in avanti.
"Nessun problema.." disse Hoseok, grattandosi la nuca, imbarazzato, dal momento che stava per inveire contro il ragazzo che occupava i suoi pensieri.
"JIMIN!!" urlò improvvisamente qualcuno da dietro al bancone. Jimin sobbalzò, spaventato dal richiamo.
Quindi si tirò su, e si diresse verso il bancone, preparandosi psicologicamente alla ramanzina che avrebbe ricevuto."Sei in ritardo." disse il ragazzo che stava dietro al bancone. "Di mezz'ora. Hai trenta secondi per giustificarti. Vai."
"Scusami Jin, ma non riuscivo a trovare la camicia!" disse sbrigativamente Jimin.Jin e Jimin si conoscevano da diversi anni. Si incontrarono per la prima volta alle superiori. Dopo le superiori, Jimin aveva bisogno di un lavoro. Jin avendo ereditato il ristorante dei suoi genitori e avendo bisogno di camerieri, gli offrì la possibilità di lavorare per lui.
Jin sospirò e scosse la testa. "Sei sempre il solito sbadato." gli rispose. "Potresti almeno evitare di scontrarti con i clienti!" continuò, indicando Hoseok, che stava assistendo alla scena, ammutolito.
"Non preoccuparti, non fa niente." gli disse Hoseok. "E poi, si è già scusato."Quindi Hoseok entrò nel ristorante e si sedette.
Jin si passò esasperatamente una mano sul viso, e disse a Jimin di andare a cambiarsi.Jimin sorrise ed annuì, avviandosi velocemente verso lo spogliatoio.
Corse nuovamente di fretta fuori dallo spogliatoio, tirando fuori taccuino e penna per le ordinazioni.
Quindi si diresse verso il tavolo a cui sedeva Hoseok, sorrise caldamente e disse: "Scusi ancora per prima. Cosa posso servirle oggi?"Hoseok non guardò nemmeno il menù, rispose subito. "Vorrei dei jajangmyon e del kimbap." disse, sorridendo al ragazzo.
"E da bere?" chiese ancora Jimin.
"Una sprite, grazie."Mentre Jimin faceva avanti e indietro dalla cucina, portando gli ordini ai rispettivi clienti, Jin si accorse che Hoseok fissava maliziosamente il fondoschiena di Jimin.
Dopo che Hoseok ricevette il suo ordine, Jin chiamò Jimin al bancone.
"Oi Jimin-ah, non so se lo hai notato.. Ma il ragazzo che hai urtato prima ti sta guardando il fondoschiena." gli disse.
"Davvero?" disse Jimin, alzando il sopracciglio.
"Si," rispose Jin, "E anche da un bel po'."
Le labbra di Jimin si aprirono in un sorriso malizioso.
"Grazie per avermelo fatto notare." disse Jimin.Dopo essersi diretto al tavolo di Hoseok per ritirare i piatti sporchi, si riavviò verso la cucina, sculettando in maniera evidente.
Hoseok si leccò le labbra, ripensando a quella notte focosa.
Quindi, soddisfatto, si diresse verso il bancone per pagare."Il cibo era ottimo," disse Hoseok, soddisfatto. "E il servizio ancora meglio."
"Grazie!" rispose Jin. "Ho ideato personalmente tutti i piatti."Mentre Hoseok pagava, Jin si affrettò a scrivere il proprio numero di cellulare su un biglietto da visita del ristorante.
Quindi sorrise al ragazzo, e gli porse scontrino e biglietto.
"Grazie, e arrivederci."
"Arrivederci." rispose Hoseok, uscendo dal locale.Una volta fuori, notò che il biglietto da visita aveva scritto un numero sopra.
"Che abbia capito che volevo il numero di quel cameriere?" penso tra sé e sé Hoseok.
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serendipity. - YoonMin
Fiksi PenggemarYoongi è un giovane produttore discografico e compositore molto talentuoso. Jimin è un ragazzo normale, che lavora in un ristorante e nel tempo libero ama ballare. Ma una sera un fatidico incontro cambierà tutto, e forse il sogno di Jimin si avvere...