🌘Essere o non essere ?🌘

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Camminiamo , corriamo , passiamo il nostro tempo in chiacchiere, chiacchiere su chiacchiere , senza sapere il minimo senso di quello che stiamo dicendo . Sono le 7.30. Fibrillo. Accidenti , la mia sveglia , oh no di nuovo . Ieri sera sarò crollata malamente  sommersa tra i libri e le pagine di un libro , senza ricordarmi di attivarla . Realizzo di essere in tremendo ritardo. Metto su un paio di jeans e una felpa totalmente a caso . Faccio una treccia e metto un po' di mascara sulle mie ciglia, senza lavarmi la faccia, complimenti Giulia  . Sfreccio fuori dalla porta ,svegliando il mio cane  . Oggi è Venerdì , la mia famiglia riposa mentre io sono più agitata del solito. Prendo la bici e mi incammino . Attraverso tutto il quartier pigneto ad un solo fiato . 8.10 . Facendo strada tra la folla di studenti , precipitandomi frettolosamente in classe. Banchi separati, teste su un foglio , calcolatrici , professore ... no no no no no.
P.-signorina Russo , buongiorno .-
G.- buongiorno professore -
P. - le ho giusto lasciato un posto qui , vicino a me . Si accomodi -
Tremolante mi siedo nel posto assegnato . Apro il mio zaino in cerca di una calcolatrice. Tutto ciò che vedo è solo gran confusione . Carte , un quaderno di latino , una merendina , ma nessuna traccia della mia calcolatrice . Tutti mi gettano uno sguardo perplesso . Mi sento così ridicola . Non ho nemmeno il coraggio di chiederne una , è da bambini . È il terzo anno al liceo scientifico , terzo anno di sofferenze , terzo anno di 4 e 5 in fisica.  Ognuno ha la sua croce, la mia è questo professore. Cerco un briciolo di coraggio e faccio uscire dalla mia bocca qualcosa di assurdo . Respiro profondo. Chiudo gli occhi e...
G.- ehm ehm , prof ...?-
P. - si dimmi -
G. - avrei ....avrei bisogno , di ...-
Vai ce la puoi fare
G. - di...-
GIULIA IO CREDO IN TE.
G.-di una calcolatrice -
La classe scoppia a ridere , compreso il professore. Mi interrogo su cosa io possa aver sbagliato nella mia vita . Sono capitata in una classe di insensibili . Questa verifica è stata rimandata moltissime volte e ora trovarmi così , è da...stupidi . Abbasso la testa e arrossisco . Ho un nodo alla gola e inizio a sudare. Il professore, dopo le sue grosse risate, si degna di rispondere alla mia richiesta , ma non nella maniera prevista.
P.- Signorina , facciamo che questo è un due , questo è il suo foglio. 2 + il suo foglio fa ..?.
G. -... 2 sul registro.-
P. - brava signorina , pero si è dimenticata il, fuori dalla classe.-
Prendo le mie cose e lentamente mi avvicino alla porta . Ho gli occhi dei miei compagni puntati su di me . Il rossore sul mio viso si accentua , quindi decido di abbassare lo sguardo e domare i battiti. Ho un profondo senso di amarezza in gola . Non riesco più a pensare, avrò dormito veramente male questa notte .
Esco fuori e raggiungo la biblioteca scolastica . Inizio a prendere l'unico quaderno che ho nello zaino e richiedo un permesso . Mi arriva una notifica e apro subito Instagram  . È Matilde.
Mati.-come mai fuori ?-
La intravedo seduta qualche tavolo più in là . Non la vedevo da tantissimo tempo. Le corro incontro e la abbraccio fortissimo . È una ragazza che sa il fatto suo, forte , intelligente ma soprattutto molto competitiva . Spesso sparisce per mesi , senza farsi né sentire e vedere. Mi sono chiesta spesso come faccio a sopportarla ...beh è semplicemente Mati , ed è particolare . Siamo amiche dalle medie . Siamo state legate sin da piccole e ora il nostro rapporto, beh , è un po' strano . Le nostre strade si sono divise all'inizio del liceo, quando lei scelse un altro indirizzo , diverso dal mio. Lei ha fatto nuove conoscenze , nuove amicizie , ed è giusto così. Spesso mi domando come mai sia cambiata così drasticamente . È un individuo molto solitario , se sei nel suo branco ti proteggerà come una mamma con i cuccioli, altrimenti , oh altrimenti , verrai sbranato senza pietà . Finito il nostro abbraccio , noto qualcosa di diverso nel suo aspetto.
G.- aspetta i tuoi capelli. COSA HAI COMBINATO ! Ceh ti stanno benissimo però , insomma...
M.- te l'ho sempre detto , bisogna cambiare , sperimentare , provare . Dai ora basta parlare di me . Come mai qui.
G.- Per una stupida calcolatrice e un piccolo ritardo ...
M.- professor Martini ...fammi indovinare...
G.- Già . Tu?
M.- ritardo, come sempre . Ascolta sabato sera c'è una festa pazzesca , e guarda caso ho un amica da poter invitareeee!
G. No no e no Mati, non se ne parla .
M. - non ora ma poi...TI FARÒ DIRE DI SÌ!
G.- staremo a vedere . Che mi racconti ?
Parlammo ancora un po' , poi ci fu consentito l'ingresso alla seconda ora. Ho saputo un po' di ciò che ha passato Matilde durante queste tre settimane . La sua famiglia è ormai da anni divisa in due , e questa volta , per alleviare il dolore, ha deciso di andare via per un po' . La sua storia , il suo vissuto , mi ha fatto riflettere . Nonostante sia assurda ho deciso di crederle , ma non racconterò di questo fino a nuove notizie .Devo capire cosa c'è veramente sotto . La vita non è facile ,bisogna saper essere dei veri combattenti per imparare ad ostacolare le difficoltà . Non volevo annegare la mia mente di ulteriori pensieri , quindi ho deciso di darmi sotto con lo studio . Le lezioni proseguono fino al primo pomeriggio . Oggi la giornata non è stata granché , se solo non fosse per l'ora di letteratura inglese . Da settimane stiamo trattando di William Shakespeare. Amleto . Quest'opera racchiude la mia essenza. Io sono Giulia , so di esserlo , però allo stesso tempo vorrei non esserlo , vorrei vedere la vita con gli occhi di una ragazza forte , bella e amata , per capire cosa ci si prova . Vorrei non essere Giulia per essere brava in fisica, per avere un ragazzo, per non essere così sfigata  , però allo stesso tempo vorrei essere me, perché i miei casini mi colorano il viso e racchiudono la mia vera personalità . Si cresce , si cambia , però è bello vivere ogni singolo momento da diversi . Passo il pomeriggio a dormire per alleviare la mia forte emicrania, tra le coperte e una tazza di tè.

Mi siedo a tavola . Ho una fame pazzesca e divoro tutto ciò che era nel mio piatto.
A tavola parliamo di tutto e di più . Raccontiamo le nostre giornate e sfoghiamo i nostri pensieri . Alla fine della cena aiuto mia madre con i piatti e poi vado in bagno . Mi sciacquo il viso , mi lavo i denti e vado nella stanza di mio fratello per chiedere un caricatore. Lo sento parlare al telefono con un amico . Decido allora di origliare .
L.- no no , era quella , quella strana . Bro non puoi capì . Me la so portata a casa un bordello di volte .
X.- ma era quella strana la , l'ho vista con tua sorella .
L.- boh si ma a sai a scommessa. Poi manca poco dai, ce la possiamo fare .
X- ahahahah grande frate . Però poi le voglio da na passata io
L.- che passata?-
X.- sarà così rovinata che manco  sua madre na riconosce .

Non riesco più a capire e a vedere ...
Che cosa sta succedendo.

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