Il destino che va contro gli dei

Loke

Pov Lucy

Stavo dormendo beatamente, quando sento dei movimenti e dei lamenti, mi alzo spaventata, ma noto che arrivano dal divano, vado verso di esso e vedo Natsu, ha il sonno agitato, sta tremando, e una lacrima gli solca il viso, sono agitata che gli succede? Che faccio? Cerco di calmarmi e lo sento chiamare il mio nome, sta sognando me, qualcosa di brutto che riguarda me, continua a ripetere il mio nome fino a quando dice di non andarmene, forse ho capito, sta sognando la mia morte, deve essere il ricordo che abbiamo avuto oggi.
Lo scuoto cercando, di svegliarlo, lo chiamo, ma sembra non sentirmi, allora lo alzo di scatto e lo abbraccio, e si calma, i suoi battiti si regolarizzano, e mi stringe forte, come se da un momento all'altro io possa svanire.

Lucy: Natsu...

Natsu: Lucy... sei qui...

Lucy: si sono qui, era solo un sogno, io sono qui ok?

Natsu: Non te ne andare più...Promettimelo.

E mi stringe ancora più forte con il viso appoggiato sull'incavo del mio collo.

Lucy: promesso, ora viemi con me, dormiamo insieme ok?

Gli faccio un sorriso e lui annuisce, sorridendo lievemente, non me ne importa niente, se vuole dormire con me da oggi, sarà cosi, credo di aver capito i miei sentimenti, e qualcosa mi dice che è lo stesso per lui...

Pov Natsu

Mi svegliai la mattina beatamente, sentivo una morbidezza premuta contro la mia guancia, era il seno volluttuoso di Lucy, il suo profumo a solleticare il mio fine fiuto da drago, mi stava abbracciando, ricordo vagamente di essermi svegliato la notte scorsa dopo un incubo, e lei fu subito li accanto a me per rassicurarmi, sollevai un pò il viso per ammira il suo, il suo piccolo naso faceva dei puccoli ed adorabili rumori regolati dal suo caldo respiro, inquel momento mi sentivo in paradiso, ma decisi di alzarmi e farle una sorpresa.
Dopo varie manovre per divincolarmi dal suo abbraccio e non svegliarla mi alzai ed andai in cucina, ed una volta trovati gli ingredienti preparai l'unica cosa che mi riesce bene, i pankake, stetti una buona mezz'ora a cucinarli, e l'odore che impregnava la stanza non mi fece accorgere che qualcuno mi stava fissando,Lucy.

Lucy:Buongiorno Nat, cosa stai combinando?

Mi voltai di scatto.

Natsu: Buongiorno Lu, ti stavo preparando la co....
Mi bloccai quando vidi la sua figura mezz'addormentata in piedi di fronte a me, non me ne accorsi quando mi svegliai per via delle coperte su di noi, ma di fonte me, una figura femminile esageratamente erotica si stava stropicciando gli occhi mentre cercava di scrutare ciò che facevo , il suo corpo volluttuoso era coperto solo da una sottile vestaglia da notte smanicata, che copriva a malappena sulle coscie, il tessuto liscio sul petto eseguiva un ampia curva a pronunciare il suo seno, e come ciliegina sulla torta una spallina di quell'indumento era sciovalata dalla spalla, quel dettaglio all'apparenza insignificante mi fece ribollire il sangue, avrei voluto scenderle il resto del vestito con le mie stesse mani, ma frenai quelle voglie al suono della sua voce che mi interrogava.

Lucy: allora Nat? Cosa stai facendo? Che ti prende all'improvviso?

Natsu: o-oh s-si emmh, stavo facendo i pancake....

Pov Lucy

Quando mi svegliai il letto era vuoto, non ebbi tempo di rattristarmi che ad attirare la mia attenzione fù un dolce profumo proveniente dalla cucina, mi alzai senza far attenzione al mio aspetto ed entrai in cucina, vidi IL MACELLO, scarti di ingredienti ovunque, latte rovesciato sul tavolo, gusci di uova per terra, sembrava fosse appena finita una guerra, da guerra di indipendenza a guerra della dispensa è un attimo dissi tra me e me, chiesi a Natsu cosa stesse facendo, ma lo vidi bloccarsi quando mi vide, fù subito chiaro il perchè, un brivido mi percorse lungo la schiena quando i suoi occhi cominciarono a divorare ogni centimetro del mio corpo, ricordai cosa indossavo, e ricordai anche che non ho fatto caso nemmeno al mio aspetto dopo essermi alzata, feci del mio meglio per non apparire scomposta e richiesi a Natsu distogliendolo dai suoi languidi pensieri su di me, la felicità che provai per la sua reazione era indescrivibile.