cenere

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Soffro di assuefazione
alle anime consuete,
dipendente in astinenza
dal mio amore tossico,
corro come una folle
cercando di afferrare
disegni di fumo,
gridandogli di rimanere,
non più ombre inconcrete.
Ma loro non mi danno peso
loro non hanno peso
e sfumando mi lasciano
senza più fiato
ancorata al fondo.
Allora mi ubriaco
di fuliggine morta
tossendo l'anima ammalata
beandomi della cenere
sulle mie mani
e dei polmoni neri.

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