Il primo giorno di lavoro

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Ricordo quel giorno come se si ripettesse nella mia mente ogni istante,avevo ancora sedici anni e avevo avuto il permesso di lavorare in quel bar,credo sia stato il miop giorno fortunato.

I proprietari erano una coppia amica di mio padre,il marito si chiamava Rocco e la moglie Annalisa,avevano anche una figlia di nome Natalie,ma non ci avevo quasi mai parlato.

Comunque la mia mattinata non era cominciata nei migliori dei modi,quando ero entrata in quel bar senza nemmeno salutare mi hanno chiesto di ragiungerli subito al bancone,naturalmente feci subito come richiesto.

Mi spiegarono per almeno cinque volte come usare la macchina del caffè,ignorando il fatto che sapevo già farlo.Ma non volendo rischiare il posto annuivo e sorridevo,soddisfacendoli più che potevo.

Verso mezzo giorno,quando stavo per finire il turno scese di sotto Natalie,era la solita ragazza perfetta,alta,occhi di un azzurro intenso che faceva invidia a Logan Lerman,capelli castani e lisci,labbra a forma di cuore,tutto ciò che si poteva desiderare.

Non mi lamentavo del mio aspetto,mi piacevano i capelli biondi e gli occhi verdi che avevo,anzi non mi ero nemmeno mai soffermata a pensare ciò che volevo cambiare.

Ma non mi piace parlare di me,allora continuo a parlare di Natalie.

Quando ho detto che aveva tutto ciò che poteva desiderare era vero,faceva parte del gruppo popolare nella nostra scuola,aveva delle amiche fortissime,era fidanzata con uno dei ragazzi più belli e popolari,Connor Milz,aveva una cariera come modella o attrice assicurata,vista dall'esterno la sua vita era fantastica.

L'unica cosa che ammiravo e invidiavo di lei era che lei fosse in grado di essere se stessa davanti agli altri.Io a malapena ci riuscivo con Simon.

"Tesoro,dove stai andando?"Gli chiese la madre che stava alla cassa a contare i soldi.

"Esco con Connor,Vanessa e Adam.Abbiamo un appuntamento a quattro."Disse scocchiandomi uno sguardo innoquo.

"Ti conosco?"Mi chiese fermandosi davanti a me,avevamo solo il bancone a dividerci.

"Andiamo nella stessa scuola."Dico cercando di non far intravedere il mio imbarazzo,non mi aspettavo che mi avrebbe rivolto mai parola.

"Sei la migliore amica di Simon Shore,giusto?"

"Si."

"Lui fa parte della squadra di Lacross con il mio ragazzo,qualche volta potremmo uscire insieme,ti pare?"

A quelle parole mi sentì,non so,in paradiso(?).

"Certo,mi piacerebbe."Mi affrettai a dire.

"Bene,allora ci vediamo."Disse prima di andare alla porta di vetro.

Solo allora vidi Simon che l'apriva al posto suo dall'esterno salutandola,sembravano così intimi,come se fossero amici da anni.

Avrei scommesso che da lontano quando stavamo insieme non sembriavamo avere così tanta chimica come ce l'avevano loro due in quel momento.

Un Simon sorridente si avvicinò al bancone.

"Katy,come sta andando?"Disse appoggiandosi al bancone.

"Simon lo sai che odio quel diminutivo."Lo ammonì mentre stavo pulendo un bicchiere.

"Dai,io posso ursarlo però!"Rise facendomi alzare lo sguardo su di lui.

Era bellissimo,con i suoi capelli biondi e gli occhi azzurri,il suo sorriso così tanto contaggioso che poteva far sorridere chiunque,avrebbe potuto suscitare un sorriso anche alla persona più triste dell'intero pianeta.

Nel momento in cui stavo per rispondergli si sentì un gran baccano e degli urli provenienti dalla strada.

Cercai di vedere cosa fosse successo,ma non vidi nulla dal bancone,così ci pensò Annalisa ad guardare fuori.

Successe tutto così velocemente,non ricordo in altro modo come la situazione si capovolse del tutto.Ma in attimi di secondo Annalisa disse al marito di chiamare la polizia e un'ambulanza,mentre una marea di gente entrò nel bar urlante.

Vidi Cloe e il suo ragazzo James alzarsi subito dal tavolo in cui erano stati per tutta la durata del mio turno,riconobbi anche India,suo fratello Daniel e il suo ragazzo Jake.

Vidi anche il momento in cui entrarono Natalie,Connor,Vanessa e Adam che chiusero la porta principale a chiave e coprirono tutti i vetri con delle tende.

Senza nemmeno accorgermene Simon era accanto a me che mi cingeva le spalle con un braccio e mi teneva stretta a se.

Potevo sentire il suo cuore battere all'impazzata.

Quel rumore mi perseguita ancora oggi nei mie sogni,e non perchè provavo qualcosa per lui standogli così vicino,ma perchè è stato l'ultimo rumore che ho sentito prima che il mondo andasse in rovina.

Perchè il cuore batte ancoraWhere stories live. Discover now