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Mi ci volle veramente poco per capire. Dico così perché in molti ci mettono anche qualche anno a comprendere quello che passa per il loro cervello, cuore, ormoni... chiamatelo come vi pare.

Mi ritenni fortunata, più o meno. Come al solito.

A settembre del 2017 mi presi una cotta stratosferica per una mia compagna di classe, etero convinta. Passai i primi due mesi di scuola a pensare a quanto la mia vita fosse schifosa, fino a quando la mia migliore amica non mi buttò giù dal letto a schiaffi e prese a farmi uscire ogni sabato.

Vista la direzione unilaterale di quell'amore, e anche grazie alle premure di Vittoria, mi ripresi da quella svista e ritornai alle mie vecchie leggi: divertiti ora che puoi farlo.

Comunque, nonostante quei due mesi di sofferenza avrebbero dovuto farmelo capire, volli cercare di provare quello che credevo di essere con altri esperimenti.

Esperimenti più diretti e meno passivi.

Sì, mi ero presa una cotta per una ragazza e allora? Questo non voleva dire nulla. E se fosse stato un altro tipo di amore?

Meglio controllare.

Dopo essermi limonata almeno un paio di ragazze in discoteca - desiderando di andare oltre il bacio - capii che forse era il caso che mi mettessi l'anima in pace.

1 gennaio del nuovo anno. Avrei compiuto 18 anni nel 2018.

Io e Vittoria ci stavamo fumando una canna davanti all'alba mentre il resto dei nostri amici si erano rintanati in casa mia (ero riuscita a buttare fuori i miei) circa due oretta prima, in cerca di calore.

Sarei rinata come quel sole.

«Ví.»

«Dimmi Nora.»

«Sono bisessuale.»

Non sono confusa [✔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora