don't take the money

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I'm in love and you got me, runaway

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I'm in love and you got me, runaway.
-Don't take the money; Bleachers

Siamo fatti della stessa sostanza, Satori?
Forse sì, o forse no.

La schiena di lui è morbida e tiepida a contatto con la sua guancia, i movimenti degli addominali sono distinti e netti, e riesce a percepirli chiaramente tenendo le braccia avvolte attorno alla sua vita.
Il vento tra i suoi capelli rossi sembra fatto di una diversa sostanza.
É l'unica cosa che Yamashita pensa in quel momento, il solo pensiero che le passa per la testa.
I campi dorati fuori dall'area residenziale di Miyagi non erano mai sembrati così tanto dei fili d'oro come quel giorno, o forse, più che fili, delle onde sinuose e imprecisate che si mescolano perfettamente con la luce dorata del tramonto, mentre il sole sembra solo uno spettro bianco.
Ma no, è puramente un illusione, perché il sole è dorato come non mai e pronto a nascondersi dietro ai confini della Terra per lasciare spazio alla luna.
Yamashita riporta la sua mente alla sensazione del suo corpo contro la schiena di Satori.
L'unica sensazione più forte, a parte la sicurezza che lui le infonde, è quella della durezza della bicicletta sulla quale sta seduta, le gambe appena raccolte alla sua sinistra.
Non si sente nessun rumore nei dintorni, perché quello dei raggi della ruota che girano è solo un suono bianco.
Satori è morbido, piacevole, conciliatore.
Anche se le orecchie di lei sono riempite dal suono della musica proveniente dalle cuffiette, il rumore del respiro di lui è più forte, non perché stia esalando con troppo affanno, tutt'altro, ma la sensazione della sua schiena che si alza e si abbassa contro la guancia di Yamashita dice tutto.
Quel suo respiro così profondo le manda dei brividi lungo la schiena, e realizza che è l'unica cosa che vorrebbe sentire per un po'.
É tutto così bello, accidenti.
I suoi occhi negano gli indeterminati campi d'oro che corrono affianco a loro, negano le montagne, il sole e la luna che solo adesso ha il coraggio di mostrarsi.
Mentre Yamashita tiene gli occhi chiusi, la stessa domanda le torna alla mente.

"Siamo fatti della stessa sostanza, Satori?"

E poi, come sotto l'effetto di un incantesimo, altre domande le vengono alla mente.

Siamo fatti per lo stesso strumento?
Sei tu il sole? O io sono la luna?
I tuoi baci sono dolci come i miei?
La nostra pelle è la stessa?
Abbiamo lo stesso odore?

Probabilmente tu sei fatto per il violino, e io sono fatta per il pianoforte.
Tu sei il sole e io la luna.
I tuoi baci sono affamati e passionali, i miei sono dolci e delicati.
La tua pelle è morbida e la mia è dura.
Tu odori come il campo da pallavolo e io odoro come il campo da pallacanestro.
Yamashita realizza quanto vuole il suo corpo, ma questo non le è nuovo.
Ma non le importa, l'attrazione fisica non vuol dire niente.
Ma questa volta è diverso, il suo corpo è qualcosa di nuovo.
Yamashita non sta sperimentando le stesse cose di sempre.
Non vuole il suo corpo questa volta, lo desidera.
Ma il sentimento che la travolge di più è quanto voglia essere della sua stessa sostanza.
Yamashita vuole sentirsi come si sente lui, vuole sapere tutto.

𝘣𝘭𝘰𝘰𝘮 𝘭𝘢𝘵𝘦𝘳 | 𝘵𝘦𝘯𝘥ō 𝘴𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora