tsubasa

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Waiting for a ride in the dark

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Waiting for a ride in the dark.
The night city grows.
Look at the horizon glow.
- Midnight City; M83

Tendou arriva a una conclusione.
La pallacanestro è senza dubbio più spettacolare della pallavolo.
Non che la preferisca, come potrebbe, è solo un dato di fatto.
Prima di conoscere Yamashita, il ragazzo ne aveva solo un'immagine stilizzata e quando ne sentiva parlare gli venivano solo due cose in mente.
La prima: Michael Jordan.
La seconda: la musichetta di Space Jam.
Tutto lì.
Non ci aveva mai fatto troppo caso e quelle poche volte in cui era andato a vedere una partita era perché era stato costretto dalla scuola, in segno di solidarietà tra squadre.
Non è che odiava la pallacanestro, semplicemente non rientrava nei suoi interessi e non capiva il perché sarebbe dovuto andare ad assistere a qualcosa non nei suoi interessi.
Però, quelle poche volte in cui aveva presenziato alle partite femminili, a Yamashita ci aveva fatto caso eccome, era inevitabile per tutti quanti, e ora si ritrova a riguardare momenti simili davanti allo schermo del suo portatile.
Aveva passato un mese a pregare in ginocchio Yamashita di prestargli il montaggio delle partite migliori della squadra femminile, che comprendevano sia quelle delle qualificazioni sia quelle della nazionale.
La squadra maschile non ci era mai arrivata fin lì, ma al secondo anno di liceo, proprio grazie a lei, la Shiratorizawa aveva fatto faville.
Tendou aveva immediatamente selezionato le migliori azioni di Yamashita, che nella schermata home del DVD era rappresentata a mezz'aria, la palla in una mano pronta ad entrare nel canestro in schiacciata, e di fianco a lei scritto il suo nome a sfavillanti caratteri cubitali.
Yamashita, solo quel nome e il sottotitolo Aquila.
Piuttosto che far inserire il suo nome proprio, aveva optato per il soprannome e Tendou non sapeva se sorridere oppure preoccuparsi.
Tutte le altre giocatrici della squadra erano indubbiamente brave, ma Yamashita era almeno tre spanne sopra tutte quante. Le altre ragazze brave, Yamashita aveva talento
Si capiva che c'era qualcosa di diverso nelle altre giocatrici innanzitutto dal modo in cui veniva presentata a inizio partita.
Come detto già prima, la pallacanestro è molto più spettacolare della pallavolo per molti versi, e non solo per le evoluzioni dei giocatori.
Basti solo pensare a tutte le ovazioni che facevano prima di cominciare la partita! La cultura americana si faceva sentire parecchio, sopratutto ai nazionali.
Il modo in cui presentavano le giocatrici non aveva nulla a che vedere con la voce impostata da stazione dei treni che annunciava le squadre di pallavolo.
Tendou lo aveva sempre detestato perché per l'amor di Dio, non era in una gelateria, e aveva sempre sperato in un "Numero 5, Tendou Satori" molto più altisonante di quello.
Nella pallacanestro ogni giocatore veniva annunciato come se fosse il Papa in persona, con tanto di coreografia di ballo a precedere, musica a palla e delle luci stroboscopiche da attacco epilettico in ogni direzione, in ogni forma e ogni colore.
E Tendou dovette ammettere di essersi gasato parecchio quando il commentatore della finale dei nazionali femminili aveva annunciato Yamashita al grido di "Dulcis in fundo, la capitana della squadra, la guardia, la numero uno della Shiratorizawa, promessa della pallacanestro femminile, Yamashitaaaaaaaaa Eaaaaaaaaaagleeeeee!"
Addirittura il soprannome in inglese, aveva pensato subito, proprio americano.
Ma a fomentarlo ancora di più fu il vedere lei entrare.
Aveva fatto uno degli ingressi più trionfali del secolo probabilmente, correndo verso il campo battendo le mani a tutti quanti, le luci colorate tutte puntate su di lei, le grida incontenibili di chi era venuto ad assistere, e una volta raggiunte tutte le compagne aveva alzato un pugno verso il pubblico, cacciando un grido di puro trionfo anche se la partita non era nemmeno cominciata.
Tendou non seppe quale fu la reazione che gli arrivò per prima, se quel colpo al cuore da innamorato perso o il ritornello della canzone di Space Jam.
Il montaggio era sostanzialmente costituito dalle schiacciate di Yamashita, che in quella partita probabilmente aveva toccato terra per un minuto totale, e ogni volta che la palla entrava nel canestro il suono era volutamente amplificato dal montaggio come se la ragazza stesse sparando palle di cannone.
Yamashita si cimentava in ogni tipo di stile di schiacciata, dal più semplice windmill fino a un 360, facendo roteare il corpo in aria come se fosse senza peso, per poi atterrare tra le grida entusiaste dei presenti. Poi, rubava la palla e con una finta si faceva strada tra le avversarie, saltando più in alto che mai, facendo passare la palla tra le gambe e schiacciando con forza.
Tendou aveva notato che lei non era certamente la più alta in campo, ma i suoi salti erano qualcosa di inumano, e lui si era ritrovato a chiedersi quanto fosse fantastica.
Però, la cosa che gli fece battere di più il cuore, era il sorriso sul suo volto e le fiamme che aveva negli occhi ogni volta che si alzava in volo per schiacciare la palla nel canestro.
E adesso ci pensa ancora, fissando incantato lo schermo con un fermo-immagine di Yamashita sospesa per aria, e un colore purpureo farsi strada tra le sue guance.

𝘣𝘭𝘰𝘰𝘮 𝘭𝘢𝘵𝘦𝘳 | 𝘵𝘦𝘯𝘥ō 𝘴𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora