Il Nostro Segreto

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Hogwarts, 8:00 am

Ero in sala comune che ammiravo la piccola libreria situata sopra il camino.
Mi piacevano i libri, molto.
Pensavo di essere l'unica che ancora non era andata in Sala Grande e quindi decisi di aprire la teca dove riposava silenziosamente il mio serpente. Era un maschio di cobra e amava essere accarezzato da me.
Nessuno sapeva la mia bizarra caratteristica: ero una rettilofona. Lo avevo scoperto recentemente, quando stavo a casa mia per le vacanze di Natale, l'anno scorso.
Ora avevo una persona in più con cui confidarmi. Più o meno.
Amavo la mio serpente. Non sapevo da dove spuntasse fuori questa caratteristica. Mi raccontarono i miei genitori che il mio trisavolo era un rettilofono e quindi ho ereditato da lui questo modo di comunicare. Beh sto scoprendo cose su di me che neanche immaginavo! Ora che ci pensavo, oggi dovevo andare ad Hogsmeade un'altra volta, per prendere un bel vestito per la serata del Lumaclub che si terrà oggi. Mentre stavo parlando con la mia serpe, a bassa voce, sentii dei passi leggeri che scendevano le scale. Non mi voltai perché avevo un po' di paura. Pensavo che parlare il serpentese non fosse una cosa molto gradita al pubblico. I passi si fermarono e io alzai il capo lentamente, ripresi a respirare e mi girai. Davanti mi trovai una sagoma che si rivelò famigliare. Era Tom Riddle. Era lui, che con sguardo interrogativo e profondo mi prese a fissare. Io ero lì difronte a lui senza dire niente.
«I-io...posso spiegare» dssi incerta «Bennett, sei... una rettilofona... » rispose imbambolato
«emh s-si per-» non feci in tempo a riposndere che egli si avvicinò a me e mi prese la mano. «shh, non dire niente, ho capito.» io non lo avevo mai visto così pacato e in un certo senso curioso «quindi sei come me?» disse e io «ah anche tu sei un rettilofono! Io non lo sapevo, e... credo siamo gli unici che sappiano parlare il serpentese» mi aspettai una sua risposta ma ricevetti un bacio sulla fronte e poi calai la testa imbarazzata. Mi prese i fianchi e mi abbracciò, poi sussurrò al mio orecchio destro con un filo di malizia «siamo uguali io e te e abbiamo un segreto in comune. Siamo fatti l'uno... » con due dita mi alzó il mento e dovetti guardarlo negli occhi e senza aspettare un attimo, finii la sua frase come se gli leggessi nella mente «per l'altra...». Rimanemmo a guardarci e a sfiorare i nostri volti con le dita, fino a quando non sentimmo dei passi. Mi voltai all'istante, era Clarissa che mi stava chiamando.
«Herm! Hermione! Dai vieni che andiamo a fare colazione» io gli risposi dall'altra parte della sala «si sto arrivando!» «ok! Ti aspetto in Sala Grande che poi se no faremo tardi per Hogsmeade!». Sospirai, lo guardai di nuovo ma con faccia dispiaciuta. Dovevo lasciare la sua mano. Ma prima che questo potesse succedere egli mi strinse ancora di più la mano e disse «stasera ci sarà il Lumaclub...» io gli chiesi «già, tu ci sarai?» egli con lo sguardo che pendeva dalle mie candide labbra rispose «certo, sono un alunno modello» a quell' affermazione ridacchiai pensando a quante arie si desse. Lo salutai con un sorriso incerto dopo che sistemai nella teca la serpe di nome Vlad.
Uscii dalla sala comune lasciandolo lì e allora pensai che sarebbe stato cortese chiedergli se voleva fare colazione con me. Mi voltai e lo vidi girato ma sempre nello stesso punto. Gli urlai
«hei Riddle, mi chiedevo se volevi fare colazione con noi. Sai, c'è sempre posto per tutti.» speravo e speravo una sua risposta «mi stai invitando a mangiare con te Bennett?» disse in modo provocatorio, ma fortunatamente non caddi nella sua trappola e annuii semplicemente imbarazzata «ok verrò, dai muoviamoci. Se no ci ruberrano i cibi migliori!» io ero incredula e feci un sorriso che quasi mi stava venendo il mal di denti «non pensavo che fossi in grado di accettare un invito!» ridacchiai e isieme a lui mi incaminai verso la Sala Grande.

Io e Clarissa parlammo, e molto, mentre Riddle non faceva altro che mangiarmi con gli occhi e annuire ogni tanto, quando lo interpellavamo nei nostri discorsi.
Era passatto un buon quarto d'ora quando poi, finimmo di mangiare e mi sentii tirare la tunica da dietro. Mi voltai e con mia grande sorpresa mi trovai Tom che con aria altezzosa rifiutò l'offerta di me e Clarissa, di andare ad Hogsmeade con noi. Lo guardai e poco dopo io e la mia fedele compagna ci dirigemmo verso l'entrata, nonché l'uscita di Hogwarts. Dopo all'incirca 10 minuti arrivammo al centro della cittadina e iniziammo a scrutare le vetrine dei negozi. Clarissa, siccome era nel suo periodo "rosso", non faceva altro che sbavare di fronte alle vetrine delle pasticcerie dove erano esposte molte torte, tra cui quelle alla vaniglia e quelle al cioccolato. Alzai gli occhi al cielo siccome sapevo che ne avrebbe comprata una bella grande e non l'avrebbe condivisa con nessuno, ma infondo, come darle torto. Io ero peggio!
Senza troppi giretti inutili arrivammo difronte a una piccola locanda dove si vedevano migliaia di abiti eleganti o per matrimoni. Risvegliai Clara dai suoi sogni e ci dirigemmo verso l'entrata di quel negozietto. Era tutto di legno. Mi guardai a torno dopo aver salutato il commesso. Clarissa si mise subito all'opera e mi propose 3 vestiti splendidi. Il primo venne subito scartato da entrambe, siccome era troppo da cerimonie. Il secondo non la convinceva per il punto vita troppo glitterato. E infine il terzo: lungo il giusto, verde smeraldo e sul decoltè c'erano piccole perle bianche che valorizzavano il mio seno.
Mi piaceva tantissimo ed era d'accordo anche Clarissa. Ma prima di poterlo andare a pagare, Clarissa mi obbligò a provare un vestito da sposa, stile principessa e più bianco del latte. Dopo un po' di problemi ad indossarlo, mi mostrai a Clarissa che senza aspettare troppo mi disse che assomigliavo moltissimo a Cenerentola anche se avevo i capelli mori. Infine, per concludere il tutto mi fece mettere la coroncina col velo, e lì veramente mi sentii una vera principessa, un'unica cosa mi mancava: il principe azzurro.
Mi voltai verso lo specchio e feci molte giravolte per ammirarmi meglio. Ero stupenda! Non sembravo neanche io! Notai che non ero l'unica a guardare come stavo, infatti c'era un gruppo di ragazzi di corvonero, tra cui Rick che mi guardava estasiato e per poco non stava cadendo a terra. Arrossì e abbassai il capo. Poi mi feci vedere e lo salutai con un flebile sorriso.
Lui ricambiò e riprese a fare le sue cose.
Entrai nel camerino e mi spogliai. Alla fine andammo alla cassa e prima di andarcene mi fermò il commesso e mi disse «emh mi scusi, ma siccome l'avevo vista mentre si provava il vestito nuziale, devo dire che eravate molto bella. Per questo le volevo proporre di venire da noi per scatterle delle foto per una rivista di spose. La chiameremo noi appena sapremo quando potrà venire» finì e mi porse un biglietto con su scritto il numero di telefono. «beh io... Mi piacerebbe tanto, accetto!» con uno sguardo sognante il commesso ci salutò e io iniziai ad agitarmi e a farmi consigliare da Clarissa che per tutto quel tempo era rimasta al mio fianco ad aiutarmi. La ringraziai e lei mi disse che voleva prendersi da bere e quindi senza esitare mi condusse a I tre manici di scopa per ordinare una burrobirra.
Ci sedemmo e ci godemmo le nostra amata bevanda, per poi arrivare a Hogwarts per l'ora di cena. Appena arrivate in dormitorio dissi a Clara che non mangiavo siccome poi avrei cenato al Lumaclub. Lei capì e annuì e appena finimmo di sistemare le cose comprate lei se ne andò e stranamente si trovò in compagnia del suo ex accompagnatore del festino di corvonero, egli era uno del sesto anno. Sbuffai quando pensai che sta volta dovevo cavarmela da sola per sistemarmi. Ci misi giusto 2 ore precise e terminai il tutto mettendo un po' di profumo sui polsi e sul collo. Poi mi guardai un'ultima volta allo specchio e sorrisi. Ero fiera di me, wow. Erano le 21:55 e alle 22:00 precise dovevo essere nel piccolo spazio che il prof di pozioni teneva per le sue feste.
Me ne andai dalla sala comune intenta ad arrivare dal professor Lumacorno.

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