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16 Maggio... (sei mesi dopo la serata in discoteca)

"La mia malinconia più grande sei tu!"

Una sola cosa non era ancora ben chiara per Cesare. Si era ritrovato in questo Mondo nuovo, spaesato, confuso, e qualche punto interrogativo ancora non era andato via del tutto. Anzi, ne rimaneva uno solo per essere precisi.

"Perché provo questa strana sensazione solo con Nelson, solo quando vedo Nelson, e non mi capita con altri?"
L'interrogativo irrisolto era il seguente.

"Tu sei la kriptonite ed io uno stupido Clark Kent"

Ma non era il caso di pensarci anche oggi. Soprattutto oggi! Era la giornata più importante per suo cugino e voleva essere nel pieno delle sue energie, fisiche e mentali, per supportarlo al 100%. Non c'era spazio né per i dubbi né per le incertezze ed i pensieri oggi! Cesare aveva lasciato il cervello spento uscendo di casa sua mentre si dirigeva all'aeroporto. Non era il momento giusto per le sue paranoie...
Nelson gli aveva chiesto se gli andasse di accompagnarlo in questa sua nuova esperienza. Aveva bisogno della sua spalla con sé, del suo supporto. Inutile dire la tempestività con cui la risposta affermativa e positiva arrivò.
Oggi, dopo svariati mesi di organizzazione, si sarebbe tenuto il primo concerto in assoluto della sua band: rovere. Lui era il cantante.
Aveva ricevuto una proposta da un noto locale di Roma addetto a concerti live, dj set, e manifestazioni di questo ambito.
Il gruppo non si lasciò così sfuggire questa occasione d'oro e accettò al volo la proposta.

"Hai mai pensato di andar via da qui?
Oh sì, di venerdì mattina"

«Cesare...» timoroso sussurrò Nelson nel momento in cui l'aereo stava per decollare. Sussurro non troppo flebile, voleva che lui lo sentisse.
Leggendo la preoccupazione riguardo il prendere ufficialmente il volo dell'aereo sul suo volto, mascherando la sua in quel momento per dare coraggio all'altro, Cesare prontamente senza pensarci su gli afferrò la mano per rassicurarlo.
Era il primo volo per entrambi.
La scarica di adrenalina mista a tensione e paura era un qualcosa di indescrivibile!
«Pensa di stare su una giostra di un parco giochi, uguale! Non è niente di che. Un giro che dura qualche minuto e non te ne accorgi nemmeno» stringendo la sua mano cercava di convincere non solo Nelson ma anche sé stesso.

Ed eccoli lì, ancora insieme, a volare in uno splendido cielo illuminato dai raggi forti del sole disseminato da nuvole bianche e soffici.

Un'ora dopo ci fu l'atterraggio. «Hai visto? Non ce ne siamo nemmeno accorti e siamo già arrivati» parlò Cesare per rincuorarlo che tutto era andato per il verso giusto. «Grazie!» affermò Nelson con un genuino sorriso dandogli una pacca sul petto poderoso e tonico.
Presero i loro bagagli a mano ed educatamente aspettarono il loro turno per uscire dall'aeromobile.

Il vento scompigliava i ricci di Nelson lasciandoli danzare liberi nell'aria. Cesare si accingeva ad indossare gli occhiali da sole invece. Era davvero una splendida giornata che rifletteva già in anticipo l'imminente arrivo dell'Estate.

In un battito di ciglia, molto freneticamente, alla hall fecero tutti quanti il check-in per poi dirigersi nelle rispettive camere. Lasciarono alcune cose che avevano di troppo al B&B, cercato e prenotato in precedenza da Nelson, dove avrebbero passato la notte.
Dopo un pranzo leggero e al volo ad un paninoteca qualsiasi, erano pronti per andare al locale per il soundcheck.
Microfoni regolati e strumenti accordati. Era tutto pronto!
I bodyguard all'ingresso stavano iniziando a far entrare piano le persone. L'ansia incominciava a farsi decisamente sentire.
All'interno della stanza, addetta al "relax", in cui erano presenti tutti i membri della band e Cesare, aleggiava una strana e leggermente pesante tensione.

𝓔𝓿𝓮𝓻𝓮𝓼𝓽  || 𝓒𝓮𝓵𝓼𝓸𝓷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora