Capitolo 13 - Ricevimento *

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La situazione sembrava perfetta: il lavoro procedeva a gonfie vele, Loki la veniva a trovare spesso e le insegnava a combattere, Theoric si era fatto vivo solo un'altra volta, il giorno dopo, per dirle che non gli avevano concesso il permesso e anche Thor cominciava a smettere di odiarla: continuava a fare la vittima e Loki continuava a godere della situazione, ma non la trattava male, anzi era molto gentile con lei, soprattutto perché era lei a trattare le sue sbronze.

La mattina era sempre invitata a fare colazione con la famiglia reale e sedeva accanto al padre degli dei, era buono e trovava una certa affinità per lui, anche se non riusciva a capirne il motivo. Quei pochi momenti in cui si trovavano tutti insieme era come aver trovato un calore che non aveva provato da molto tempo, quello di una famiglia. Odino era molto premuroso e la riempiva di complimenti, Thor sembrava essere sempre più protettivo nei suoi confronti, Frigga faceva il lavoro della mamma e sembrava sempre sapere cosa la turbasse e cosa la rendeva felice mentre Loki... era Loki. Le faceva di dispetti, studiava con lei, le insegnava ad andare a cavallo e a combattere, la chiamava plebea e a volte la rendeva partecipe degli scherzi meschini al fratello per poi lasciarla lì a prendersi la colpa.

Era finalmente arrivata la sera del ricevimento.

Tutto il palazzo era in subbuglio per le preparazioni e Sigyn aspettava che Loki la venisse a prendere nel suo studio. Era già pronta da 30 minuti, in ansia e dolorante: non aveva mangiato a pranzo; un po' per l'ansia nel trovarsi catapultata tra i nobili dei 9 regni, sotto ai loro occhi giudicatori che notavano ogni suo piccolo errore, un po' perché aveva paura di essere ingrassata e non di entrare nel vestito.

Finalmente Loki era arrivato, perfetto come al solito, e l'aveva trovata tremante al centro della stanza.

«Stai bene?» le aveva chiesto avvicinandosi.

«Non proprio...» aveva detto lei. L'ansia la stava corrodendo. «Ho paura e non ho mangiato.»

Loki aveva sospirato e si era colpito la fronte con il palmo della mano. «Sei incredibile. Andiamo di sotto. Dovrai aspettare che arrivino tutti gli ospiti prima di cominciare a mangiare qualche boccone...» le aveva detto. «E poi balleremo.»

«Ballare? Io non so ballare!»

«Ti guiderò io. Mi sono assicurato che l'amico di Thor fosse di guardia nella stanza per tutta la durata del ricevimento, per insegnargli una piccola lezioncina» le aveva spiegato afferrandola per il fianco possessivo, assicurandosi anche di non farla cadere per la mancanza di energie ed erano scesi al piano terra, dove si sarebbe svolto il ricevimento.

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Il salone era splendente. L'oro delle pareti si specchiava sul pavimento traslucido in tutti i colori dell'arcobaleno mentre un fiume di persone, alte personalità provenienti da alcuni dei 9 regni, si trastullavano tra calici e stuzzichini, in abiti splendenti e lustrini. Il lusso.

Anche Sigyn aveva preso qualche boccone, quel poco necessario per evitare il collasso, sempre stando accanto a Loki, a Thor o a Frigga. I tre avevano passato l'intera serata a presentarla a tutti come "accompagnatrice di Loki" e tutti si complimentavano per il vestito.

«Sei felice?» le chiese ad un tratto Loki. In quel momento l'orchestra cominciò a suonare: le danze erano aperte.

«Un po' delusa. Continuano a complimentarsi per il vestito a basta...» gli rispose lei, mentre lui la accompagnava tenendola per mano sulla pista da ballo. Non erano i primi fortunatamente.

«L'aspetto è il tuo biglietto da visita» le ricordò lui, cominciando a volteggiare. Posò la sua mano sul suo fianco, premendola contro di lui e Sigyn mise la sua mano sulla spalla del principe, poi le loro mani libere si incrociarono.

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