Capitolo 1

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RITORNI (PARTE 1)

Tutto era cambiato.

A mano a mano che Sasuke si avvicinava a Konoha, notava come ogni cosa aveva ben poco di come ricordava. Quei tre anni di assenza avevano portato un cambiamento, oltre che in lui in tutto quello che gli stava attorno. Persino la montagna degli hokage era cambiata e ilo faccione di Naruto faceva la sua comparsa come il più fresco dei monumenti. Nonostante tutto Konoha gli fosse mancata, non poteva negare a sé stesso che il timore più grande lo aveva all’ idea di dover incontrare Sakura e Naruto, le due persone che più si avvicinavamo a lui a una famiglia, le due persone, che adesso finalmente poteva ammettere, credeva di amare. Certo, c’era rimasto abbastanza male nel notare che il falco che aveva mandato a Sakura e Naruto per avvisarli del suo imminente ritorno era stato ampiamente ignorato, ma non era certo il tipo di persona che si arrendeva per così poco o davanti a degli ostacoli.

Lui era Sasuke Uchiha, l’ultimo sopravvissuto del prestigioso clan Uchiha, ex nukenin, ex idiota, o almeno lo sperava.

Konoha si era modernizzata e probabilmente si era anche espansa, ma al momento non gli interessava poi molto di quanto la città fosse cambiata o si fosse evoluta, la sua priorità era arrivare in centro città, al palazzo dell’hokage e parlare con Naruto, poi all’ ospedale e parlare con Sakura. ­

Ed ora, dopo essere entrato a Konoha, subito le occhiate curiose dei cittadini, saluti e bentornato dei suoi vecchi amici quali, Ino e Sai a passeggio dove lui sorreggeva lei, quasi impossibilitata a camminare a causa dello stato di gravidanza, o Lee che era diventata la copia sputata del maestro Gai solo molto più rompiballe, o il maestro Kakashi che si era limitato a sorridergli e a chinare la testa in segno di saluto, si era ritrovato davanti la porta del settimo Hokage dentro il palazzo degli Hokage e dopo cinque minuti buoni di attesa, aveva spalancato la porta per trovarsi davanti be…il nulla!

Naruto non c’era!

Naruto finalmente si era liberato, e come suo solito adorava andare a prendere Sakura a lavoro, l’idea di avere qualcuno che era felice di vederlo, qualcuno da poter chiamare casa, qualcuno con cui sfogarsi e liberare le proprie pene o i propri timori, gli davano una senso di calma e pace interiore che non aveva mai creduto di riuscire a provare, però era anche vero che dentro di se c’era un buco, un buco nero e profondo dovuto all’assenza di una altra persona a lui cara, un'altra persona che riusciva a comprendere alla perfezione il suo passato, che sapeva che cosa significasse essere soli, un'altra persona che sapeva, oltre a Sakura, chi era lui veramente e cosa aveva dovuto subire nella sua vita per giungere a punto in cui si trovava adesso.

Sospirando si fermò davanti l’ospedale e quando vide Tsunade gli sorrise caldamente.

“Ciao Naruto, ormai conosci la strada, non c’è bisogno che ti dica nulla, vero?”

Naruto ridacchiò per poi portarsi una mano tra i capelli grattandosi la nuca.

“No, nonna Tsunade, non c’è bisogno che dici altro. Oggi se non sbaglio dovrebbe essere in terapia intensiva?”

“Pediatria!”

“Si, quello, Pediatria!”

Tsunade scoppiò a ridere causando un leggero rossore sulla carnagione scura del biondo.

“Sei il solito Naruto, non cambi mai! Sbadato come sempre!”

“Mi scusi, sa…la stanchezza!” borbottò.

“SI, La stanchezza, io direi più l’ormone. Io vado, mi raccomando Naruto siate prudenti!” sbottò allusiva Tsunade.

“Maestra!!! Sono l’Hokage!” urlò il biondo sgranando gli occhi all'iverosimile e non sapendo come comportarsi davanti a Tsunade. Da quando era diventato Hokage sentiva sopra di se una certa pesantezza. Ovvero il dover essere d'esempio ma non sapeva se continuare a essere se stesso o costringersi a un pò di maggiore serietà

“Sei un marmocchio, ecco cosa sei! Buona Notte Naruto, non mi distrarre troppo Sakura, sai bene che oggi ha il turno di notte!” dichiarò l’ex quinto Hokage prima di sparire dalla vista di Naruto lasciandolo lì, all’ ingresso dell’ospedale, rosso come un peperone.

Angolo autrice
Eccomi tornata con la treesome. Spero vi piaccia. Fatemi sapere

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