Quasi dieci anni erano passati da quando Lucius Malfoy era tornato a casa la mattina dopo la scomparsa del Signore Oscuro; niente sembrava essere cambiato. Il sole risplendeva alto in cielo tra una nuvola e l'altra, illuminando fievolmente la stessa sala in cui quella sera Narcissa lo aspettava tormentata davanti al camino. Dieci anni prima il fuoco sarebbe stato riacceso al suo rientro con un cenno veloce della bacchetta, ma era pieno Agosto ormai e della legna ardente non c'era più traccia dal Marzo passato. Villa Malfoy non era poi chissà quanto cambiata nel corso degli anni, anzi. Il giardino era come sempre tenuto in ordine; non c'era stagione che riuscisse a danneggiare le alte siepi che lo ricoprivano: sembrava quasi fossero protette da un incantesimo, se non fosse per quella piccola creatura che si affaticava prima di qua e poi di là per il parco ogni mattina alle prime luci dell'alba. La sua presenza non pareva infastidire in alcun modo quella dei pavoni che, indisturbati e frivoli, si allontanavano lentamente ondeggiando le proprie piume candide.
Le pareti interne erano tinte di un grigio tenue che tratteneva il calore del sole rilasciandolo quando questo calava oltre l'orizzonte, lasciando spazio al crepuscolo con le sue stelle e il suo fresco vento estivo. Il modo impeccabile in cui quella casa si mostrava non aveva l'aria di avere al suo interno un bambino. Eppure, Draco Malfoy viveva lì; in quel momento dormiva, ma ben presto sarebbe stato svegliato da sua madre.
<Buongiorno Draco> disse Narcissa quasi sussurrando; si avvicinò alla finestra e spostò la tenda per far entrare nella stanza uno spiraglio di sole, poi si voltò verso il figlio. Il suo viso pallido era seppellito nel cuscino, i capelli gli ricadevano spettinati sugli occhi socchiusi. Mugugnando fra sé e sé ne spalancò uno dopo l'altro, puntandoli sulla figura sottile della madre che sorrideva di rimando.
<Buongiorno mamma> riuscì a formulare prima di ricascare a peso morto sul materasso. Chiuse gli occhi con forza e provò a concludere il sogno che aveva da poco iniziato. C'era una scuola di Magia... lui correva per i corridoi con tre ragazzi... niente. Sbuffò appena, non era la prima volta che veniva svegliato interrompendo un sogno sul più bello. Diceva sempre a sua mamma di lasciarlo dormire un po' di più la mattina, ma lei gli spiegava che era importante abituarsi all'orario scolastico. Di lì a poco, infatti, Draco avrebbe iniziato a frequentare la scuola di Magia di Hogwarts, di cui sentiva parlare fin da quando era piccolo e da cui aveva ricevuto una lettera di ammissione il giorno del suo undicesimo compleanno. Sia sua mamma che suo papà l'avevano frequentata da ragazzi, entrando nella casata di Serpeverde. Anche lui voleva essere Serpeverde, aveva sentito così tante storie legate a quella casa; dentro di lui sapeva che come i suoi genitori ed il resto della sua famiglia era destinato ad essere smistato lì... ma se così non fosse successo? Diventare un Tassorosso sarebbe stato un brutto colpo per lui, ma soprattutto per il papà, lo avrebbe deluso... Ma no, non aveva bisogno di preoccuparsi, ce l'aveva nel sangue.
Si alzò di scatto a sedere, lasciando le gambe a penzoloni fuori dal letto e puntò gli occhi grigi sulla finestra. Fuori il tempo sembrava perfetto per un giro sulla scopa del padre. Un grande sorriso squarciò il suo volto ancora addormentato. Si alzò di scatto, si levò il pigiama ripiegandolo con cura e lasciandolo sotto il cuscino, poi si infilò la prima maglia e i primi pantaloni che riuscì a trovare e lasciò la sua stanza. Volare era una delle cose che più lo rendeva felice; staccare i piedi dal pavimento per tuffarsi tra le nuvole, lasciando pensieri e preoccupazioni sul suolo come semplice polvere.
Prima di recarsi nel parco, passò per la Sala da pranzo per mettere qualcosa sotto i denti. Si mise a sedere a capo tavola: il lungo tavolo dinanzi a sé era circondato da sedie vuote. Dall'altro lato, proprio davanti a lui, sedeva la madre. Guardò il piatto vuoto sotto al suo naso e d'un tratto si riempì di uova, bacon e pane tostato. In fretta e furia iniziò a divorare la sua colazione, beccandosi di tanto in tanto qualche occhiataccia da parte della signora Malfoy. Finì ripulendosi gli angoli della bocca e uscì di corsa.
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DRACO MALFOY
FantasyIl 31 Ottobre 1981 fu un giorno di festa per il mondo dei maghi. Quella notte, infatti, il più grande Mago Oscuro al mondo era stato sconfitto, decretando così la fine di una Guerra che durava ormai da un decennio. Eppure non tutti sembravano conten...