Ciao,
oggi parliamo di un tema importante come quello dell'amore. Partiamo però da una citazione da cui prendere spunto. "Un grande amore non è che l'ombra di un grande sogno" recitava Edmond Rostand, grande poeta francese degli inizi del ventesimo secolo. Amore per molti è sinonimo di fidanzamento e del vivere un rapporto fino alla fine del sentimento... possibile però che si interrompa in qualche mese o magari anno un sentimento che dall'uomo per secoli è visto come la più grande delle virtù? Come recita Rostand, amare è sognare, magari un futuro con la persona che si assume per anima gemella. Potremmo quindi affermare e prendere come vero la concezione relativa all'amore per una persona come qualcosa di finito, ridotto e circoscritto ad una piccola porzione di tempo della nostra vita? Seconda sempre la concezione del poeta, forse amare è avere volontà di vivere con chi sentiamo vicini, speciali e unici nel loro essere. Se è vero che i bambini e i ragazzi per primi sono sognatori, sono anche i primi che possono provare amore puro e sincero; quindi contrariamente alla ormai legenda metropolitana a cui molti credono, tutti hanno il dono di amare. Non esiste esperienza più o meno importante che possa esprimere la grandezza di questo grande sentimento. Che si faccia l'amore o si regali una caramella, tutto può significare qualcosa di estremamente profondo. Fare l'amore per convenzione la vediamo come un atto di amore intenso, quando razionalmente lo vediamo come il semplice atto riproduttivo dell'uomo e della donna. Tutto questo cosa significa? Forse solo che ognuno deve amare nei modi che vuole, attraverso azioni che hanno soggettivamente un valore affettivo. Ti lascio con una domanda su cui riflettere e metterti in discussione: si riesce sempre a esprimere a parole il vero valore di una sensazione o di un sentimento per una persona, senza sminuire o ingrandire la realtà nel suo essere? Non perderti in chiacchiere come sto facendo io, vivi e ama
A presto
