1° capitolo

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La mia vita fa schifo, ho un lavoro che odio, ho una famiglia che mi dice sempre cosa devo fare. Ma cavolo ho 24 anni posso decidere io cosa fare!?

No per loro non esiste ecco ora scoppio ma davvero.
Comunque mi chiamo Clara Evans, vengo da Miami mi sono trasferita qui a New York all'età di 12 anni e da lì e cominciato l'inferno.
Da un po' di giorni sto cercando lavoro e per il momento vivo da un'amica che è stata così gentile da ospitarmi.
Prima lavoravo nel campo del marketing, avevo fatto un grande errore e quindi mi anno licenziata e adesso cerco lavoro dimuovo.

Sto camminando per le strade e ad un certo punto vedo su un foglio attaccata alla vetrata di un bar che cercano una segretaria per il capo.
Mh sarebbe molto bello per essere vero ma voglio provarci, prendo dalla borsa una penna con un quadernetto per gli appunti e gli scrivo il numero di sopra.
Entro dentro il bar e mi siedo nel tavolo all'angolo.
Non so se chiamare o no.
E se non mi prendono?
E se non sono all'altezza?
Ora basta? Tutte queste domande non ti fanno bene, chiama e basta invece di lagnarti!
E tu chi saresti?
La tua coscienza quella che permette che tu non faccia casini nella tua vita, se non lo fai lo faccio io!
Ah tu e come?
Ricordati che io sono te.
Oh giusto, poi lo farò fammi fare colazione ora.
Mha ora parlo anche da sola, ne ho prese di botte.

X: salve cosa desidera?
Io: un cappuccino e una brioche con la crema.
X: arrivano subito.
Sono nel posto in cui io e i mei genitori mangiavamo in estate, si perché l'estate la passavamo qui.
Mi sembra strano che io adesso viva qui senza di loro. Ma i primi passi si fanno da soli no?
X: ecco a lei.
Io: grazie mille.
Mi gusto la mia colazione e mentre cerco su internet altri posti di lavoro adatti per me, ma non ne ho trovati moltissimi.
Mi dirigo alla cassa per pagare e mi scontro con ragazzo alto capelli biondi e occhi marroni, un jeans strappato nelle ginocchia e una maglietta nera.
Io: potrebbe stare più attento la prossima volta!
C: mi scusi? E lei che mi e venuta addosso.
Io: e stato lei che mi e venuto addosso ora mi ripaga il disastro che ha combinato!
C: non se ne parla nemmeno, ora se lei non ha nient'altro da dire avrei delle cose da fare.
Se n'è andato? L'ha fatto sul serio?
Ah lo odio di già, mi e venuto addosso lui e per giunta io mi dovrei scusare puf pensa proprio male.

Esco dal bar e mi dirigo verso casa, diciamo casa perché sono un'ospite in questo momento.
Arrivata davanti casa cerco nella borsa le chiavi le prendo e apro la porta ma qualcosa di bagnato lecca la mia gamba, che schifo!
Io: Sofia chiamati questo cane perfavore mi sta leccando tutta.
Scende giù di corsa mentre che io poso la sua colazione sul tavolo.
S: dai non fa niente di male e così carino, diglielo tesoro.
Io: ora parli anche con il cane, dove e andata a finire la mia migliore amica?
S:sono ancora qui almeno credo.
Ormai persa completamente, salgo le scale per arrivare in camera mia apro la porta e guardo il disastro che c'è qui dentro, come farò a pulire tutto ora?
Da sotto sento le grida di Sofia, ma che succede!
Scendo le scale di fretta e per poco non mi ritrovavo con la faccia sul pavimento.
Io: Sofia Dio mi hai fatto prendere uno spavento!
S: mi spieghi perché hai il numero del mio capo?
Io: ah quel numero, bhe ecco mentre che ero per strada dove faccio di solito colazione ho visto un foglio attaccato con il numero dove dicevano che cercano una segretaria.
S: mi sembrava che te la facevi con lui.
Io: ma cosa vai a pensare, neanche lo conosco.
S: speriamo, prima che arrivavi ho notato che la tua camera e sotto sopra vuoi che ti aiuti?
Io: mi faresti un grande favore!
S: ma quindi ancora non l'hai chiamato?
Io: ancora no, perché lo stavo per fare giuro ma un tipo strano mi e venuto addosso e per giunta voleva le mie scuse!
S: tutti i tipi strani li incontri tu,su andiamo che abbiamo molto lavoro da fare oggi, approposito che facciamo per pranzo?
Io: non lo so tu che volevi fare?
S: il mio ragazzo ovvero il migliore amico del mio capo ci ha invitato a mangiare da lui sia per pranzo che per cena ti va?
Io: si per me è ok, basta che non fate affissioni davanti a me.
S: ahahaha ok promesso.
Saliamo su in camera e cominciamo a sistemarla, alle undici ci prepariamo io metto soltanto un jeans e una maglietta. Invece lei si mette un vestito con dei tacchi, c'è ma io dico dobbiamo andare ad una festa? No infatti perché si veste così?
Forse per fare colpo?
Ma se già ha un ragazzo perché dovrebbe fare colpo?
Mha lasciamo stare che e meglio.
Appena siamo pronte scendiamo di sotto e usciamo da casa.
S: hai preso tutto?
Io: si non ti preoccupare.
S: ok allora possiamo andare?
Siccome sono l'unica che ha la patente tocca guidare a me.

♥️~Da sola, contro l'inferno~♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora