C i n q u e

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Pensieri di Karol
"Tuoni, lampi, il telefono che squilla, mia madre si avvicina per rispondere, il solito pronto, la sua faccia preoccupata, guarda verso di noi con le lacrime agli occhi, io e mio fratello ci scambiamo uno sguardo confuso, nostra madre si avvicina a noi, ci rivolge un mezzo sorriso e ci da la notizia che da sempre ha cambiato la nostra vita, mio padre era morto in un incidente stradale a causa di un tir fuori controllo ma ci disse anche che non dovevamo preoccuparci perché nostro padre sarebbe salito in paradiso insieme ad altre persone della sua età, avrebbe stretto tante altre amicizie e ci avrebbe protetto dall'alto"

Sobbalzo dal letto con le gocce di sudore che ormai scivolano lungo tutto il mio corpo.
Ho fatto di nuovo quel maledetto incubo.

Ormai questo incubo mi perseguita sin dalla notte in cui é morto mio padre, mia madre e mio fratello non sanno niente di questo mio incubo ricorrente ed é meglio per loro che non ne sappiamo niente, non voglio farli preoccupare per un mio problema.

In questo momento vorrei solo qualcuno che mi tenesse fra le sue braccia e mi sussurrasse all'orecchio: "andrà tutto bene, vedrai" ma so che non accadrà mai tutto questo proprio perché nessuno sa di questo mio incubo.

Scendo dal letto con ancora il respiro affannato e provo a rimuovermi quella brutta immagine dalla mia testa ma sembra quasi impossibile.
Oggi fra l'altro comincia la scuola e spero con tutta me stessa che almeno nella vita reale questo sarà un bel giorno.

Mi dirigo verso il bagno della mia camera e mi faccio una doccia completa anche per placare
la paura e la preoccupazione che in questo preciso istante fanno capolino nel mio corpo.

Dopo aver fatto la doccia ritorno in camera mia e scelgo qualcosa da mettere per il primo giorno di scuola o meglio stavo per fare questo perché vengo interrotta da qualcuno che bussa alla mia porta, spero sia Ruggero mi servirebbe un suo abbraccio ora.

MA CHE STO DICENDO?

POSSO CAVARMELA ANCHE DA SOLA.

Vado ad aprire la porta e mi ritrovo davanti la figura di mia madre con in mano una divisa, no ti prego non dirmi che é come penso.....

"buongiorno tesoro hai dormito bene?"
mi chiede facendomi un sorriso

Io non le rispondo, annuisco e basta.

"ne sei sicura? dalla tua faccia leggo tutto quanto il contrario tesoro" a mio parere mia madre stava già facendo troppo domande quella mattina quindi pensai di interrompere l'interrogatorio mattutino

"mamma sto bene, davvero! piuttosto come mai sei qui?" dissi indicando la divisa che aveva in mano

"oh beh Antonella ieri sera mi avvisato che nella scuola in cui andrai dovrai rispettare un abbigliamento adeguato
e siccome tutti gli altri studenti indossano la divisa, sarà un obbligo indossarla anche per te" mia madre mi porge la divisa e mi rivolge uno sguardo come per dire: vai a mettertela, voglio subito vedere come ti sta quindi per non farla marcire davanti alla porta faccio come lei sperava.

La divisa consiste in una gonna a quadri verde e bianca, una camicia bianca, una giacca verde, i calzettoni bianchi che arrivano sotto le ginocchia e un paio di mocassini.

Dopo averla indossata mi rivolgo verso mia madre e quest'ultima non appena mi vide mi rivolge un sorriso e poi mi dice:

"ti sta benissimo tesoro" le rivolgo anch'io un sorriso e poi mi accomodo vicino a lei

"senti tesoro mi dispiace di non essere stata molto presente nella tua vita ma sai perfettamente che la morte di tuo padre ha significato molto per me, aldilà dei problemi economici avevo paura di non riuscire a mantenere te
e tuo fratello ed é per questo che a volte mi avete sentita distaccata da voi, avevo bisogno di riflettere su quello che sarebbe stato il futuro che adesso grazie ad Antonella sembrerebbe un futuro alquanto promettente ma non l'ho fatto perché non vi voglio bene" guardai mia madre con gli occhi pieni di lacrime, sembrava sincera quindi le faccio un altro sorriso e poi la abbraccio.

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