La famiglia di Karol è costretta ad andare ad abitare insieme a quella Pasquarelli.
Ci saranno un sacco di tensioni ma anche di momenti romantici.
Leggete per capire❤️
Pensieri di Karol Anche la mattina non tardò ad arrivare, per fortuna questa notte non ho fatto il mio solito incubo ma ho sognato parecchie volte quello che mi ha fatto Candelaria ieri e oggi mi dovrà dare delle scuse a quanto pare.
Io non sono psicologicamente pronta e non so se sopravviverò a questa battaglia, spero di sì.
Poi oggi rivedrò Juan e spero che avremmo l'occasione di parlare del nostro quasi bacio di ieri sera, io ieri ero molto indecisa nel baciarlo, forse prima dovrei conoscerlo meglio e capire che tipo di ragazzo é, si é così.
Mi alzo dal letto con il mascara colato sulle guance, facevo concorrenza a un panda.
Andai in bagno a lavarmi la faccia, le mani e i denti e poi ritornai in camera per decidere quale indumento indossare per la giornata. Alla fine optai per questo:
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Misi nuovamente un po' di mascara e un po' di lucido e poi scesi di sotto a fare colazione.
"buongiorno tesoro" mi disse mia mamma mentre aiutava Antonella a trasportare la roba da mangiare sul tavolo da pranzo
"buongiorno mamma e buongiorno Antonella"
"buongiorno cara, vieni accomodati, Ruggero e Giorgia stanno per scendere" mi spiegò lei
Io annuì.
Dopo pochi secondi sentì dei passi provenire dalle scale, segno che Ruggero e sua sorella stavamo arrivando. Con loro scese anche mio fratello Maurizio il quale ha trovato lavoro in un bar al centro, il che mi rende molto ma molto orgogliosa di lui.
"buongiorno Mau" gli disse mi madre
"buongiorno mà" rispose lui "buongiorno anche e te Antonella"
Giorgia salutò sua madre e mia madre e poi venne da me dandomi un bacio sulla guancia.
È davvero carina.
"Karol sei bellissima stamattina, mi piace un sacco questa tua bluse bianca" mi disse Antonella con un sorriso compiaciuto
"grazie" mi limitai a rispondere
Ruggero guardò per un attimo le mie spalle scoperte e poi come d'impulso venne verso di me e diede un bacio prima sulla mia spalla destra e poi uno sul fronte.
Ovviamente diventai rossa come un pomodoro al suo gesto ma cercai di non farlo notare. La colazione passò in fretta ed era tempo per noi di andare a scuola, Dio aiutami tu a parlare con Candelaria, non sono affatto pronta io.
Bruno ci fece segno di seguirlo in macchina e in pochissimo tempo arrivammo a scuola.