PT.21

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Stavo camminando per le strade di Seoul.
Regnava il silenzio.
Nessun spiffero di vento.
Tutto tranquillo.
Camminai e camminai ma non sapevo dove andare, mi pareva di essere in un lungo tunnel infinito.
Mi girai intorno per vedere se c'era qualcuno, ma non c'era nessuna anima viva se non qualche macchina che molto raramente passava.
Mi sentivo osservata.
Erano tanti sguardi quelli che avevo addosso.
Ma non c'era nessuno.
Continuai a camminare.
Gli sguardi si facevano sempre più numerosi.
Non ce la facevo piú.
Sento che qualcosa andrà storto, sento come un vuoto dentro di me che nessuno mai riuscirà a riempire.
Vedo gli sguardi. Vedo le persone. Vedo tutto.
Vedo anche la fine di quel tunnel infinito che finalmente sta per finire.
Immobile. Non mi muovo. Non faccio nulla. Se non cadere a terra dolorante.
Quelli sguardi mi avevano ucciso per poi andarsene come se nulla fosse.
Io invece sono immersa in una pozza di sangue chiedendo aiuto.
Nessuno mi ha mai sentito.
Nessuno mai mi sentirà.
Gli occhi mi diventarono lucidi guardando per l'ultima volta il cielo.
L'ultima cosa che sono riuscita a pensare e a dire in quel momento fu solo una parola.
"Grazie"
Poi tutto buio.
●~●
Mi svegliai subito di colpo sedendomi sul letto.
Ho il fiatone, sono sudata. Misi le mani in mezzo ai capelli cercando di respirare normalmente. Che sogno era?
Cosa mi stava a significare?.
Ho gli occhi lucidi. Non riesco a fare niente, sono immobile sopra il materasso. Sento quelli sguardi del sogno su di me. Sembrano veramente reali. Iniziai a respirare di nuovo affanatosamente. Il mio cervello é andato in tilt, non riesco più a pensare a nulla. Sto piangendo senza riuscire a capire il motivo.
Il mio respiro sta diventando regolare.
Levai le ultime lacrime che erano scese e cercai di calmarmi. Mi girai per guardare l'ora e vidi che sono solo le due del mattino. Ieri sera dopo aver cenato io e Elisa ci siamo addormentate nella nostra camera parecchio presto.
Mi stesi di nuovo sul letto cercando di riprendere sonno ma non ci riuscii. Sento quelli sguardi su di me. Mi stanno bruciando dentro. Guardai nella stanza ma non c'è nessuno.
Ho paura.
Ora so cosa significa avere paura e io ora ce ne ho parecchia. Appena chiudo gli occhi mi appare davanti la scena di quelle sagome che mi uccisero per poi andarsene. Quei maledetti sguardi. Mi stanno facendo veramente impazzire. Mi alzai dal letto per poi uscire dalla camera. L'unico posto in cui potevo andare era solamente uno. Era tutto buio ma si riusciva a intravedere qualcosa grazie alla luce che proveniva da fuori. Piano piano senza fare nessun rumore mi avvicinai alla mia stanza per poi aprirla ed entrare. Jungkook sta dormendo lì beatamente. Quanto vorrei essere al suo posto. Mi sedei sul letto a gambe incrociate e lo guardai. Mi avvicinai a lui e lo mossi leggermente.
Io="Jungkook" sussurrai. Niente segni di vita. Lo mossi poco di più.
Io="Jungkook"
Lui inizió a mugugnare qualcosa di incomprensibile e si giró su se stesso per poi aprire gli occhi e finalmente guardarmi.
Jungkook="Y/n? Cosa é successo?"
Io="ho fatto un brutto incubo e non riesco più a dormire."
Lui sorrise per poi farmi sdraiare e coprirmi con le coperte.
Jungkook="che incubo hai fatto?"
Io="non me la sento di dirtelo ora Jungkook te lo dirò domani"
Lui annuì per poi stringermi in mezzo alle sue possenti braccia.
Jungkook="ora dormi, io sono qui" disse dandomi un bacio sulla fronte. Sorrisi per poi stringerlo di più a me. Piano piano riuscii ad addormentarmi, ma quelli sguardi non vogliono cessare. Mi sento più protetta tra le braccia di Jungkook ma comunque ho paura, paura di quelli sguardi che non portano nulla di buono, paura perché non sto capendo cosa vogliono da me. Jungkook notó che io non stavo dormendo e mi strinse di più a se. Cercai di trattenere le lacrime per non far preoccupare Jungkook di quanto non lo sia già. Sto impazzendo, completamente impazzendo. Quelli sguardi non se ne vogliono andare ma soprattutto mi sta apparendo di fronte, come flashback, tutto sin dall'inizio. La mia famiglia, la morte di mio fratello, la morte del signor Jeon e il mio sogno che non riesco a capire. Strinsi la maglietta di Jungkook in un pugno e misi la testa sopra il suo petto, mordendomi il labbro per cercare di non piangere.
Jungkook="Y/n?"
Non lo ascoltai. Non vidi più nulla se non quelli sguardi che stavano riempiendo la stanza. Una lacrima scese per poi essere accompagnata da altre. Jungkook mi accarezzó i capelli cercando di calmarmi, ma non ci riuscii. Può sembrare banale ma non lo é. Non riesco proprio a non pensare a quelli stupidi sguardi che mi stanno mangiando il cervello. Strinsi la maglietta di Jungkook ancora di più cercando di sfogarmi attraverso quel piccolo gesto.
Jungkook="Y/n tranquilla, sono qui, non succederà nulla"
Cercai di respirare per calmarmi e dopo un po' ci riuscii. Lasciai la presa sulla maglietta di Jungkook e lo abbracciai stringendolo forte a me. Lui continuò per tutto il tempo ad accarezzarmi i capelli e a dirmi che lui era qui e che non poteva accadere nulla. Devo essere sincera un po' mi ha tranquillizzata. Mi strinse anche lui in un abbraccio ed insieme ci addormentammo, ma quelli sguardi ora, si erano posati anche su di lui, lo riesco a sentire e lo riesco anche a vedere.



~●미루나~

𝕀'𝕞 𝕚𝕟 𝕝𝕠𝕧𝕖 𝕨𝕚𝕥𝕙 𝕒 𝕔𝕣𝕚𝕞𝕚𝕟𝕒𝕝 /𝚓.𝚔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora