Bella

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Una gatta dal pelo lungo e marrone scuro si stava dirigendo a passo felpato nel territorio degli umani. A ciondolare tra i denti vi era sua figlia, un gattina nera che si lamentava per il continui dondolare. La mamma ignorava i lamenti, troppo occupata ad accertarsi che fossero sole.
La gatta si avviò per i viali degli umani, fino a raggiungere una cassa di cartone, dove un'altra mamma gatta dormiva con la cucciolata, beata e ben curata. Questa si svegliò e scambiò qualche parola con l'amica. Infine la cucciola nera fu deposta tra gli altri cuccioli e, prima di lasciarla, la mamma la leccò e sussurrò: "Sii forte, piccola mia."

Mi sveglio di colpo, tremando forte. Ancora quel sogno! È da quando sono nata che mi tormenta. Causa il desiderio di conoscere mia madre.
Quando Siria mi rivelò di non essere la mia vera mamma, poco prima che mi adottassero, ne rimasi sconvolta. Tuttavia, per me lei è come mia madre di sangue, si è presa cura di me quando era indifesa, e le voglio molto bene.
Ma perchè i miei non mi hanno voluta?
Mi alzo dalla cuccia e mi avvio alla ciotola, dove i padroni mi hanno versato i croccantini. Faccio colazione ed esco attraverso la gattaiola.
Appena metto piede in giardino, i raggi del sole vengono attratti dal mio pelo nero, riscaldandomi.
Oltrepasso la staccionata, decisa a cercare le mie amiche, quando sento un movimento tra gli alberi. Mi volto, attenta, e cerco il possibile intruso.
Vedo tra i cespugli un gatto marrone, dal pelo lungo e arruffato, che ha appena catturato un topo.
Quando si volta mi vede e mi squadra. Cerco di arrestare il pelo che si rizza sulla schiena. Non devo aver paura, lui non deve sentirsi superiore a me, questa è casa mia. Gli do le spalle e me ne vado.
Quando incontro Lucy e Gioia, le mie due sorelle adottive, sto più tranquilla e penso a divertirmi. Durante la passeggiata dei gatti della nostra età fanno gli sbruffoni con noi, perciò ce ne andiamo.
I maschi sono così: vedono una femmina e non capiscono più niente. Ma io so la verità. Crescendo, la maggior parte di loro viene portata dal veterinario per essere castrata. Per questo ci provano da giovani. Sapere che loro sanno non li rende affatto attraenti... E poi ho appena sei mesi, non sono pronta per essere mamma.
A mezzogiorno io le mie sorelle ci salutiamo, e torno a casa.
Sto per spiccare un balzo verso la recinzione, quando odo un rumore di passi alle mie spalle.
Mi volto. Il gatto selvatico di poco prima mi si sta avvicinando.

Per chi leggerà, spero gli piaccia il primo capitolo e presto continuerò.

Warrior Cats: Il Fuoco NeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora