La scelta

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Il gatto selvatico si avvicina, scrutandomi interessato. Non sembra minaccioso, ma rizzo comunque il pelo, per fargli capire che non mi lascio intimorire. Ricambio l'occhiata: è alto e muscoloso.
Lui sbuffa e sorride sardonico, poi miagola: "Come ti chiami?"
Non rispondo, anzi gli soffio contro.
"Ok, inizierò io. Sono PeloArruffato."
Abbasso il pelo, capendo che non c'è pericolo, e mi trattengo dal sorridere, sebbene mi sortano fusa divertite.
"Cosa c'è?"
Trovo il coraggio di parlare: "È adatto a te."
"Beh, nel Clan i nomi che ci vengono dati corrispondono alle nostre caratteristiche."
Mi incuriosisco "Clan?"
"Il Clan del Sangue. Nella foresta vivono sette Clan di gatti. In precedenza ce n'erano solo quattro: Clan del Tuono, del Fiume, del Vento e della Tenebra. Successivamente se ne sono aggiunti altri tre: Clan del Cielo, della Neve e del Sangue."
"Il tuo Clan."
"Sì. Ogni Clan è formato da gatti guerrieri che combattono per difendere la famiglia. Seguiamo un codice guerriero."
"Posso sapere di che si tratta?"
"Dobbiamo cacciare per il Clan, mettendo la propria fame all'ultimo posto. Dobbiamo ripudiare la vita domestica. Da sempre i Clan si sono suddivisi la foresta per cacciare, ma di questi tempi non andiamo più così d'accordo."
"E perchè dici queste cose a me?"
Si forma un ghigno sul suo muso "Le prede sono più difficili da cacciare di questi tempi, e pensavo che potresti darmi un po' dei tuoi croccantini."
Inaspettatamente scatta in avanti e mi spinge, poi salta sulla recinzione e la oltrepassa.
Mi riprendo velocemente scuotendo la testa. Non c'è tempo per pensare. Vuole rubare il mio cibo e forse farà del male ai miei padroni.
Attraverso la recinzione e individuo PeloArruffato che si sta avvicinando alla gattaiola.
Mi bastano quattro lunghi balzi per arrivare a conficcargli gli artigli nella schiena.
Prova a scrollarmi di dosso ma riesco a mantenere la presa. Lentamente poso le zampe a terra e afferro il suo collo tra i denti, trascinandolo via. Non voglio che i padroni sentano i nostri gnaulii.
Riesce a liberarsi e corre ad attraversare la recinzione, e io lo seguo.
Dall'altra parte, gli ringhio, e lui, dopo aver ripreso fiato, mi sorride "Avevo ragione."
"Su cosa?" chiedo bruscamente.
"Tu puoi aiutarci. È in arrivo un guerra tra Clan. Dal primo momento che ti ho vista tu mi sei sembrata degna di essere una guerriera."
"Vieni al dunque! Mi vuoi nel tuo Clan?"
"Sì. Nessun micio domestico avrebbe mai risposto a una minaccia come hai fatto tu. Ti ho messa alla prova. Avrei potuto batterti se avessi reagito, ma mi è bastata la tua coraggiosa reazione. Con un po' di allenamento diventerai forte."
"Mi allenerete?"
"Prima di diventare guerrieri si è apprendisti. Ti prego, abbiamo bisogno di guerrieri." Mi sta implorando anche con lo sguardo.
Ma che faccio? Qui c'è la mia famiglia, i miei amici, i miei padroni.
PeloArruffato sbuffa "Al tramonto tornerò a prenderti, se ci sarai, bene, altrimenti capirò."
Al tramonto? Così presto?
"Parlerò con la leader. A proposito, il nostro Clan ha una regola: ne possono far parte solo gatti imparentati con il sangue ad altri gatti del Clan stesso. Sto trasgredendo le regole chiedendoti di unirti a noi, ma voglio aiutare il mio Clan."
Si volta e fa per andarsene, ma io gli dico: "Bella. Mi chiamo Bella."
Lui annuisce, e se ne va.
Torno a casa a dormire, e rifletto. Qui ci sono gatti e persone con cui sono cresciuta. Hanno fatto tanto per me, e io li ripago andandomene...
Lentamente mi addormento, e sogno ancora mia madre.

Quando apro gli occhi, so benissimo cosa voglio e cosa devo fare. E mi ricordo anche cosa mi disse Siria mesi prima: mia madre non era una gatta domestica.

Warrior Cats: Il Fuoco NeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora