Capitolo 12. Samedi - (Sabato)

67 10 14
                                    

Al mio risveglio ho male ovunque, dormire sul divano non si è rivelato comodo come pensavo. Al solito mi alzato davvero presto. Tutto tace, Alex starà ancora dormendo. Sono combattuto tra il preparargli la colazione e spingere la sua moto in un fossato molto profondo. Vorrei farmi una doccia ma potrei svegliare Alex entrando in camera, mentre il bagno di mia madre come la sua camera rimangono chiusi a chiave quando è via per lavoro. Ormai è da un po' che non si fa viva, magari dopo tutti questi anni si è trovata un'amante a Baltimora, non mi dispiacerebbe se non dovesse più tornare, francamente io e Merluzzo ce la caviamo benissimo, l'importante è che continui a pagare regolarmente le bollette.

Vado in cucina a controllare cosa mi è rimasto in frigo, a malincuore lo richiudo, niente latte, niente uova ma un avanzo di pizza vecchio e birre, bleah.

La porta si apre di scatto spaventandomi.

<< Chi è? >> urlo dalla cucina.

<< Tranquillo sono solo io, sono andato a comprare la colazione >>.

La voce di Alex mi rassicura, deve aver dormito poco anche lui.

<< Caffè espresso amaro e muffin ai mirtilli, sono ancora caldi >> esordisce posando il tutto sul tavolo in cucina.

Resistere alla tentazione di spingere la sua moto in un fosso mi ha ripagato sebbene, avendolo davanti a me, adesso mangiare è l'ultima cosa che mi preoccupa.

<< Grazie Alex, non dovevi disturbarti tanto >>.

<< Vedendoti dormire sul divano volevo rimediare, perché non sei rimasto con me? >> chiede sinceramente avvilito.

<< Sei tu che ti sei chiuso nella tua metà del letto, dandomi la schiena senza dire più nulla >> la rabbia monta in me.

<< Stamattina ti ho cercato, non è stato bello svegliarmi e realizzare che te ne eri andato per non starmi vicino, questo è quanto ho pensato >>.

<< Mi sarebbe bastata una carezza per rimanere ieri sera, sapere che non era un peso per te avermi vicino, tutto qui...>>.

<< Ethan, ieri sono successe tante cose e nonostante la mia mente fosse molto incasinata, il mio corpo aveva le idee chiare, per quello non ho voluto avvicinarmi, temevo avresti sentito la mia erezione e non mi sembrava proprio il caso >> mormora imbarazzato.

<< Quindi il tuo corpo mi desidera ma la tua mente è ad un bivio, interessante ma io voglio sapere cosa ti dice il cuore, quel cuore che mi conosce, che quando dormiamo abbracciati batte allo stesso ritmo del mio >>.

<< Mi dice che sono un pazzo ma ti confermo quanto ti ho detto, ho bisogno di tempo. Una volta tanto vorrei farle per bene le cose >>.

Annuisco, l'importante è non perdersi giusto?

Facciamo colazione in silenzio, ma non è un silenzio pesante quello tra noi, è come un tregua per mantenere questo equilibrio, appena finisce Alex torna a casa.

Mi ritiro sul divano, accendo il computer e navigo in internet, è l'ora di fare qualche ricerca. A quanto pare nessun sembra avere le iridi viola a questo mondo, la cosa non mi stupisce. Ad alcuni però il colore sarebbe mutato nel corso degli anni ravvivando o viceversa, spegnendo il colore dell'iride ma non variandone la colorazione. In rari casi un'infezione o il contatto con un solvente avrebbe modificato il colore di una parte dell'iride ma peggiorando la vista, la mia al momento funzionava perfettamente. Non che mi aspettassi veramente di trovare una risposta ma quanto meno un indizio, alla fine mi decido a seguire il consiglio di vari siti e rivolgermi al mio dottore. Fortunatamente la segretaria del Dott. Keller prendeva prenotazioni anche di sabato, visto le mie "condizioni" ancora delicate lunedì mi aspetterà nel suo studio, si sarebbe preoccupata lei di inviare una giustifica alla scuola esonerando così anche il mio incontro con la signorina Williams.

L'enchanteur des cœursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora