Nightmare

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Aprii di scatto gli occhi, ero sudato, stanco, e terrorizzato.
Tastai il letto accanto a me, senza girarmi ad osservare, leggermente spaventato quando non trovai nessuno. Scattai, mettendomi seduto e osservando il posto accanto al mio, non vuoto come pensavo.
Lei dormiva beatamente, i capelli scuri che ricadevano dolcemente sul cuscino, era scivolata lontano dalle mie braccia, in un angolo remoto del letto, la mia maglietta che indossava si era alzata lasciandola scoperta, se non per le mutandine in pizzo, dall'ombelico in giù.
Mi accorsi di stare respirando affannosamente, tentai di calmarmi mettendomi una mano sul petto sudato e scoperto.
Ero grondante di sudore, dovuto all'ansia del mio incubo probabilmente.
Passai una mano fra i ricci umidi, osservando poi l'ora sul cellulare.
5.03 am.
Mi alzai lentamente, nemmeno un filo d'aria.
Mentre mi dirigevo verso il bagno, rischiai di inciampare nella massa informe di vestiti depositata sul pavimento della mia stanza, e sulle vertiginose scarpe con il tacco abbandonate alla fine del letto.
M'infilai nella doccia cercando di fare meno rumore possibile, aprendo il getto dell'acqua gelida.
Le immagini sognate poco prima mi ritornarono in mente facendo i gelare ulteriormente il sangue.
Sangue, ce n'era tanto nel mio incubo.
Non passai molto tempo nella doccia, dieci minuti dopo ero già fuori.
Infilai i boxer a strisce sottili verdi e nere e scesi nel salotto, e successivamente in cucina.
Michael dormiva sul divano, russando e nemmeno poco, la chioma verde risaltava sul tessuto marroncino, e l'odore forte di alcool che emanava mi fece rendere conto che probabilmente aveva passato la serata a qualche festino o roba del genere.
Entrai in cucina e aprii il frigo, intento a bere un goccio d'acqua, sobbalzai quando qualcuno mi picchiettò la spalla.
-Cal? Che ci fai in piedi?- domandai.
Scrollò le spalle, -Non riesco a dormire, tu?-
Valutai un secondo la situazione e piano sussurrai -Nemmeno io-.
Io e Cal ci intendemmo con un solo sguardo, tirai fuori il latte dal frigo e lui prese i cookies dalla credenza.
-Inizia tu- mi disse addentandone uno.
Versai il latte sbuffando e iniziando a raccontare.
-Eravamo a Sydney...era l'anno scorso circa- Calum annuì. -Lei era...lì, a terra, sanguinante. Io, ho rivissuto quei momenti e..ho avuto così tanta paura..-
-Ci pensi spesso eh?-
Sgranai gli occhi al ricordo.
-Tutte le notti, Cal, ho sempre il terrore che lei provi di nuovo ad uccidersi-
Calum si alzò per abbracciarmi, ricambiai. Non era insolito che io e lui ci trovassimo a raccontarci i rispettivi incubi ad orari improponibili della notte.
-Non lo farà bro, sta bene adesso. Londra le ha dato una seconda possibilità-
Cercai di non piangere, anche se dovevo ammettere di stare tremando.
-Tu Cal?- domandai.
Lui scrollò le spalle.
-Pensavo semplicemente a Ky-
-Kyla?-
Annuì
-Dovresti chiarire con lei, è ovvio che la ami-
Abbassò lo sguardo mordendosi il labbro, forse trattenendosi anche lui dal piangere.
-Posso chiedere ad Al di parlarle se vuoi...- provai.
Tentò di ricomporsi e -Grazie bro- accennò un sorriso. Lo abbracciai nuovamente, finimmo di mangiare in silenzio prima di mettere via tutto e tornare nelle nostre stanze.
Quando rientrai nella mia trovai il letto vuoto.
Leggermente allarmato uscii di nuovo in corridoio, notando poi una figura minuta uscire dal bagno.
Sorrisi istintivamente sedendomi sul letto ed aspettandola.
-Hey- le baciai la fronte quando mi si distese completamente addosso.
-Dov'eri? - domandò.
-Scusa piccola, è che ti eri allontana mentre dormivi, e quindi mi sono svegliato, poi sono sceso e mi sono fermato a parlare con Cal-
-Calum è sveglio?-
Annuii.
-Dovresti provare a parlare tu con Kyla- continuai. La sentii strusciare la guancia in segno di assenso, poi improvvisamente si spostò andando dall'altra parte del letto. Mugolando la seguii, abbracciandola e stringendomela addosso, la sua schiena attaccata al mio petto.
-Ash spostati- piagnucolò spingendomi via.
-Perché?- chiesi allarmato.
-Sei una fornace umana, siamo ad Agosto ed io muoio di caldo-
-È un modo carino per dirmi che sono hot?- scherzai.
-No, puzzi-
-Come osi!-
Ridemmo a bassa voce, prima di avvicinarmi a lei e lasciarle un lungo bacio sulle labbra ed una scia umida sul collo.
-No no Irwin, per stasera abbiamo già fatto- si allontanò di più.
-Ma dai, un secondo round?-
-Sarebbe il terzo in realtà-
-Meglio ancora- sorrisi.
-No Ash, sono stanca, dormi-
Sbuffai. Aspettai il tempo necessario perché Al si addormentasse e poi mi avvicinai a lei sussurrandole all'orecchio.
-Ti amo, amore mio.
E non riesco a chiudere gli occhi senza ricordare il giorno in cui tu avevi deciso di lasciare me e questo mondo.
Mi dispiace di non essermene accorto in tempo, di quanto stavi male. Ti amo più della mia stessa vita, e non lascerò che niente ti ferisca.-
Le baciai la guancia e me la strinsi forte al petto, coccolandola tutta la notte.
Non avrei permesso a nessuno di portarmi via la cosa più bella della mia vita.

|| {Nightmare} || Ashton Irwin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora