Dopo 16 anni:
É mattino presto,la famiglia di Ludovico si alza presto per le faccende da sbrigare,ma io sono così pigra da alzarmi sempre per ultima.
Ormai questa famiglia è abituata alla mia pigrizia e anche se non lo fossero non mi importerebbe.
Ginevra: Buongiorno fiore mio
Caterina: Buongiorno madre
Ecco,adesso iniziano a parlare ed io posso scordarmi di dormire.
Meglio alzarsi.
Arrivo in cucina:
Isabella:Buongiorno.
Ginevra: Buongiorno figlia
Ancora figlia mi chiama?
Magari avessi avuto dei genitori.
Lei,con la solita voce da donna innamorata,crede di potermi persuadere,ma si sbaglia di grosso.
Isabella:Dov'é Ludovico?
Ginevra: Tuo padre sta lavorando.
Isabella:Mio padre?
Magari l'avessi.
Ginevra sospira.
Ginevra: Non avrei mai dovuto dirti come ti abbiamo trovata,tuo padre aveva ragione
Isabella:Credo sia meglio che io vada a comprarti la frutta come da te chiesto ieri,infondo questo volete da me,vero?
Sto per uscire,ma Ginevra mi ferma.
Ginevra:Aspetta
Mi giro.
Ginevra:Lo sguardo verso il basso e le mani congiunte.
La guardo arrabbiata e esco dalla capanna.
Ginevra: Caterina,va a controllare tua sorella.
Caterina:Sí madre,come ogni giorno.
Tengo lo sguardo abbassato come sempre,sono così stufa,vorrei anche io conoscere i volti dei miei coetani e vivere in libertà.
Inizio a riflettere e penso che sono 16 anni in cui la mia vita la vivo in catene,imprigionata dal rancore che provo verso i miei genitori e dalla rabbia che nutro verso questi signori.
Al tempo avevo un anno quando mi raccontarono la mia storia.
Rimasi paralizzata,mentre la mia sorellastra giocava tranquilla per la casa,beh,almeno oggi lei è l'unica alla quale tengo,l'unica che amo e che ha dato un senso a questa vita.
Mi pongo tante domande sulla mia vera famiglia,la principale è "perché?"
Vorrei sapere cos'è successo,il perché hanno scelto di abbandonarmi,non può essere colpa mia,16 anni fa ero solo una bambina,ma non importa,ormai è successo e oggi voglio vivere al meglio.
Sto pensando troppo,talmente tanto che non vedo il signore che sta vendendo la frutta,lo supero e
Aja!
Avendo lo sguardo abbassato mi scontro con un...
Non lo vedo,so solo di essermi fatta male.
Ma come si veste? Con il metallo?
Aspetta Isabella,concentrati,É UN CAVALIERE.
Rimango fermamente imbarazzata.
Sta parlando,ma non lo ascolto.
Enrico: Mi rispondi?
La prossima volta sta più attenta.
Isabella:Se non dovessi tenere lo sguardo basso vi avrei visto,non credete?
Per essere un cavaliere non siete per niente intelligente.
Ops!
Non avrei dovuto rispondere.
Enrico:Come osi?
Isabella:Ormai ho osato.
Enrico:Molto coraggiosa,ma non credo davanti al re.
Caterina resta lì ad ascoltare,non vuole avvicinarsi a causa della paura che sente in cuor suo.
Isabella: Portatemi
Enrico:Solo quando avrai alzato lo sguardo.
Non ho intenzione di farmi comandare.
Enrico:Avanti,cosa aspetti?
Staremo così per tutta la vita a quanto pare.
Enrico:ALZA LO SGUARDO.
Oddio! ha alzato la voce,sto tremando,quella voce così forte e aggressiva ha sconfitto la mia testardaggine.
Alzo lo sguardo.
Mi guarda in maniera intensa,lui altrettanto è stupendo.
Sento il mio cuore battere,dei brividi nello stomaco,non riesco più ad abbassare lo sguardo.
In 16 anni mi sono persa tutto questo splendore?
Non voglio crederci.
Enrico: Per questa volta non dirò nulla al re,ma non mancarmi più di rispetto
Isabella:Si cavaliere.
Enrico:Bene
Poi aggiunse.
Enrico:Come ti chiami?
Isabella:Isabella.
Enrico:Io sono Enrico,cavaliere del re Roberto.
È un piacere conoscerti.
Mi bacia la mano.
Isabella:Fino a cinque minuti fa volevate sterminarmi.
Enrico:La tua bellezza ti ha salvata.
Si volta e se ne va.
Già mi manca,ma non capisco,cosa succede?
Mi giro e vedo Caterina che mi fissa.
Isabella:Cosa ci fai qui?
Dico terrorizzata.
Caterina:Tranquilla,non dirò nulla alla mamma,ma adesso prendiamo la frutta che le serve,chiaro?
Isabella:Chiarissimo.
Compriamo la frutta e ci affrettiamo per ritornare nella nostra capanna.
L'incontro con il cavaliere sarà segreto,il segreto che ha cambiato completamente la mia vita da ragazza infelice a ragazza più felice del mondo.
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Stanca di guardare in basso,pronta a puntare in alto
Historical Fiction"Sono stanca di guardare in basso,adesso voglio puntare in alto". Il medioevo,un periodo estremamente religioso e difficile,specialmente per la donna che è priva di diritti e priva di vita,deve stare solamente ai comandi dell'uomo e sotto accusa dal...