Gensaku

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- Mi venne servita su un piatto d'argento....-

Ciao Joe, sono David.

E' da molto che non ci sentiamo, probabilmente ti sarai fatto una nuova vita e mi avrai dimenticato; d'altronde sono passati 10 anni dal nostro ultimo incontro, io che volevo diventare il più forte calciatore del Giappone e tu che volevi fare il cuoco. E ci sei riuscito. Sono contentissimo per te, spero che lì in Francia vada tutto liscio. Sai, si sente la tua mancanza qui, ci manchi tanto, anzi MI manchi tanto. E' da quando eravamo dei ragazzini che volevo dirtelo, anche se credo che a questo punto sia inutile, ma non ne posso più di tenermi questo peso nel petto: TI AMO Joe King, e ti amerò sempre. Sai, se fossi stato qui sarei scappato a gambe levate subito dopo avertelo detto e probabilmente ti avrei evitato per settimane.

Aspetto tue notizie,

David S.

L'ex giocatore e ormai allenatore della Royal impiegò tutta la sera per prendere tutto il suo coraggio per scrivere e mandare quella fottuta lettera. Poi si spogliò e andò a dormire.

Da quel giorno passarono due settimane, e del ragazzo ancora nessuna traccia. Si svegliò verso le 5 del mattino, certo avrebbe preferito alzarsi ad un orario più decente visto che il suo lavoro cominciava alle 8, ma il pensiero della lettera gli rovinava il sonno da ormai ben 2 settimane. E poi cosa avrebbe dovuto fare alle 5 del mattino!? Corsa campestre per casa!?
Nel frattempo si fecero le 7:00 e quindi fu costretto ad alzarsi dal suo comodo letto. Si preparò ed uscì.
Arrivò come al solito nell'ufficio del suo capo, nonchè migliore amico, Jude Sharp, anche lui ex registra dell'Inazuma e allenatore della Royal. Il rasta notò che aveva sempre lo sguardo perso e affranto in questo periodo, ma decise di attendere che l'azzurino aprisse bocca di sua spontanea volontà come fa sempre quando c'è un problema. Peccato che questa volta non proferì parola nenache quando il capitano della squdra cercò di fermare una rissa tra i suoi compagni. A quel punto il rasta capì che ci fosse qualcosa sotto, non solo di grave ma sopratutto personale. Così andarono a parlare nel suo ufficio.

Jude: mi spieghi che hai? Sei strano in questo periodo, non ti sei nemmeno accorto che i tuoi giocatori stavano litigando.- disse preoccupato

David: tranquillo sto bene, oggi ero solo distratto, tutto qui.

Jude: stai bene? E' successo qualcosa? Lo sai che a me puoi dirlo.

Dopo un piccolo silenzio decise di parlare.

David: ho scritto una lettera a Joe dove dicevo che lo amavo ma non mi risponde da due settimane.............

Jude: davvero!? Ma è fantastico!

David: cos? - chiese confuso, di certo non si aspettava un risposta simile

Jude: finalmente! Era palese da anni!

David: tanto è stato tutto inutile, non mi ha risposto, sicuramente non valgo più niente per lui - disse rassegnato

Jude: non è vero, anche io pensavo che mio marito non mi avrebbe mai amato, ma eccoci qui - disse ridacchiando

David: si ma Caleb è Caleb!

Jude: e Joe è Joe - continuò ridacchiando - ti devo ricordare che erano migliori amici? Ed il bello è che lo sono tutt'ora pur non sentendosi mai. Facciamo così: per distrarti ti offro una cena al ristorante che sta per aprire, il Gustave, ti va?

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