satanic h.s au (ita)

chapter four

Harry si trovava al supermercato locale ad aspettare in fila, proprio dietro Connor e sua madre Fiona. Era in piedi con una confezione di latte. Il latte non era qualcosa che i suoi genitori gli avevano ordinato di comprare, sapeva che Connor e sua madre andavano a fare la spesa tutti i mercoledì, quindi aveva naturalmente dovuto comprare qualcosa per non far sospettare niente a nessuno, ma era piuttosto raro vederlo in qualsiasi tipo di negozio esclusi i locali delle 23.00.

La polizia non aveva ancora interrogato Connor su ciò che aveva visto perché dicevano che era molto giovane, quindi non potevano solamente farlo come se il testimone fosse stato un adulto. Ciò aveva disturbato la signora Ericson, naturalmente, lei voleva interrogare il ragazzino di persona e aveva gridato e urlato quando non glielo avevano permesso e si erano limitati a lasciarlo andare via con la madre.

Ciò non aveva dato per niente fastidio a Harry.

Il supermercato era affollato come al solito, ma in qualche modo, quel giorno lo sembrava ancora di più, e questo era solo un vantaggio per Harry.

Indossava dei pantaloni larghi e neri e una felpa col cappuccio che copriva maggior parte della sua faccia.

La signora Gregg, ossia Fiona, si abbassò al livello del suo bambino. Gli sussurrò qualcosa all'orecchio prima di allontanarsi da Connor e dirigersi verso le confezioni di latte. E in quel momento Harry seppe come ottenere Connor.

Ma era abbastanza coraggioso per farlo? Per trascinarlo fuori e rischiare di essere visto? Sì, lo era. Perché se Connor lo aveva visto, avrebbe detto alla polizia di un ragazzo giovane, con i capelli ricci e con abiti neri. E probabilmente, Harry era l'unico in quella città ad avere i capelli ricci e ad indossare abiti neri.

Era disposto a rischiare di tutto, per questo afferrò la piccola mano di Connor e lo trascinò fuori dal negozio. Harry non aveva idea se qualcuno lo aveva visto, ma questo non era ciò che gli importava veramente mentre metteva la mano sulla bocca di Connor per impedirgli di gridare come il ragazzino che era.