chapter three

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Harry era sdraiato sul suo letto singolo che si trovava in camera sua, al primo piano. Lui poteva sentire delle risate femminili dalla stanza accanto provenienti da Jessica. Lei stava ospitando qualche amica e probabilmente stavano avendo un tea party o qualcosa del genere, ma a lui poco importava.

Erano passati tre giorni dalla sessione tra Harry e Betsy. Lui aveva dovuto buttare il suo corpo nel lago e andarsene subito dopo. Egli non si era pentito della sua morte, o il fatto che lui era il responsabile della sua morte.

Prese il suo vecchio lettore CD e premette play. Harry stava ascoltando Playing With Dolls dei Slayer, il suo gruppo preferito. Lui li ascoltò per la prima volta l'anno prima e ciò lo rese un po' stranito che non ne avesse sentito parlare prima, dato che facevano musica dagli anni '80.

I giornali locali avevano scritto articoli su di lei appena un'ora dopo che la mamma di Betsy aveva segnalato la sua scomparsa e in soli due giorni, quasi tutta la città aveva aiutato a raccogliere 10.000 dollari per la persona che avrebbe dato l'ultimo indizio al dipartimento di polizia per risolvere il caso della sua scomparsa.

Secondo Harry, ciò era un po' sopravvalutato. Era un po' sopravvalutato che lei fosse scomparsa da soli tre giorni e tutta la città la stava già cercando.

Harry sentì un leggero bussare alla sua porta ma non fece niente. E quando la sua porta si aprì, i suoi occhi si mossero verso la persona che stava lì in piedi, sua madre. Lui tolse le cuffie e lei cominciò a parlare.


"Harry, tra venti minuti la cena è pronta." sua madre, Ann, disse. "La signora Ericson sta per arrivare."


La signora Ericson era la madre di Betsy. Lui non l'aveva vista per un bel po' di tempo. L'unico posto in cui l'aveva vista, era nella prima pagina dei giornali locali, piangendo disperatamente e divagando per la scomparsa di sua figlia.


"Come vuoi," Harry replicò, rimettendo le cuffie nelle orecchie.


La musica era alta e riempiva le sue orecchie.


La canzone terminò e ne iniziò un'altra, e continuò ad andare avanti in quel modo finché Ann entrò nella sua stanza. Lei lo aveva chiamato per circa cinque volte ma lui non aveva reagito, ed era molto ovvio il motivo per cui non aveva reagito; non poteva sentirla e nemmeno voleva.


Lei aprì la porta e camminò verso di lui mentre il ragazzo stava per voltarsi per vedere chi era entrato nella camera. Ann gli strappò via le cuffie e le lanciò dietro di lei seguite dal lettore CD.


L'espressione di Harry che normalmente mostrava spensieratezza, si trasformò in arrabbiata quando vide che la sua unica fonte di felicità stava per essere lanciata per aria come se non valesse niente, cosa decisamente non vera.


"Alzati!" Ann urlò a suo figlio.


Harry guardò in alto verso di lei con un'espressione stranita e si alzò dal letto. Lui era due teste più alto di lei, ma ciò non spaventava Ann nel modo in cui Harry voleva quando guardava in basso verso di lei. In quel momento, ad Harry non importava spaventare sua madre dato che il suo lettore CD era più importante per lui. Se lei lo aveva distrutto, lui non ne avrebbe comprato un altro.


I suoi genitori non gli avrebbero permesso uno stereo, quindi doveva usare quel vecchio lettore CD che prima apparteneva a suo padre.


"Non piangerci sopra."


Ann sospirò guardando suo figlio, la pecora nera della famiglia. Ann dall'infanzia aveva voluto sperimentare Il Sogno Americano della staccionata bianca, i due figli, la grande casa color pastello, i vicini di casa amichevoli e il marito perfetto.


Sfortunatamente, lei non lo avrebbe potuto sperimentare. Lei aveva ottenuto la staccionata e la grande casa color pastello, aveva ottenuto anche il marito perfetto, i vicini di casa amichevoli, ma aveva avuto solo un figlio perfetto. Harry era il figlio di Ann e lei lo amava, ma non quanto amava Jessica.


Dopo aver ripreso il suo lettore CD che sembrava essere apposto, Harry andò al piano di sotto ad unirsi alla sua famiglia e alla signora Ericson a tavola.


La tavola era occupata dalle due figlie della signora Ericson, Jessica, Ann e il padre di Harry. E di solito quando avevano finito, cominciavano a parlare e a ridere, ma non oggi. Lui riempì il suo piatto di patate, una bistecca rossa e salsa, tanta salsa. Lui aveva sempre avuto una voglia matta per la salsa, specialmente per quella del vino rosso.


Harry posizionò la forchetta in fondo al pezzo di carne e la lasciò lì per un momento per poi premerla all'interno della carne rossa, dalla quale stava uscendo del sangue dato che non era stato arrostita per bene.


"Hanno scoperto qualcos'altro?" Il padre di Harry, Micheal, chiese alla signora Ericson. Harry guardò in alto per vedere cosa aveva da dire, ma già sapeva la risposta. "No, non proprio," scosse la testa e continuò a mangiare una delle tre patate che erano nel suo piatto.


"E' folle il fatto che questo potrebbe succedere ad una dolce bambina come Betsy," Ann disse con un'espressione triste.


"C'era un testimone oculare?" Ann voleva sapere di più su Betsy. Voleva sentire qualcosa di nuovo in modo da poter spettegolare con i vicini dall'altre parte della staccionata bianca.


"Sì, Connor Larson, il bambino di Fiona, lui ha visto qualcosa."


ALLELUJAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.


xx.

satanic h.s au (ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora