La Sirenetta

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Ciao, sono Ariel e sono una mermaid melody figlia di Nettuno: il Re del mare  più potente che ci sia. Quella che vi sto per raccontare è la storia di come ho lasciato tutto quello che avevo, comprese tutte le mie ricchezze, i tritoni che cadevano ai miei "piedi" e il mio castello, per un ragazzo che alla fine manco si ricordava chi fossi dopo che gli avevo letteralmente salvato la vita. Wow. Be', buona lettura.

Era un'afosa giornata estiva.

Cioè... In verità non era così afosa, perché io vivevo in acqua, quindi... Andiamo avanti.

Era una giornata e basta e me ne stavo tranquilla nel mio castello delle favole pieno di conchiglie, gioia e amore. Shirahoshi, la penultima arrivata tra i miei fratelli, mi stava pettinando i capelli e cantava distratta guardando il fondale marino fuori dalla finestra.

-Frignoshi...- la chiamai.

-S-sì?

-Van Der Decken ti fa ancora la corte?

Quel figlio di putt-

Abbiamo fatto un accordo, bella. Meno parolacce.

Mpf, okok.

Quel figlio di una buona donna e brutto come mia nonna in carriola, stava cercando di portarsi a letto la mia sorellona già da un po', ma lei non aveva il coraggio di dirgli di no e io mi ero stancata di sentire le sue lamentele.

Arricciai il naso, infastidita. -Perché non gli dici semplicemente che ti dà fastidio?

Shirahoshi smise di pettinarmi.

-P-perché non voglio essere maleducata.

Mi alzai dallo sgabello in un moto d'ira. -TI MANDA LETTERE LANCIANDO ASCE E SPADE! MA SEI FUORI?

Minchia se avevo una sorella stupida.

Ohi.

-Ho capito, vado a farci una bella chiaccherata io- finii uscendo dalla finestra e nuotando verso la nave affondata che il suddetto tizio aveva invaso per farne la sua casa.

Entrai senza bussare.

Mamma mia che bad girl sono.

Lo cercai, ma alla fine fu lui a venirmi incontro.

-Arieeeel- pronunciò il mio nome con tutta la lussuria di questo mondo.

Dio, che schifo.

-A cosa devo questa piacevolissima visita? Sei venuta a portarmi finalmente la risposta positiva della tua stupenda sorella?

Sbuffai. -No, devi toglierti dal ca- ricordai -aaaavolo. Mia sorella non ti vuole e nemmeno io. Sei solo un viscido e visto che lei ha il coraggio di un'anguilla morta, sono io qui a dirti che hai rotto e non ti vogliamo più vedere. Bene, addio.

-Cosa? A-aspetta- replicò l'altro.

Ma io me n'ero già andata. Guardarlo in faccia mi faceva venire i conati di vomito. Però mi ricordai che in effetti doveva andarsene dal relitto, poiché mio padre aveva detto qualcosa riguardo a una promessa che ci legava alla nave o boh... Chi lo ascoltava mai quello? Perciò tornai indietro e sentii un'altra voce oltre a quella di Decken.

Lo sapevo. Va a prostitute questo, Fukaboshi mi deve mille berry.

Mi appostai dietro una parete di legno ad ascoltare.

-È venuta quella testa di seppia di Ariel.

TESTA DI CHE?

Cercai di mantenere l'autocontrollo e strinsi i pugni.

Lost: Bedtime Story // One PieceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora