Quattro fangirl a New York

Sophia, la Mezzosangue alla ricerca di un satiro

Adoro l'odore dell'aria dopo la pioggia. "Menomale che c'è Zeus a far piovere e a far venire questo odore..." penso, quando mamma si avvicina con i biscotti che ha appena fatto. Sono semplici, di pastafrolla con il cioccolato.

-Ne vuoi uno? Li ho appena sfornati- dice, prendendone uno e mangiandolo.

-COSA? NON SONO BLU?-

-Eh?-

-Ahah scherzavo ma la prossima volta falli veramente blu, ok?- ne prendo uno: è squisito.

-Ok...- dice mamma pensando che sono pazza e scrollando le spalle. -Mah- la sento mormorare. Rido. Esco fuori per inalare il più possibile l'aria dopo la pioggia, vado in un bar vicino e compro un gelato. Metto il cappuccio della felpa, e mi faccio una foto mentre lecco il gelato, ovviamente rigorosamente blu, ai frutti di bosco. La posto sul mio Instagram, poi inizio a camminare con una mano che regge il cono gelato e un altra in tasca, mentre le persone passano in auto, e non fanno minimamente caso a me. Ad un certo punto arriva un mio compagno di classe, che mi vede e si avvicina.

-Ehm... ciao- dice nervosamente.

-Ciao- rispondo io, leccando il mio gelato.

-Volevo chiederti un favore- dice, e io noto che ha un tic nervoso all'occhio sinistro, infatti apre e chiude la palpebra velocemente. A quel punto la mia testa malata inizia a fangirlare.

"è lui... il tuo satiroo!" penso.

"ma che stai dicendo! I satiri non esistono!" controbatte la mia coscienza.

"ma zitta, smettila, vattene!" penso.

-Vedi, non mi piace chiedere aiuti, in genere, ma...-

"oh si, è proprio il mio satiro, guarda i capelli ricci, il pizzetto appena accennato, cammina goffamente come se non fossero le sue gambe.."

"ma stai zitta, testa malata, e ascolta quello che ha da dirti." 

Tutto tace.

-Puoi aiutarmi a ripassare latino? Perchè... l'anno prossimo mi servirà... e anche greco, visto che ci siamo... cioè, sei bravissima!- dice, arrossendo. 

-Oh. ok- dico, scocciata. -vieni a casa mia, due pomeriggi a settimana se vuoi... per quattro settimane massimo, poi vado in vacanza-

-Oh, grazie, grazie infinite- dice e si gira, poi se ne va. Continuo a mangiare il mio gelato, poi torno a casa.