Emma, la quasi Divergente

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Torno dal campo sfrecciando come un lampo. Sono una Divergente, devo essere pronta a TUTTO. Stavo giocando a pallavolo con i miei compagni di classe per festeggiare la fine della terza media, ma poi, una professoressa delle superiori (della scuola dove sarei dovuta andare, che bella figura, mi avrà già inquadrata... ma non me ne importa più di tanto) ci aveva visti e noi eravamo scappati. Ah già, non vi avevo detto che quel campo era della scuola e ci eravamo entrati ehm... abusivamente? Quella prof l'avrei soprannominata Jeanine. Arrivo a casa in un batter d'occhio. Papà ancora non torna dal lavoro, mamma è a fare la spesa, mio fratello Pablo è dagli amici. Sono sola in casa. "Adesso ci vuole solo una bella merenda, una spremuta fresca, occhiali da sole e il libro di Allegiant da rileggere" penso, quando la mia coscienza va in azione:

"EMMA! HAI DIMENTICATO LA COSA PIU' IMPORTANTE!" 

"E cioè?" 

"Quattro! Tobias Eaton... RICORDI?" 

"E' veroo! Grazie coscienza di esistere!"

E lo aggiungo nella mia lista mentale, insieme a una coperta. Perchè la coperta? Non è estate?!?!???!?!?!?!? Ecco la risposta: sì è estate. E vedrete a cosa mi servirà. Mi preparo una spremuta d'arancia e un twix, poi prendo la coperta, la piego e la metto in un cestino, insieme al libro e ad una foto incorniciata di Tobias, degli occhiali da sole e il twix, poi prendo in una mano il cestino e nell'altra mano porto la spremuta che ho versato in un bicchiere termico trasparente. Esco nel mio giardino sul retro che è appartato, circondato da siepi e con un'aiuola di tulipani a destra e una a sinistra. Appoggio tutto a terra. Stendo la coperta (che non è proprio una coperta, ma più un lenzuolo/plaid), poi inforco gli occhiali da sole e prendo la foto di Tobias, che appoggio a terra vicino a me, prendo la mia merenda e inizio a mangiare il twix e sorseggiare la spremuta, poi prendo il libro e inizio a leggere. "Una volta pensavo che innamorarsi  fosse semplicemente come atterrare in un posto e non aver alcun controllo su quello che ne sarebbe seguito. Forse questo vale per i primi incontri, ma non è più vero per noi, ora. Sono innamorata  di lui, ma non ci sto assieme solo perché non ho alternative, come se non potessi trovare qualcun altro. Sto con lui perché lo scelgo ogni giorno quando mi sveglio, ogni giorno in cui litighiamo o ci mentiamo o ci deludiamo a vicenda. Lo scelgo continuamente, e lui sceglie me". Questo leggo, e una lacrima di commozione mi scende lungo la guancia, un'altra volta, ricordando la sorte della protagonista e del povero Tobias. Pablo appare all'improvviso. 

-Oooooh, la mia Emma piange per un... libro schifoso!- 

Mi avvicino a Pablo, furiosa.

-Questo.... non è.... un libro.... SCHIFOSO!- dico, tirando un ceffone a Pablo, che se ne va, sconvolto. Ah ah sono un'Intrepida, mi addestro, sono forte, me lo dicono tutti, compreso lui. Gli voglio bene, alla fine, ma ce la mette tutta per infastidirmi. Torno a sedermi e leggere, quando una pioggerellina estiva inizia a bagnarmi la testa, allora prendo tutto e rientro a casa. Venti minuti dopo smette di piovere, ma ormai io sto vedendo il film di Divergent... lo adoro. 

Quattro fangirl a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora