Capitolo II - Molto Tempo Fa

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-Hai presente tua nonna Bethany..?- le chiese il padre con tono compassionevole.

-La moglie del nonno Neil? Quella che non ho mai incontrato... Non era morta?- chiese Kailee ancora più confusa di prima.

-No, tesoro... Attualmente si trova in una struttura specializzata, dove si stanno prendendo cura di lei -

-Ma non capisco... perché non mi avete mai parlato di lei se per tutto questo tempo era viva?-

-Tua nonna aveva bisogno di aiuto medico e assistenza che la nostra famiglia non era più in grado di darle. E' iniziato tutto con qualche allucinazione, diceva di poter vedere delle cose.. cose che nessuno sarebbe capace di fare: credeva di riuscire a percepire i fantasmi...-

Dopo l'ultima frase, Kailee per poco non sputò l'acqua che stava bevendo.

-Fantasmi? Ma è impossibile... non esiste quella roba-

-Infatti. All'inizio provammo a parlarle, ad aiutarla.. ma la sua situazione non migliorò affatto, anzi iniziò a peggiorare di giorno in giorno. Cominciarono strani episodi: crisi, apparizioni, incubi; e in poco tempo rischiò di impazzire. Tuo nonno un giorno, preoccupato per lei, la fece ricoverare contro la sua volontà; le venne diagnosticata una forma grave di demenza senile, anche se inizio a pensare che la situazione sia più grave di quanto ci aspettassimo...-

-E' successo molto tempo fa, giusto? Non capisco cosa c'entri con il fatto che ultimamente siete spesso assenti...- 

-E' proprio ciò di cui volevamo parlarti. La nonna è peggiorata notevolmente e crediamo, anzi i dottori credono- si corresse velocemente il padre -che le sia rimasto ormai poco tempo da  vivere- e terminata questa frase abbassò lo sguardo, mentre la moglie gli rivolse un'occhiata comprensiva.

Kailee abbassò lo sguardo a sua volta e non seppe cosa dire. La cena continuò tranquillamente e in certi momenti la ragazza provò a parlare ma le parole le morirono in gola, ancora amareggiata da ciò che aveva appreso una decina di minuti prima. Quella sera rimase chiusa in camera a ripercorrere con la mente il discorso del padre e non si interruppe nemmeno per pensare a delle  idee per continuare la storia che stava scrivendo e che faticava a continuare. 

La mattina dopo non si alzò dal letto prima delle 11, ancora turbata dalle parole dei genitori della sera prima, aspettò che fossero entrambi usciti di casa prima di scendere per fare colazione. Così si alzò, si vestì, mangiò solamente un biscotto poi tornò in camera decisa a continuare il suo racconto. Questa volta aveva deciso di scrivere un giallo su una donna anziana morta in circostanze sospette su un vagone di un treno, ma si era fermata dopo 3 capitoli, senza un apparente motivo. Provò a buttare giù delle idee, ma nulla di tutto ciò che le veniva in mente le sembrava adatto; alla fine dopo poche ore si arrese e si mise a leggere un libro. 

Prima che se ne accorgesse la giornata terminò: aveva pranzato solamente con un toast alle 3 del pomeriggio e per il resto era rimasta in camera a cercare di scrivere e a mettersi avanti con lo studio. Quella sera i suoi genitori tardarono più del solito e quando iniziò a preoccuparsi, sua madre varcò la porta di casa con uno sguardo affranto, seguita dal padre che non sembrava nemmeno essersi accorto di essere finalmente arrivato a casa dopo una lunga giornata. Kailee  si fermò a metà scala quando la guardarono.

-E' tardi, come mai non eravate ancora tornati?- disse la ragazza, pentendosi subito della sua domanda dopo aver visto l'espressione dei suoi genitori. Vide che il padre cercò di dire qualcosa ma non ci riuscì, e a quel punto intervenne la madre.

-Vieni tesoro, dobbiamo parlare- fece una breve pausa che sembrò durare secoli, prese fiato e ricominciò a parlare. -Si tratta della nonna, Kailee. Papà è sconvolto, insomma... sua madre..- si fermò ancora, come se non sapesse cosa dire, ma poi continuò -la nonna non c'è più.. la sua malattia l'ha consumata fino alla fine- 

Helena vide sua figlia guardarla stupita e forse anche un po' rattristita. -Il suo cuore si è fermato, lei non ha sofferto- aggiunse infine.

La giovane si chiese se fosse possibile essere tristi per una sconosciuta, ma questo pensiero fu presto sostituito da quello del padre, che come aveva detto la madre aveva pur sempre perso la donna che lo aveva cresciuto.

-Papà come sta?-

-Papà starà bene, ha solo bisogno di tempo- 

***

Buongiorno cari lettori, grazie per le visualizzazioni e per i voti! E niente, non so cosa dire quindi.. Passo parola ad Alice! -Giada

Io stavo guardando Skam quindi bel capitolo Giada, passa parola: Giads tocca a te! - Aliii

Sappiate che io sono stata quasi totalmente inutile (e che novità eh) quindi di mio non c'è molto, le idee ce le ha Giada lol, e boooh non lo so -Giads

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