22 settembre 1942

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Era il 22  settembre del 1942. il mondo in quel momento era in totale subbuglio.                                                                                                                           Alzai gli occhi al cielo e la mia attenzione fu richiamata dallo sfrecciare degli aeroplani da caccia e al loro flebile rumore, ormai sottofondo della mia vita quotidiana. Le strade del Michigan non erano più come ricordavo, a stento vedo di sfuggita i bambini che corrono per le vie. Quel giorno avevo la netta sensazione che qualcosa sarebbe accaduto, non sapevo dire se negativo o postivo, ma sapevo che qualcosa di importante sarebbe accaduto. Mentre cammino verso casa penso a Madeline. Tutto cò che mi è rimasto della mia famiglia, era lì, in quella stradina percorsa da pini di media altezza, che finiva in un modesto ma accogliente edificio. Madeline mi stava aspettando. Da lontano riesco a scorgere casa mia, che non è poi così lontana. Passarono due secondi e un forte rimbombo mi risuonò nelle orecchie seguito da un lungo e timpanellante bisbiglio. Feci cadere la valigietta dalle mani e mi coprii immediatamente le testa, buttandomi a terra e mettendomi in salvo. Era tutto finito. Mi alzai dopo qualche minuto. Le case innanzi a me erano state sdradicate insieme agli alberi. Non so come ma ne uscii vivo, la mia schiena pulsava a ritmo del bisbiglio che risuonava nelle mei orecchie. La bomba è stata scagliata qualche chilometro più avanti, fu in quell'istante che compresi e iniziai a correre verso casa. Tutte le case che vidi sono state rase al suolo, o danneggiate gravemente, alcuni alberi sono cascati per terra. Arrivai a casa dopo poco. Era stata smantellata. Con le lacrime agli occhi afferrai i pezzi di muro e li lanciai alla deriva, urlai <Madeline>, ma non ricevetti risposta. Scavai tra le macerie e vidi un viso familiare ricoperto di sangue. Fui all'istante assalito dalla disperazione e dall'angoscia. Vedere il viso di mia moglie in quello stato fu straziante. Tutto ciò che era la mia vita era sepolto dalle macerie di quella casa. Dovevo fare qualcosa, non poteva finire così, non mi sarei arreso. Era  un proggetto a cui stavo lavorando da anni, decisi che era arrivato il momento di completarlo una volta per tutte. Feci un giro in senso orario attorno alla casa con le mani tra i capelli e mi fermai a metà. Lì doveva esserci la sala da pranzo. Mi misi di fretta a sollevare i pesanti pezzi di muro e a gettarli dietro di me.  Addocchiai all'istante la botola, così afferrai il pomello e la aprii, spostando tutta la polvere all'estremità dei cardini. Saltai subito all'interno del caveau, il quale non era che il mio laboratorio. Se non altro rimase intatto, compreso il cunicolo spazio-temporale collocato al centro della parete. Mi avvicinai, il portale emanava vampate di calore visibili a occhio nudo. L'avevo realizzato io, erano i frutti dello studio della meccanica quantistica e della fisica di vent'anni. Ero quasi riuscito a fare ciò che si pensava che l'essere umano non sarebbe mai riuscito a realizzare: la macchina del tempo. Si tratta di viaggiare a ritroso all'interno della linea temporale, attraverso un worm-hole. La scoperta dell'umanità.
I worm-hole collegano due punti dell'universo. Entrando da un'estremità del tunnel si uscirebbe quasi istantaneamente all'altro capo nonostante questi due punti possano essere separati miliardi di anni luce. Questi bucano il piano spazio-temporale teorizzato da Einstein in cui lo spazio e il tempo sono due dimensioni dipendenti, ossia legate l'una all'altra. Un'enorme tela sulla quale si sviluppa l'intero universo. Tutti gli oggetti dell'universo, dai buchi neri massivi al satellite più piccolo, deformano questo piano con la loro massa. Queste curvature sono responsabili del moto dei corpi e dell'attrazione gravitazionale, difatti gli oggetti nello spazio-tempo tendono ad avvicinarsi proprio grazie a queste deformazioni. Più è massivo il corpo in questione più profonda è la deformazione. Esiste un oggetto in grado di bucare il piano spazio temporale collegando due punti come un cunicolo. Questo oggetto estremamente massivo deve essere compresso in un raggio relativamente piccolo, detto raggio di Schwartzschild:
Questi oggetti vengono anche chiamati "singolarità", o comunemente chiamati 'buchi neri'. Questi ponti possono collegare due punti dello stesso spazio-tempo (cunicoli intra-universo) o, volendo seguire la discussa M-teoria, due brane ("membrane") distinte che entrano in contatto tramite il wormhole. Secondo questa teoria, nata per provare a riunificare le cinque teorie delle stringhe, l'universo sarebbe una brana tridimensionale immerso in un iperspazio ad 11 dimensioni. In questo modello esisterebbero altri infiniti universi costituiti da brane n-dimensionali che fluttuano in questo enorme iperspazio e i wormhole, quindi fornirebbero una via per passare da un universo all'altro (cunicoli inter-universo).
A velocità relativistiche il tempo rallenta, a questo modo il viaggio nel tempo è possibile attraverso un worm-hole. Ho dunque creato un worm-hole. O meglio, trasferito e stabilizzato attraverso il Mare di Dirac, modello teorico in cui il vuoto è visto come un mare infinito di particelle a energia negativa. Ho trasferito una particella di energia positiva e una antiparticella di energia negativa nel buco nero che è il ''portale d'accesso''al worm-hole. Ma mi mancava una parte, quello di stabilizzarlo con altra energia Casimir di cui necessito un altissima quantità per non farlo crollare. Così emisi energia negativa attraverso una grande quantità di grafene. Il worm-hole era ormai creato. Ciò che dovevo fare in quel momento era quello di tornare indietro nel tempo, e di salvare Madeline dalla bomba. Il worm-hole era simultaneamente collegato a un apparecchio di mia invenzione, che permetteva di decidere il momento passato della linea temporale al quale si vuole passare. Bisognava digitare un codice, con cui si identifica il momento. Dovevo introdurmi nel worm-hole e arrivare alla divergenza #009512. Lì avrei cambiato il destino di mia moglie, portandola dovunque lontano da Michigan. Digitai il codice sull'apparecchio e saltai dentro al worm-hole, che era benissimo capace di contenere una persona dalle mie dimensioni. Il mio corpo fisico venne assalito da una forza atroce.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 21, 2020 ⏰

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Divergenza #009512Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora