Tw: violenza e sangue
La televisione stava trasmettendo le ultime notizie della sera, il volume basso era l'unico elemento che rompeva il silenzio della casa.
Ivan stava seduto sul divano con la quarta sigaretta tra le labbra e le altre tre ancora mezze accesse dentro il posacenere.L'uomo gettò uno sguardo alla sveglia, segnava le ventitré e cinquanta minuti, sospirò cambiando canale e prendendo un altro sorso direttamente dalla bottiglia di vodka.
Il suono del campanello risvegliò Ivan dai suoi pensieri. Guardò nuovamente la sveglia, erano passati solo dieci minuti.
Si alzò e silenziosamente prese la pistola che teneva sul tavolino, tra il posacenere e la bottiglia di Vodka.
Appoggiò l'orecchio sulla porta, aspirò un tiro con la sigaretta ancora tra le labbra. Dall'esterno sentì un sussulto, come un singhiozzo, ancora più confuso aprì leggermente la porta senza schiavare la catenina di ferro.
"Oh, sei tu." Sbottò una volta riconosciuta l'identità dell'ospite.
A quel punto aprì la porta e lasciò che entrasse, notò che gli tremavano le mani e non si degnava neanche di asciugarsi il viso dalle lacrime. Ivan trattenne una smorfia nell'osservare quello spettacolo che avrebbe definito patetico.
"Aspettavi qualcuno?" Gli chiese con un sussurro.
"Sì."
L'ospite annuì passandosi nervosamente la lingua sulle labbra.
"Vuoi da bere?" Chiese Ivan cercando di rompere quel silenzio imbarazzato che si stava creando.
"Sì grazie" Finalmente si mosse raggiungendo il russo sul divano dopo aver chiuso la porta alle sue spalle e controllato che nessuno fosse presente nei dintorni dell'appartamento.
"Posso chiederti una cosa?" Parlò di nuovo piano, guardando l'altro che rimetteva la pistola al suo posto.
"Certamente." Rispose Ivan passando la bottiglia nelle mani ancora tremanti nei guanti dell'ospite.
"Era Alfred?"
Il russo si girò con uno sguardo interrogativo. "Mh?"
"La persona che aspettavi. È Alfred?" Domandò di nuovo, poi prese un sorso e riappoggiò la bottiglia sul tavolino.
"Perché ti interessa?" In quel modo Ivan aveva risposto alla domanda indirettamente
"Perché è un poliziotto."
Ivan sorrise a quella risposta "Essere un poliziotto non significa essere onesto, da?"
"Questa città trasformerebbe persino il più intrepido eroe in un qualsiasi ladro."
"Si chiama sopravvivenza. E poi-" Ivan ridacchiò spegnendo la sigaretta "-non è mai stato un eroe, gli piaceva crederlo, farlo credere forse, ma l'egoismo alla fine prende sempre il sopravvento."
"Non dovresti parlare così di lui. Sai quanto tiene a te." Si rabbuio e un singhiozzo uscì di nuovo dalle labbra.
Ivan avrebbe voluto replicare che sì, sapeva quanto lui e Alfred si fossero avvicinati ma sapeva anche quanto potesse essere senza scrupoli quando si trattava di prendere quello che voleva. Era quel particolare che lo aveva reso interessante agli occhi del russo. Invece, viste le condizioni della persona seduta accanto a lui, decise di non continuare il discorso.
"Perché sei qui?"
"Non ho mai capito se quello tra te e lui fosse amore, odio o solo uno sfogo, in realtà." Cercava di temporeggiare senza alzare lo sguardo.
"Chiediglielo tu stesso." Rispose calmo Ivan, tornando con gli occhi sul televisore.
"Non so se sarò più in grado di guardarlo negli occhi dopo sta notte."
"Di cosa pa-" Ivan non finì la frase perché si trovò puntata una pistola alla tempia, e senza neanche avere il tempo di chiedersi perché che metà della sua testa si ritrovò sul muro dell'appartamento.
"Cazzo." L'assassino deglutì pulendosi con la manica della giacca il viso bagnato di sangue e lacrime. "Cazzo. Mi dispiace okay? Non mi ha lasciato scelta e-" il rumore di passi provenienti dall'estero lo zittì di colpo. Lo sparo aveva svegliato l'intero condominio.
L'assassino si alzò di fretta andando verso la finestra. Controllò che non ci fosse nessuno prima di calarsi verso le strade.
Ora che aveva fatto il suo lavoro voleva solamente dimenticare tutto.
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Blood on the wall // Hetalia
FanfictionEra iniziato con il ritrovamento del corpo. Poi quello sconosciuto gli aveva parlato in chiesa. E tutto sembrava essere andato in fumo. Tra accordi sottobanco e la scia di sangue che continuava ad allungarsi dietro le orme di un nuovo assassino, Lov...