~franksu~

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Hai sempre pensato di essere un ragazzo normale, vero?
Di non avere nulla di speciale, o nella vita di non dover correre particolari pericoli.
Almeno finché non ti sei trasferito in quella casa.

Comprata a poco prezzo, vicino all'università che frequentavi, e per cinque mesi hai vissuto in pace.
Ma dopo quel lasso di tempo hanno iniziato ad accadere cose...strane. Nemmeno tu sai spiegartelo.
Il tuo coinquilino improvvisamente se ne va, e qualsiasi altra persona che venisse a vivere da te, scappava a gambe levate appena due giorni dopo. Come spaventata da qualcosa.
E tu ti guardi intorno, cercando di capirne il motivo, ma niente, niente cazzo.
Così, a poco a poco, inizi ad abituarti a da solo.

6 mesi più tardi, però, accade un qualcosa che pure a te fa spaventare.
Una mattina ti svegli, più fresco del solito, ti guardi allo specchio della tua camera con fare distratto.
Lì inizia il vero terrore.

Perché con la coda dell'occhio la vedi, la vedi quella strana macchia scura.
Una sostanza fangosa color pece ti ricopre per intero la guancia: da dove sia arrivata noi lo sai, che cosa sia nemmeno lo vuoi sapere.
Sarà che in quel momento hai iniziato a sentirti meno solo.

E questo episodio si ripete, per tanti giorni.
Hai già capito che la polizia non ti darà una mano, visto la grossa risata che si è fatto quell'uomo in divisa al termine del tuo racconto.
Il mistero della macchia nera ahaha, non abbiamo tempo per scherzi da moccioso.

Così in tuo soccorso arriva Nelson, che ascolta con attenzione il tuo discorso e vede nei tuoi occhi che quella non è una bugia, non è una di quei tuoi aneddoti inventati.
Vero Cesare?
Questa volta è reale.
<Ti presto la mia telecamera, prova a filmarti mentre dormi, magari scopri qualcosa>

Avresti potuto pensarci prima.
Ma la tua mente era completamente presa dal bisogno di dover cambiare casa, lasciare quel posto così inquietante.
Ma la sorte volle lasciarti lì, chiuso in quelli pareti, diventate fredde e sinistre.

Ricopristi la telecamera con alcuni vestiti, in modo che non si vedesse. L'inquadratura prendeva il tuo letto, l'armadio addossato alla parete, e la finestra che dava sulla strada.
Ti focalizzasti in particolare su quest'ultima, se qualcuno entrava per farti quello scherzo sarebbe sicuramente passato di lì.

Spense la luce e t'infilai sotto le coperte, cadendo poco dopo in un sonno profondo.

La mattina dopo ti alzai un'ora prima che la sveglia suonasse, tale era la curiosità di vedere che cosa avesse catturato l'obiettivo.
Era ancora al suo posto.
Tutto era perfettamente ordinato.

Durata video- 07:45:09
La registrazione non era stata interrotta, perfetto.
Per tua fortuna Nelson gli aveva dato una telecamera in grado di velocizzare i video.
Così i tuoi occhi passano veloci i vari frame, che monotonamente ti sfilano davanti, mostrando quasi sempre la stessa immagine.

Finché non si fanno le 2 di notte e, con tua grande sorpresa, vedi un'anta dell'armadio aprirsi lentamente.
Il tuo cuore prese a battere velocemente, molto velocemente, le mani ti sudano e tremi.
Tremi nel vedere quella cosa, ricoperta della sostanza fangosa uscire dal tuo armadio, allungare la mano verso di te per toccarti, e poi ritrarla, come se si fosse scottato con la tua pelle.

Di corporatura sembra un umano, molto più magro di te, sulla testa una folta chioma di ricci scuri, che ricadono sulle spalle.
Ed ecco che quella macchia prende il suo posto sul pallore del tuo viso.

La telecamera cadde a terra, molto probabilmente rompendosi in un suono metallico.
E tu scatti in piedi, girandoti verso il mobile di legno, non riuscendoti a darti una spiegazione a ciò che hai appena visto.
Infondo quell'armadio lo usi da sempre, lo apri ogni giorno per prendere i vestiti, ti saresti accorto di una roba simile, no...?

La verità lo colpì come una secchiata d'acqua ghiacciata.
Se lo apriva ogni giorno, perché non aveva mai il ricordo di averlo fatto?
Perché ogni giorno i suoi vestiti erano piegati sul suo letto, perfettamente abbinati, pronti per l'università, senza che lui avesse la concezione di averlo fatto?

Che quella cosa che sta lì dentro non si limiti a uscire la notte, ma influenzare tutte le ore rimanenti, e, forse, la mia stessa vita?

Con passo tremante ti avvicini, nemmeno tu sai come. Le tue mani afferrano i due pomelli e le ante vengono spalancate, liberando nella stanza un'intenso profumo di liquirizia.

Nella parte che tocca la parete c'è un buco, un grande buco, grande abbastanza da contenere un uomo adulto in piedi.
E beh.
Nell'ombra vedi i connotati di un viso sornione, due occhi neri ti fissano, e quel fango è spalmato quasi ovunque, all'infuori dei tuoi indumenti.
<Chi sei tu?>

Chiedi con voce tremante.
<Non sono affari tuoi>
<Da quanto sei qui?>
<Da molto più tempo che tu possa immaginare>
<Che cosa vuoi da me?>
<Da te? Nulla. Devo solo capire se lasciarti vivere qui, oppure...>
<Oppure?>
<Ucciderti>


•••
Ho scritto questo capitolo con vicino a me un armadio.
Giuro, non mi sono fatta di sostanze strane, avevo voglia di provare la seconda persona ahah.

È stato molto difficile, mi veniva da scrivere in terza, poi in prima e aiuto. Potrei aver fatto un po' di confusione ahah.❤️

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