ship spaziali ||ONESHOT SV||

~tonson/tonnels~

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Il campanello suonò più volte prime che Tonno si decidesse ad andare ad aprire, non attendeva visite quella sera, chiunque stesse rompendo in quel momento era davvero davvero di troppo.
Stava intrattenendo un'interessante conversazione con la pizza appena sfornata, il profumo soave aleggiava per tutta la cucina e il salotto, facendo gorgogliare lo stomaco del biondo.
<Chi è?>

Chiese freddamente alla cornetta.
<Sono Nelson>

La voce arrivò piatta dall'altro lato; che cosa ci faceva lui li a quell'ora?
<Nelson, che succede? Come mai sei passato da me?>
<P-posso entrare?>

Francesco gli aprì la porta di casa, provando a pensare a una qualunque cosa o motivo per giustificare la sua presenza.
Ma non gli venne in mente nulla.
Nel frattempo il riccio aveva raggiunto l'amico sulla soglia.
Il suo sguardo era vuoto, come il resto del viso che non esprimeva nulla.
Si sedette sul divano, il biondo lo raggiunse subito dopo.
<Allora? Che cosa ti prende?>

Le labbra del riccio si aprirono come se stesse per dire qualcosa, ma alla fine non uscirono le parole.
Rimase in silenzio per alcuni secondi, a fissarsi le mani; prima di tornare a parlare.
<Ho lasciato Eleonora>

Lo disse di fretta, via il dente via il dolore.
<Come mai?>

Francesco era rimasto molto colpito da quella rivelazione, tra Nelson ed Eleonora le cose andavano a gonfie vele, stavano insieme da  tre anni e non avevano quasi mai litigato.
Quindi perché? Che cos'era successo?
<Era tutta finzione>

A Nelson tremò la voce, i suoi occhi lucidi come se fosse sul punto di piangere, cosa veramente rara.
<Stava insieme a me per scommessa, con quello che ritenevo il suo ex. M-mi tradiva, andava a letto con questo e poi tornava da me, per gioco, capisci? Io per lei non ero nulla di più>

Questa notizia lo aveva distrutto, non perché fosse particolarmente affezionato a lei, ma per un altro semplice motivo: gli sembrava che nella sua vita tutto scorresse, senza mai fermarsi, e lui non riusciva a trattenere nulla.
Spesso si sentiva solo.
E sapere che aveva perso un'altra persona gli faceva uno strano effetto.
<Nelson...non devi essere giù di morale per una stronza simile>

Tonno gli prese le mani, mettendosi davanti a lui per guardarlo dritto negli occhi.
<Non è lei il problema...io sono stanco di essere abbandonato da tutte le persone che ho conosciuto. Inizio a chiedermi se il vero problema non sia io>
<Tu una cosa del genere non devi nemmeno pensarla>
<Perché? Guardami, non riesco a mai a mantenere un rapporto seriamente. Non mi fido mai abbastanza di chi ho attorno. E questo mi fa sentire terribilmente solo>

Francesco non disse una parola, lo strinse semplicemente in un abbraccio. Odiava vederlo così, con tutto il suo cuore, odiava che Nelson si sentisse così. Odiava il fatto di averlo scoperto solo in quel momento, troppo tardi.
<Tu non sei solo Nelson>

Gli disse sottovoce, sperando che quelle parole potessero aiutarlo.
<Sei un ragazzo fantastico e un amico raro; chi ti lascia non sa cosa sta perdendo, ti abbandona perché non ti conosce, perché vede solo la tua superficie.
Ma tu sotto nascondi un cuore d'oro, che solo pochi hanno l'onore di vedere. Io mi sento di dire che ho avuto questo privilegio e credimi, non lascerò mai, qualunque cosa accada. Magari non è tanto, ma spero che la garanzia che potrai sempre contare su di me, o su Cesare, o su Fede ti possa tirare su di morale, e farti sentire meno solo>