CAPITOLO XLVII

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Vera si era sentita strana per tutto novembre e l'inizio di dicembre: aveva sempre fame e a volte l'odore della carne le dava alla nausea, altre volte, invece, vomitava senza motivo. Non capiva che cosa le stesse succedendo, normalmente ne avrebbe parlato con Lily e Marlene, dato che erano le sue due amiche più care. Sentiva, però, che forse per quel problema era meglio rivolgersi ad Alice Paciock, che aveva appena annunciato di essere incinta all'Ordine. I membri erano molto felici per lei e Frank e li avevano riempiti di congratulazioni.

"Vera, cosa ti porta qui?" le sorrise la strega facendola entrare in casa sua. La Serpeverde sospirò sollevata che fossero soltanto loro due a casa, così sarebbe riuscita a confidarsi senza che Frank potesse ascoltarle.

"Ho questo presentimento" cominciò a raccontarle Vera spiegandole come si fosse sentita negli ultimi giorni, e
cercando di tralasciare alcun dettaglio, così da aiutare Alice a capire. Appena la Serpeverde finì di parlare, la strega Auror, dai capelli corti, la guardò teneramente.

"Te sei già di che cosa si tratta, vero? Altrimenti saresti andata da Marlene e Lily" le fece notare Alice che prese la sua bacchetta sul tavolo e la puntò sulla pancia di Vera. Ad un tratto una flebile luce comparve nella punta della sua bacchetta, cominciò ad accendersi e spegnersi regolarmente facendo sospirare la Serpeverde dallo stupore.

"Perché fa così?" domandò Vera con le sopracciglia aggrottate riferendosi alla bacchetta.

"La luce rappresenta il battito del cuore del tuo bambino, o bambina. Sarai incinta da almeno cinque settimane" la informò Alice facendo cadere la strega sulla sedia dietro di lei.

"Io? Incinta?" domandò scioccata la strega all'inizio con il viso pallido e gli occhi sbarrati, ma piano piano, mentre realizzava il fatto, la bocca si aprì in un sorriso e gli occhi le brillarono per la felice sorpresa.

"Io incinta" ripeté Vera ma, quella volta, era più un'affermazione che una domanda. Non ci poteva credere che, quando si toccò la pancia, una vita stava crescendo dentro di essa.

"Devo dirlo a James" esclamò la strega alzandosi di scatto dalla sedia e abbracciando Alice per ringraziarla del suo aiuto.

"Grazie, grazie, grazie" le due streghe si sorrisero a vicenda un'ultima volta, tutte e due condividendo lo stesso sentimento di pienezza che si provava con la gravidanza. Appena Vera si era Smaterializzata in casa, era rimasta così scioccata dalla precedente scoperta, che non aveva neanche realizzato che James non fosse neanche lì, era al Ministero e sarebbe tornato soltanto la sera. La strega scorse Morgan da lontano e la andò a prendere in braccio portandosela stretta a sé.

"Ci sarà un'altra aggiunta a questa famiglia" le sussurrò felicemente Vera anche se la gatta non poteva ovviamente capirla.
Quella sera la strega decise di preparare una cenetta romantica per lei e James, così da fargli sapere la notizia. Per tutto quel giorno le mani le erano tremate, non solo per la dolce sorpresa, ma anche per la paura che non potesse essere una brava madre. Sapeva però che, finché avesse avuto al suo fianco James, tutto sarebbe andato bene. Suo marito sarebbe stato estasiato alla notizia, o almeno Vera sperava, era ancora abbattuto dalla morte dei suoi genitori e forse quella sarebbe stata la giusta svolta per farlo riprendere.

"Sono a casa" la strega si risvegliò dai suoi pensieri appena sentì la voce di James provenire dalla sala. Le mani ricominciarono a tremarle e cercò di distrarsi apparecchiando la tavola.

ɪᴍᴍᴏʀᴛᴀʟ | ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora