CAPITOLO XLIX - II PARTE

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Esattamente due settimane dopo quel consiglio, Silente si presentò davanti alla loro porta con un volto triste in faccia. Sirius era andato a visitare James e Vera e, anche lui, stava assistendo all'espressione rammaricata del loro vecchio preside.

"Dobbiamo parlare" i presenti si accomodarono nella sala, ma nessuno di loro riuscì a sedersi per la tensione che alleggiava nell'aria.

"Ieri notte la famiglia McKinnon è stata attaccata dai Mangiamorte, non è sopravvissuto nessuno" Vera si mise una mano davanti alla bocca per lo shock mentre Sirius, accanto a lei, fece dei passi indietro cadendo sul divano. James sbarrò gli occhi che gli incominciarono a lucidare come, d'altro canto, anche all'altro mago e strega.

"Marlene?" domandò con voce spezzata Sirius, Silente scosse la testa sospirando un debole 'no'.

"No, no. NO!" urlò il Grifondoro prendendo un cuscino e urlando contro di esso per sfogare tutta la sua rabbia. James si sedette accanto a lui e gli appoggiò una mano sulla spalla per confortarlo, mentre calde lacrime scendevano per le sue guance. Vera guardò un punto fisso ancora incredula di quello che avessero appena scoperto, non avrebbe più visto il sorriso di Marlene, non avrebbe più ascoltato le sue battute o i suoi pettegolezzi.

"C'è di più" Silente ammise dolorosamente dispiacendosi di portare altre tristi notizie. Vera, Sirius e James si girarono vero di lui, i loro occhi sbarrati, le labbra tremanti, le guance striate di lacrime e si chiedevano paurosamente che cos'altro ci fosse.

"I fratelli Prewett sono stati uccisi da cinque Mangiamorte, hanno combattuto con coraggio fino alla fine" informò loro Silente mentre a quel punto le gambe di Vera non riuscirono più a sorreggerla e cadde sulle sue ginocchia. James la raggiunse velocemente abbracciandola e portandola stretta a sé. Ormai neanche stava più piangendo, si sentiva intontita da quelle notizie, come se sapesse che fossero vere ma non riuscendo ancora a realizzarle. I due maghi sempre allegri che portavano colore all'Ordine della Fenice, si erano indubbiamente portati via la felicità con la loro morte. Non sarebbe stato più come prima. Vera si domandò come stesse in quel momento Molly, aveva appena perso i suoi due fratelli. In così poco tempo, erano morte così tante innocenti persone, come se fossero scivolate dalle mani di Vera senza che lei potesse salvarle prima.

"Non è il momento di lutto purtroppo, Lui ha scoperto la Profezia" se già quella giornata non poteva andare peggio, ogni sicurezza e speranza che James e Vera avevano per il loro futuro e figlio si sgretolò davanti a loro con una sola frase. Lui sarebbe venuto a cercarli ora più che mai, quando prima voleva Vera come pedina, adesso voleva uccidere lei e la sua famiglia. Quando tutto sembrava andare bene e avere tutto quello che aveva sempre desiderato, la Serpeverde sentì che stava perdendo lentamente tutto quello che aveva creato fino a quel momento. James e Vera si abbracciarono, ma dovettero presto staccarsi quando sentirono i pianti di Harry, da camera sua, che si era appena svegliato dal suo sonnellino. Forse anche lui aveva percepito l'atmosfera tesa e di lutto che aleggiava in tutta la stanza.

"Vado io" mormorò James andando a prendere il loro figlio dalla culla per non farlo stare da solo. Intanto Vera si sedette accanto a Sirius, che aveva un viso pallido, e lo abbracciò per confortarlo, ma quest ultimo aveva altri piani in mente. Si alzò di scatto e strinse i suoi pugni facendo diventare le nocche bianche.

"È stato Remus" lo incolpò il mago un'altra volta mentre Vera sperava che James non lo avesse sentito. Le sue preghiere non furono ascoltate dato che James era allo stipite della porta con Harry in braccio e un volto infuriato in faccia.

ɪᴍᴍᴏʀᴛᴀʟ | ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora