Capitolo 2

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Arrivati in classe noto che i ragazzi che prendevano l'autobus con noi sono già arrivati. È presente anche Maya che non è venuta con Daniele prima. Mi siedo al mio banco vicino alla mia migliore amica, Andy Parker. Lei è poco più bassa di me. I suoi capelli sono biondi e ramati, tendenti al rosso, e suoi occhi azzurri quasi grigi. Le sue lentiggini sono coperte quasi del tutto dal fondotinta. Alle elementari non si sarebbe mai permessa di coprire le sue lentiggini, le piacevano e a per me le davano un'aria da ragazzina, ora sembra mia madre. Preferivo l'Andy con le lentiggini ed il sorriso senza rossetto rosa. Siamo amiche dall'asilo e le voglio bene ma è diventata diversa per essere accettata dagli altri, io credo che per essere accettati non ci sia bisogno di cambiare, ma molte persone lo fanno e neanche se ne accorgono.

-Ciao, Jen- trilla. È sempre allegra, come fa? La sua allegria è contagiosa

-Ciao Andy, come va?- dico sorridendo

-Bene, sono solo un po' stanca- sospira alzando gli occhi al cielo

Mi limito a non dire niente e mi giro dall'altra parte. E poi eccolo lí , Alexander Gibson. Il ragazzo di cui sono innamorata da 7 anni (dalla 5 elementare). I suoi capelli sono neri come il carbone e i suoi occhi verdi con riflessi color nocciola. Il suo viso è contornato dalla sua mascella un po' troppo pronunciata. Non troppo esageratamente, io trovo che sia perfetto anche cosí. Il suo unico difetto è l'altezza, è alto 1,70 più o meno. Io sarò su per giù 1,60. Distolgo lo sguardo solo quando mi accorgo che lo sta ricambiando. Mi sento avvampare. Io e Alex siamo i classici compagni che stanno in classe insieme dalla preistoria ma non si parlano praticamente mai. Alex è uno dei ragazzi piú popolari della scuola, tanti amici, tantissime ragazze dietro (si lo so anche io, ma come si fa a resistere ad una cosa del genere?), capitano della squadra di basket della scuola. Insomma il classico ragazzo da serie TV che si mette con la ragazza sfigata, ma una sfigata bellissima, non come me. Nella realtá queste cose non succedono mai.

-Chi guardi?- domanda Andy, quasi non l'ho sentita per quanto ero distratta da Alex.

-Cosa?- ritorno in me

-Gibson, sí, è carino- risponde come se glie lo avessi domandato

-Non ho chiesto la tua approvazione- dico seccata.

Intanto è entrato il professore e sta iniziando l' appello. Mi perdo nei miei pensieri finchè non sento il mio nome.

-Jennifer Cleary- dice il prof. quasi urlando

Alzando la mano rispondo:

-Presente!-

Il professore continua l'appello e io penso a come sarebbe se perdessi la mia piccola sorella, Ella. A volte mi capita di pensare a cose cosí, non so perchè. La mia famiglia, Dan e Andy sono tutto ció che ho, gli voglio molto bene ma penso che non bastino, voglio dire vorrei qualcun'altro che mi voglia bene oltre a loro. Sposto lo sguardo sulla lavagna, la lezione di oggi sará "La guerra civile Americana", la so a memoria, potrò permettermi di distrarmi. Che fortuna! Ma qualcuno bussa alla porta ed io riporto i piedi sulla terra, scendendo dalle nuvole e dal mio mondo fatto di arcobaleni.

-Avanti!- esclama il prof.

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