Capitolo 4

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Inizio a leggere il modulo che ci ha consegnato la preside. C'è scritto :"Le reclute saranno divise in 5 squadre: cecchini, spadaccini, soldati per il combattimento copro a corpo, difensori ed arcieri". Arcieri. Sono più tosto brava con l'arco, da piccola lo praticavo per hobby, poi arrivata alle medie ho smesso. L' arco sará la mia ancora di salvezza, o forse. Non vedo l'ora di poter tendere la corda e scoccare frecce, sará bello, forse l'unica cosa bella che mi resterá.

-Okay ragazzi avete il resto dell'ora libera- dice Mr. Wagon distogliendomi dai miei pensieri. Ci mancherebbe che non ci diate il resto dell'ora libera!

-Oggi c'è il primo allenamento, Andy- dico con voce tremante

-Come?-

-Pronto Terra chiama Andy. Oggi c'è il primo allenamento alle 16:30- ripeto ridacchiando, come posso ridere in una situazione del genere?

-Okay, sicuro tu  giá sai in che squadra andrai- fissa il vuoto con i suoi occhi immensi come il cielo in una stupenda giornata d'estate qui a Los Angeles

-Tutto bene?-

Che domanda stupida certo che non è "bene"...

-Ti sembra tutto "bene" , Jen, moriremo tutti. Tu sei apposto! Sei bravissima con l' arco, io non so nemmeno come si spara o come si usa una pistola! Sei sempre la piú fortunata in queste situazioni, come fai a stare cosí tranquilla?- ringhia

-Ero, non tiro con l'arco agonisticamente da sei anni- la correggo guardando in basso

-È lo stesso hai due mesi per riprendere la mano. Io devo cominciare da zero- ora sta urlando e tutti ci stanno guardando, questa cosa mi da estremamente fastidio. Devo reagire

Le parole mi escono come se le stessi vomitando:-Tu sei arrabbiata perchè io sono avvantaggiata. Ma sai, a 5 anni quando ho iniziato a tirare con l'arco non potevo sapere che a 16 avrei partecipato ad una guerra e l'arco mi sarebbe stato utile! Non prevedo il futuro, sai?-

Mi giro e vado verso la porta quando qualcuno mi afferra il polso. Alex mi ha stretto il polso le sue unghie affondano nella mia carne ed io chiudo gli occhi per non concentrarmi sul dolore. Gli do qualche strattone e non so come riesco a liberarmi.

Corro nella palestra dove ci alleneremo oggi pomeriggio. È allestita come la base militare dove ha fatto il servizio obbligatorio Ed. Da una parte ci sono dei bersagli ed appesi al muro cinque archi e cinque faretre con tre frecce per una, cinque fucili e dieci pistole. Dall' altra parte c'è una piattaforma quadrata, penso sia per i combattimenti. Poi un tavolo con ciotole che non capisco a cosa servano. Mi guardo intorno, e mi rendo conto che questo e il luogo in qui passeró il mio tempo negli ultimi due mesi... Prima adoravo andare in palestra, ora non ne sono piú cosí sicura.

Mi avvicino ai bersagli che sono anch'essi  cinque, prendo un'arco e una faretra dove ficco tutte le frecce che contengono le altre. Mi avvicino alla postazione, miro e scocco la freccia che colpisce il centro del bersaglio. Forse non sono cosí arrugginita come pensavo. Continuo finchè non sento un rumore, e punto alla fonte, Alexander Gibson. Si alza e comincia ad applaudire.

-Ottimo lavoro, Cleary, sarai la loro arma letale. Aveva ragione Andy...- osserva stupito

-Da quanto tempo sei qui?- chiedo ringhiando

-Più o meno da quando sei arrivata. Potresti abbassare l'arco fai più tosto paura, Jennifer-

Non mi ero accorta di star mirando ancora alla sua testa.Non so come rispondere, probabilmente diró una stupidaggine.

-Sei silenzioso-

-Ad ogni modo, non dovresti scusarti?-

Vede la mia espressione assente ed aggiunge -Con Andy, intendo-

I suoi occhi sono strani, di una stranezza irresistibile, potrei guardarli per ore... all'infinito.

Ritorno in me -Non credi sia lei a doverlo fare?-

-Infondo lei è scossa per la notizia, come tutti, e tu sei avvantaggiata- dice avvicinandosi.

Mi prende la mano e mi guarda il polso che mi ha stretto, è tutto rosso ed è passato un po', credo che rimará il segno. C'è un po' di sangue ma dovrò farci l'abitudine dopo tutto sto per andare sul campo di battaglia

-Mi dispiace, ho esagerato- si scusa.

Si gira e se ne torna indietro.

-Aspetta... Forse hai ragione!- che ti salta in mente, Cleary?

-Io ho sempre ragione- dice sarcastico

-Molto modesto, Gibson...- ribatto

-Se mi vuoi scusare ora vado a rassicurare Andy, che oltre tutto sarebbe compito tuo- si gira e si incammina per i corridoio

Scocco una freccia che si conficca sul muro ad un centimetro dalla testa di Alex, che si gira e mi sorride

-Jennifer... Non ti conviene sfidarmi- mi avverte

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