Capitolo 6

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(MOMO)

Come volevasi dimostrare, la prima a svegliarsi sono io. Con Dalhia al mio fianco, osserviamo in religioso silenzio una Jinny stravolta che spegne per due volte di fila la sveglia.

Alla terza, un cuscino le piomba in faccia.

"Ma allora siete nate stronze!"

"Buongiorno fiorellino, ho appena vinto una scommessa. Vuoi il caffè?"

Tirateci tutte su dai letti e preso il caffè, Jinny sembra porre particolare interesse riguardo a ciò che la costringerò a fare in quanto vincitrice.

"Non lo so ancora, deciderò in base agli eventi giornalieri."

La mattina passa fra lo studio di un libro e il fumo di una sigaretta, mentre Dalhia si propone per ordinare il pranzo da Just Eat. Stranamente, ho la mente abbastanza riposata. Credo proprio che lo sfogo di ieri sia servito a farmi sentire meglio, anche se nel concreto non ha risolto molto. Avere Dalhia a casa da lavoro, però, si rivela una risorsa essenziale per garantire il buon umore di tutte, come se insieme nulla potesse scalfirci. Come se fossimo ognuna l'armatura dell'altra.

Tra dei nuggets di pollo e un crispy, il nostro pranzo da asporto si consuma in fretta.

"Dio, poi mi chiedo perché ho questo culone!" dice Jinny, infilandosi in bocca una patatina. "Ma di che cosa vuoi lamentarti tu, io ho delle braccia che sembro un uomo!" le fa eco Dalhia, mostrandoci il muscolo, mentre mastica allegramente qualcosa.

"Io... farò finta di non sentirvi."

Ridiamo, tutte e tre, perché siamo sempre pronte a lamentarci di noi stesse, ma mai a farci complimenti. Imparare ad amarsi non è mai stato facile, ma ormai penso di essere ad un punto morto. Nel tentativo di piacermi ho cercato di rendere la mia immagine il più possibile vicina a quella che avrei voluto, tra tatuaggi, tinte e vestiti particolari, ma c'è sempre qualcosa che non mi convince e leggo questa leggera sofferenza anche negli occhi delle mie amiche.

"Sentite... io non ho proprio più voglia di mettermi a studiare. Se andassimo tutte e tre al Fusion oggi? Sarebbe la prima volta tutte assieme!"

"Brava amica, io ci sto, tanto non ho nulla da fare..."

Io e Jinny ci lanciamo uno sguardo; siamo entrambe coscienti che qualcosa in Dalhia, non va nel verso giusto e se ieri lei ha trovato la pazienza di ascoltare e aiutare noi, ora sappiamo essere il nostro turno.

Una volta pronte per uscire (dove per pronte s'intende soprattutto preparare Jinny che scappa alla vista di qualsiasi indumento diverso dai soliti che vorrei farle indossare), il batticuore inizia a farsi sentire. Lo vedrò oggi? Come sarà vestito?

Mi siedo sul tram e mi torturo le mani, mentre cerco di convincere la mia mente a non pensarlo, senza ottimi risultati. Più ci avviciniamo, peggiore diventa la situazione.

Ma questa volta decido di mettermi d'impegno e, una volta di fronte all'entrata, non mi fermo, vado avanti guardando dritto davanti a me e raggiungo il tavolo, con il cuore che minaccia di uscire dal petto spaccando la cassa toracica. Brava Momo, non l'abbiamo visto e non abbiamo fatto figure di merda. Ora devi solo riuscire ad evitarlo per il resto della giornata. posso farcela

Jinny ordina il caffè per tutte e tre e decidiamo di immortalare questo raro momento con una foto.

"Siamo venute stranamente bene!" esulto, guardandola.

"Mah, oddio, sembro un po' strabica..."

"Vabbe la rifacciamo." e così per dieci minuti.

"Bhe io ci rinuncio tanto non sarò mai figa come voi due - sbuffa Jinny tornando al suo posto - maa sbaglio o lui non c'è oggi?"

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