Voglia di cambiare

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ALICE'S POV

Venerdì sera, ore 20

Sono a casa, rinchiusa nella mia stanza e sto cercando di mettere insieme i vari pezzi fatti da me e Mattia la scorsa volta che ci siamo incontrati in biblioteca, mi conviene custodirmi come se fossero l'oro di Francia perchè non così se ci sarà una prossima volta. Mi tolgo gli occhiali e mi strofino gli occhi, dopo di che controllo l'ora. Caspita sono le otto di sera, e non ho alzato lo sguardo dai libri dalle 4.Sono oramai un paio di giorni che sono costantemente attaccati ai libri, facendo orari impressionanti per cercare di avvantaggiarmi col lavoro, dato che di Mattia non si vede nemmeno l'ombra. Decido di prendermi una meritata pausa, e vado in cucina a prepararmi una bella camomilla calda. Sto per mettere l'acqua nel pentolino quando dall'altra stanza si sente il barattolo del mio cellulare. Mi è arrivato un messaggio. Strano, chi può mai essere a quest'ora del venerdì sera? La cerchia di persone è molto ristretta, infatti spazia tra mia madre, e qualche mia compagna, ma considerando che questo è il giorno della settimana dove si sboccia e si fanno le 3 del mattino in qualche discoteca a caso ad ubriacarsi, non so chi possa essere se non mia mamma. Decido di controllare chi è il mittente solo dopo che sarò rilassato per bene con la mia camomilla, ci vuole proprio un momento di relax!

Negli ultimi giorni sono un po 'giù di morale, sto cominciando una sentirmi schiacciata dal peso delle mie responsabilità, mia madre lavora e devo occupa di mio fratello più piccolo,Luca, tra poco meno di una settimana devo dare il mio primo esame e dai resoconti delle mie compagne di corso, non è molto semplice, devo inoltre fare la maggior parte del lavoro su questo progetto e inizio a sentirmi soffocare da tutto questo intreccio di situazioni e dal mio modo di vivere nelle ultime settimane.

Desidero ardentemente che qualcuno mi aiutasse, come per esempio Mattia, almeno avrei una preoccupazione, seppur minima, in meno. Vorrei anche avere qualcuno con cui parlare, confrontarmi, farmi una risata e non parlare necessariamente sempre di questioni universitarie.

Dopo aver terminato la mia bevanda, e dopo essermi liberata dai miei pensieri, mi dirigo verso il mobile di legno dove è situato il mio cellulare, e dopo averlo staccato dalla spina dove stava caricando, sblocco lo schermo e controllo chi sia il mittente del messaggio. Non nego che una parte di me sarebbe contenta se scoprissi che Mattia mi ha mandato un messaggio, vuol dire che la promessa fatta lo scorso lunedì non era per sprecare aria.

Rimango delusa nello scoprire che mi ha contattato la mia compagnia telefonica per informarmi che il mio credito è esaurito. Frustrata, ritorno nella schermata home e messaggio mia madre, chiedendole di farmi una ricarica mentre tornava da lavoro. Neanche invio il messaggio che sento la sua voce alle mie spalle. Fantastico.

-Ciao tesoro, sono a casa- dice mentre poggia la borsa per terra e si toglie il camice. Mia madre è un infermiera, e lavora nell'ospedale della città accanto alla nostra.

-Ciao mamma, sono felice tu sia tornata- rispondo, ma si può notare un velo di tristezza nella mia voce

-Tutto bene tesoro?-

Esito a rispondere. Ho un rapporto estremamente profondo con mia madre, sono abituata a raccontarle tutto ciò che mi frulla per la testa, ma non voglio stressarla con i miei inutili complessi da neo-adulta.

-Sì mamma. tutto ok- le rispondo infine, bloccando lo schermo del telefono.

-Potrò anche essere vecchia, ma non sono ancora rimbambita. Almeno non così tanto da capire che c'è qualcosa che non va. Forza, vieni in cucina e parliamo.- mi dice, mettendomi una mano sulla spalla e facendomi accomodare sul divano in cucina.

Mi siedo, e lei accanto a me. Comincia a chiedermi perchè ultimamente sono un po' giù e cosa mi faccia essere sempre stanca e con le occhiaie.

Le racconto di quanto io sia stressata ultimamente, del progetto al quale devo sempre pensare io perchè il mio compagno non se ne frega. Le parlo inoltre che è difficile gestire tutto il lavoro del progetto da sola, e che magari avrei bisogno non solo di una mano a livello organizzativo, ma anche che qualcuno mi dicesse che sto andando nel verso giusto, che sto facendo un bel lavoro, avrei bisogno semplicemente di qualcuno che stesse al mio fianco. Infine le parlo del mio stato d'animo, che è difficile andare avanti quando la strada non c'è, che è difficile respirare quando ti manca l'aria, e che sei demotivato nel svegliarti la mattina e trovare la forza di superare un'altra giornata, quando sai che fuori è più buio della scorsa notte.

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