ALICE'S POV
La mia vita universitaria sta procedendo per il meglio, sono ottimista e fiduciosa. Tra due settimane dovrò dare il mio primissimo esame.
Ero come il mio solito in biblioteca a ricopiare gli appunti del corso che avevo seguito in mattinata quando la mia attenzione ricade su un particoare non indfferente: Mattia non mi aveva risposto a nessuno dei messaggi che gli avevo mandato per concordare un giorno in cui vederci e discutere sul progetto. Dopo il messaggio di martedì, gliene ho mandato un secondo e gli ho persino fatto una telefonata, ovviamente senza risposta.
Non ci posso credere che sia talmente tanto indaffarato da non rispondere nemmeno con un fottuto ok. Cerco di concentrarmi per finire al più presto ciò che avevo iniziato e mi riprometto di provare a cercarlo per parlarci di persona. Vediamo se così mi evita ancora. Facile a dirsi Alice.Controllo l'orologio che segna le 5 del pomeriggio quando ho finito ciò che dovevo portare a termine. Finalmente la giornata è finita e posso finalmente fare ritorno a casa. Senti gli occhi molto stanchi ed appesantiti, e tutta la spossatezza accumulata sulle spalle.l è come se fosse un grande macigno di pietra . Durante questi giorni mi sono duramente concentrata a terminare tutti gli impegni che avrei dovuto svolgere nel weekend solo per potermi dedicare interamente al progetto e quel coglione non risponde neanche. Mica si rende conto che non tutti sono dei nullafacenti come lui?
Esco dalla biblioteca e son intenzionata ad andarci a parlare di persona con il signorino. Sì, però non ho la minima idea di dove possa trovarsi ora (ammesso che oggi sia venuto a lezione), mandargi un messaggio o chiamarlo sarebbe del tutto inutile dato che non risponde per i suoi troppi impegni, e non conosco nessuno che possa dirmi dove si possa trovare...o forse no. In lontananza vedo Sofia che sta parlando al telefno, e si sta avvicinando alla siepe dietro al parcheggio della biblioteca. Stacca il cellulare e lo mette in borsa, dopo mi nota e fa per alzare un braccio e salutarmi. Ricambio e mi avvicino a lei.
-Hey Alice, è da tanto che non ci vediamo. Ti sei persa nel paese delle meraviglie?- ride, e la sua risata contagiosa spinge le mie labbra ad incurvarsi in un sorriso. Effettivamente, sono passati un po' di giorni da quando ci siamo sentite l'ultima volta. Stiamo a parlare del più e del meno quando però mi ricordo di un dettaglio fondamentale da domandarle.
-Come va con il progetto?- le chiedo
-Non male, stiamo lavorando sulle forze e le leggi che permettono all'universo di esistere. E' davvero un bel progetto ed è stato suggerito da Vanessa, la ragazza che sta sempre in ultima fila, non mi aspettavo fosse così fantasiosa, dato che si veste sempre di nero.
Voi invece come sta procedendo?- mi chiede mentre accende una sigaretta-Siamo a zero Sofì, quello stronzo non si è nemmeno degnato di rispondere ad un messaggio o a una chiamata. Io un paio di idee per il progetto ce l'ho e vorrei iniziare a lavorarci, ma già siamo in due e dopotutto anche se immagino che sia arrivato qui copiando e scroccando, e che quindi sappia qualcosa in più di come scrivere il suo nome, almeno voglio coinvolgerlo. Senti, ma poi con Mattia? Ci sei uscita ?- le domando per aprire l'argomento. Fa una faccia strana, po tira fuori il fumo che aveva aspirato e mi risponde
-Ci siamo visti per un caffè lunedì pomeriggio, mi aveva promesso di vederci in questi pomeriggi per trascorrere altro tempo assieme, ma non si è fatto più sentire, tantomeno risponde ai messaggi.- Allora è davvero un uomo impegnato, penso tra me.
- Sai dove posso trovarlo? Almeno ci parlo da vicino e vedo se riesco a risolvere qualcosa.-
-Temo di non poterti aiutare, ti ripeto non lo sento da lunedì sera...-sta parlando e nel mentre vedo un ciuffo in lontananza. Sgranò gli occhi, non può essere lui...il gruppetto di gangster si avvicina, è capeggiato da un ragazzo bassino, ha un ciuffo che gli ricade sulla fronte, e sta parlando con un ragazzo di poco più alto, con una tuta grigia. Sono seguiti da altri ragazzi che ridono e mangiano patatine. Entrano in biblioteca, avrò sicuramente fatto una svista.
Sofia continua a parlare di come la sua vita sentimentale faccia schifo e di come tutto svanisce ancor prima che sia iniziato. Voglio bene a questa ragazza, è gentile e sempre disponibile ma si lamenta troppo, ogni giorno.
Mentre mi racconta che un ragazzo l'ha contattata su Instagram, inizia improvvisamente a piovere e non avendo un ombrello sono costretta a sbrigarmi per raggiungere la fermata del pullman. Saluto frettolosamente Sofia e inizio a correre, sperando che non sia troppo tardi e che non mi sia già completamente inzuppata. Quando arrivo, noto che è vuota. Mi siedo sulla panchina e noto come il mio giubbotto, fortunatamente, non sia completamente fradicio. Per fortuna le scarpe e i pantaloni sono ancora integri. Resto seduta per un po', controllo l'orologio e noto che il bus è in ritardo, sono le 17:47, sarebbe dovuto passare 15 minuti fa. Mi sporgo per controllare se lo vedo in lontananza quando un turbine d'acqua mi arriva in faccia, bagnandomi più di quanto non lo ero per aver corso sotto la pioggia insistente. Il Mercedes AMG che mi ha bagnato fino alle punte dei capelli parcheggia a lato della fermata, e dallo sportello esce una figura esile e alta, con un grosso ciuffo e una giacca della North Face. Quando il ragazzo si gira verso di me, il mio cuore perde un battito: Mattia Polibio in persona che mi guarda con uno sguardo saccente e incuriosito. Sulle sue labbra si forma un sorrisetto scaltro, che diventa sempre più ampio quanto nota che sono completamente inzuppata dalla testa fino alla punta dei piedi.
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Would you love a gangsta?
RomanceAlice, 18 anni studia fisica all'università. É una ragazza perbene, con la testa sulle spalle. Il suo obbiettivo? Laurearsi ed essere felice. Mattia, 18 anni abituato alle feste e alle donne. Il suo modo di agire e fare è segnato dal suo passato. I...