A Sad Life

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Dice ormai camminava da ore,quasi scappava da quello che lo stava affliggendo in quel momento.

Aveva solo 14 anni,quando gli incubi iniziarono.

"Sei un manipolatore" , "Viscido e putrido" , "Non farai mai nulla nella vita,sei solo un superbo".

Quelle frasi ormai le sentiva ogni singolo giorno,ma oggi,era decisamente peggio.

Qualche figura, non messa per bene a fuoco dal ragazzo,lo stava inseguendo,ripetendo le solite frasi ripetute ormai da anni.

Finalmente,dopo qualche centinaio di metri,li seminò del tutto.

Si inginocchiò per terra,stringendo le mani allo stomaco e rannicchiandosi su se stesso,cercando di fermare le lacrime ormai sovrane sul suo volto.

In quel momento,si stava maledicendo per quello che era,o più correttamente,per come era visto ; un mostro senza cuore.

Tornò a casa,si guardò allo specchio e vide semplicemente il disgusto totale.

I grandi occhi neri,all'insù, erano spenti e rossastri,molto probabilmente causati dal fiume di lacrime.

Le labbra erano secce e screpolate,qualche goccia di sangue, ma "Nulla che non si possa sistemare" , pensava.

Si buttò a pancia in giù sul letto, si mescolò nelle coperte del suo colore preferito,viola,e si addormentò.

La fioca luce penetrava gli occhi del ragazzo,ricordandosi si quale orribile giornata stava per arrivare.

Era il suo compleanno.

Si vestì come il suo solito,un pantaloncino violetto con una camicia viola scuro,prese le scarpe del medesimo colore,ed uscì.

"Perlomeno c'è un bel sole" pensò.

Di sicuro non sarebbe stato quello a risollevargli l'umore,poco ma sicuro.

Camminava guardandosi intorno,il paesaggio era sempre lo stesso.

Il cielo era sereno,poche nuvole interrompevano l'azzurro, il sole non molto opprimente,insomma,la giornata perfetta.

Non per molto.

"Hey,Dice."

Il 15enne si pietrificò,non avendo il coraggio di girarsi a vedere chi lo stava interpellando.

"Oggi è il tuo compleanno,eh? Devo dire che questo evento rovina totalmente la bella giornata che si è presentata."

Quelle parole furono come una pugnalata per il ragazzo in viola,non aveva mai fatto nulla di male a nessuno,eppure veniva sempre trattato come l'ultimo al mondo.

Fece un profondo respiro,aprì bocca,sempre senza guardare in faccia l'individuo, ma subito la chiuse ; e se ne andò.

"Devo lasciare perdere,forse tutto questo smetterà."

Scelta errata.

Altri individui, molti più del solito,lo circondarono del tutto.

Appena a pochi centimetri,iniziò il delirio.

Calci,pugni e molestie verbali erano le protagoniste di quei minuti ormai scambiati per ore.

Appena furono soddisfatti,se ne andarono in massa,lasciando il ragazzo per terra dolorante.

Solo dopo qualche minuto riuscì a mettersi in ginocchio,e guardò il suo volto riflesso in un lago.

"Che schifo." Pensava.

Iniziò a piangere, era del tutto solo,chi mai avrebbe aiutato un debole come lui?

Si stringeva il fianco sinistro,dal quale usciva parecchio sangue.

Si toccò i denti,perlomeno quelli erano ancora saldi.

Ormai erano parecchi minuti che piangeva a dirotto,si dava dello stupido per la sia debolezza,ma continuava.

"Hey".

Overrated - Mr. King DiceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora