Past.

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Per fortuna un piccolo pezzo di fotografia sbucava da sotto il letto,altrimenti non la avrebbe vista.
Si mutò un secondo,sentendo il più piccolo che sospirava dall'altra stanza,segno che si era finalmente addormentato,perciò poteva sbirciare tranquillamente.
Alzò la foto,ci soffiò leggermente sopra per togliere un enorme strato di polvere.
Il Diavolo sgranò gli occhi stupito.
Era una foto di famiglia.
Dice era praticamente un neonato,nelle braccia della madre,anche lei,come il marito,un dado.
Il padre portava una corona,molto dettagliata e soprattutto preziosa.
Con le grandi pupille verdi,i lunghi baffi neri,anche lui era appassionato,evidentemente, per i vestiti viola.
"È identico a lui..." pensò il diavolo sorridendo.
Il suo volto era molto serio,gli occhi socchiusi,le labbra serrate e la fronte corrugata.
La madre invece aveva un viso decisamente felice e rilassato.
Sembrava una famiglia molto felice e tranquilla.
"Perché mai avrebbero dovuto abbandonarlo allora..?" si chiese poi il Demonio appoggiandosi una mano sul mento coperto dal pelo.
Poi lo sguardo cadde su Dice.
Stava dormendo,in un piccolo smoking,era decisamente carino,con quel suo volto tranquillo e pacifico.
In punta di piedi,nascose la foto nel taschino della giacca dello smoking.
Si spogliò,restando con la cannottiera ed i pantaloncini,e non si coricò sul letto,bensì sul pavimento.
Non si osava,già era caduto nella tentazione di dormire lì,sarebbe stato troppo per lui.
Iniziò a pensare a Dice,al suo futuro posto di lavoro.
Sapeva che c'era una parte oscura in quel ragazzo,nessuno aveva mai avuto il coraggio di tirarla fuori o di vederla.
Stava bene con lui,sarebbe stato il suo primo amico,sorrise a quel pensiero.
Un amico.
Una parola quasi sconosciuta per il Demonio.
Dopotutto chi mai avrebbe voluto essere suo amico,è un mostro,chiunque lo segue è motivato dal lavoro al Casinò.
Si pentiva di aver preso le anime dei Boss? No di certo.
Anzi,era persino contento.
Era un suo successo,vorrebbe tanto raccontare a Dice il suo lavoro in questi anni,ma purtroppo sapeva già che il viola la avrebbe presa male e si sarebbe di certo allontanato da lui.
"Perché mi sto ponendo tutte queste domande su uno che ho incontrato una settimana fa...?" si chiese titubante corrugando la fronte.
Forse stava impazzendo.
Man mano i suoi occhi divennero pesanti,forse stava finalmente prendendo sonno.
Quando fu sul punto di addormentarsi,la porta della camera cigolò, rivelando Dice,che controllava con occhi attenti se dormisse.
Entrò nella stanza,il Diavolo sudava freddo cercando di essere il più credibile possibile.
Dice prese una coperta dal cassetto,gliela appoggiò cercando di limitare i movimenti.
Quando finalmente fu coperto,sussurrò un "notte",uscendo e chiudendo la stanza.
Il Diavolo restò paralizzato per tutto il tempo.
Rosso come un pomodoro,si godette la coperta invasa dal profumo del viola.
Lo riconobbe a distanza di miglia,One Million,Paco Rabanne.
Uno dei suoi preferiti,aggiunse.
Immerso a pensieri,si addormentò,insieme a Dice,che già russava dall'altra stanza.

Dice aprì piano gli occhi,per primo per giunta.
Aveva dormito incredibilmente bene,si sentiva protetto avendo qualcuno che,nonostante dormisse per terra e in un'altra stanza,gli teneva compagnia.
Si alzò falcante per vedere se il diavolo ancora dormisse,ma una botta di gelo lo paralizzò.
"Non trovo nemmeno una felpa,sono proprio un disperato e basta."  diceva maledicendosi.
Dopo qualche minuto si arrese,uscendo dalla sua stanza congelato,e raggiungendo quella dove stava il Demonio.
Sbirciò, e vide che nella stanza,appesa allo schienale della sedia,c'era una felpa mai vista prima d'ora.
Evidentemente il Diavolo se l'era andata a prendere nella notte,eppure lo aveva persino coperto.
"Non si è nemmeno osato a chiedermi un'altra coperta...E poi chi diamine dorme sul pavimento?!" pensò mentre li guardava con una mano sulla fronte,in segno di resa.
Tornando serio,in punta di piedi raggiunse la felpa,senza distogliere lo sguardo dal più grande,che dormiva in modo stranamente carino.
Associare un aggettivo del genere al Demonio in persona forse era strano,ma non gli importava.
Appena presa la felpa,corse fuori chiudendo di nuovo la porta.
Allargò bene la felpa per poterla guardare.
Era ben felpata, con il cappuccio,tutta nera con delle fiamme che partivano dal fondo.
Si atteneva al suo stile.
Senza pensarci due volte,la indossò, con molte difficoltà dato che non arrivava al cappuccio.
Era enorme,gli arrivava a metà coscia e le maniche erano per lui a distanza di miglia.
Dice si sedette sul divano,stringendo a sé la felpa,con il suo profumo immischiato all'odore malevolo del sigaro,ma non gli importava.
Aspettando che il Diavolo si alzasse,camminò verso il frigo in cerca del latte,non faceva spesso colazione,ma quella volta era più motivato del solito.
Appena aperto il frigo,il latte era nel ripiano più alto.
"Merda." pensò subito sospirando,"A quel cartone io ci arrivo domani.".
Iniziò a saltellare cercando di fare il minor rumore possibile,anche se non gli stava andando proprio bene.
Sul punto di resa,qualcosa si appoggiò alla sua schiena,coprendo persino la testa.
Era morbido,caldo e addirittura piacevole.
Era proprio lui.
Allungò un braccio,appoggiando la testa su quella di Dice,provocandogli una scarica di imbarazzo.
Gli porse il cartone,e staccò da lui.

"Prossima volta almeno svegliami,non c'era il caso di sudare di prima mattina,e poi,quella è la mia felpa,Dice."

Il viola sussultò,sgranando gli occhi e girandosi,incontrando le sue pupille arancioni,calme e serie allo stesso tempo.

"S-se vuoi la levo,avevo solo freddo e non trovavo la mia felpa.."

Si scusò il più piccolo.
Il Demonio gli si avvicinò,prendendo la mano quasi per sbaglio del più piccolo,per guardare e ridere di quanto fosse più grande la felpa di lui.

"Non c'è nulla da ridere."

Commentò offeso l'altro.
Il Diavolo gli fece segno che poteva pure tenersela.
Anche se non poté tenere a lungo la sua piccola mano calda.
Aveva estremamente paura di graffiarlo, eppure quel tocco voleva farlo sembrare uno sbaglio.
Si accorse subito dopo di essere un idiota,perché mai dovrebbe fare un gesto del genere?
Immerso a dei pensieri,Dice era pronto per uscire,perciò si preparò velocemente,ed entrambi si incamminarono di nuovo verso il Casinò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2020 ⏰

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